GRUPPO REFRONTOLO |
Dicembre 1995 |
Nell'ambito
delle iniziative umanitarie di solidarietà cui il Gruppo Alpini di Refrontolo
ha aderito con grande sensibilità e concreta collaborazione, va segnalata la
"operazione Zongo", attuata nello Zaire a beneficio della missione
italiana gestita dalle suore "Figlie di S. Giuseppe" con sede ad
Oristano.
Un primo intervento denominato "Zongo uno" è stato
completato negli anni 1989-93 ed ha interessato la costruzione di un
dispensario comprendente un reparto di ostetricia-ginecologia, con relativi
servizi e sala-parto, per un totale di 180 mq.
In questo reparto, solo nell'ultimo anno, sono nati milleduecento
bambini.
Dopo una breve parentesi, che ha visto il completamente della
nunziatura di Bangui nella Repubblica Centrafricana, si è passati negli anni
1993-94 all'operazione "Zongo due ". In cinque settimane di
instancabile lavoro è stata portata a termine, nella stessa missione, una
scuola destinata ad accogliere le ragazze che, divenute religiose,
contribuiranno in maniera determinante alla evangelizzazione e promozione
umana dei villaggi circostanti. Con una organizzazione degna degli alpini, le
quattro aule con relativi servizi e la cappella per le suore sono state
completate a tempo di record.
Sono opere meritorie che ci si augura possano
continuare. Ad esse hanno partecipato, in terra d'Africa, alcuni soci
alpini e simpatizzanti, tra cui l'allora capogruppo Silvano De Luca. Un
congruo contributo è stato versato dal Gruppo Alpini per le spese del
viaggio.
Il Gruppo Alpini di Refrontolo, già coinvolto e sostenitore di
queste iniziative da alcuni anni, ha ritenuto inoltre di "adottare"
un bambino africano, assumendo a proprio carico le spese per farlo studiare.
Si chiama Bernardo Kenzo, è nato il 9 aprile 1985 e vive nella missione
gestita dalle suore in Zaire.
Recentemente sono venute a trovarci suor Maria
Concetta suor Franceschina per
testimoniare il loro grazie. Nell'incontro presso la nostra sede sono rimaste
sorprese ed entusiaste per la calorosa accoglienza loro riservata e ci hanno
fatto capire che non è facile trovare gruppi di persone che, come gli alpini,
sono capaci di tanto per il prossimo.
Sergio Antoniazzi