GRUPPO REFRONTOLO |
Dicembre 1998 |
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E' stata una giornata importante,
quella di domenica 22 maggio, per gli alpini di Refrontolo, che oltre a
festeggiare il 42° anno di fondazione del gruppo, hanno inaugurato la nuova
sede, da loro stessi realizzata nei locali adiacenti l'ex cinema, messi a
disposizione dalla parrocchia, che rimane proprietaria dell'immobile.
Per ristrutturare quest'immobile, situato su due piani, quello inferiore adibito
a magazzino e cucina, quello superiore con un'ampia sala per le riunioni, gli
alpini hanno offerto, naturalmente gratuitamente, circa 1300 ore di lavoro.
E' stata una manifestazione che in altri tempi son si sarebbe esitato a definire
patriottica; le componenti c'erano davvero tutte, non esclusa una certa
commozione tra i presenti.
A dimostrazione che certi valori sono fortemente radicati nella gente è
significativa la sua presenza, in una cornice di labari, vessilli e tricolori.
Presenti le rappresentanze delle sezioni di Vittorio Veneto e Valdobbiadene, con
alcuni gagliardetti dei gruppi; naturalmente la sezione di Conegliano con tutti
i gagliardetti dei propri gruppi e la fanfara alpina diretta da G. Zorgno, e
come abbiamo detto sopra; molte bandiere in rappresentanza di associazioni
benemerite e d'arma.
Il programma ha previsto: l'alzabandiera, quindi la S. Messa celebrata da don
Pietro Varnier, poi la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai
Caduti, i vari interventi, ed infine l'inaugurazione della nuova sede.
Per primo è intervenuto il sindaco geom. Carlo Bertollo con la seguente
significativa allocuzione:
"Un cordiale saluto a tutti voi, con l'augurio di vivere questa giornata
che abbiamo davanti, in maniera tutta speciale.
Un saluto particolare a tutti gli Alpini presenti, al Capogruppo di Refrontolo,
Giacinto Soldan e al Presidente della Sezione di Conegliano, Paolo Gai.
Vorrei salutare inoltre il nostro parroco don Pietro, nonché i rappresentanti
delle Associazioni combattentistiche e d'arma.
E' con una certa emozione che vorrei esprimere brevemente alcune considerazioni,
sull'evento che oggi festeggiamo, legato alla ricorrenza dei 42 anni di
fondazione del Gruppo Alpini di Refrontolo e dell'inaugurazione della loro nuova
sede.
Quella vecchia, sempre ospitata presso questo edificio parrocchiale e composta
di una sola stanza, non era più funzionale e rispondente alle nostre esigenze.
Ben si è pensato ad ampliarla e ristrutturarla.
E' stata questa l'occasione di migliorare la funzionalità dell'intero edificio
con ricavo di nuovi servizi, compreso quello per persone disabili, nonché della
sala parrocchiale un tempo adibita a cinema.
La mia presenza qui oggi, non tanto come singolo cittadino, ma quanto nella
veste di Sindaco, ha un significato profondo: qui con noi, c'è tutta la gente e
la comunità intera di Refrontolo che rappresento, per dare un segno evidente e
concreto della stima che il Paese ha nei confronti i voi Alpini e per dirvi un
grazie sincero per tutto quello che fate per noi.
Vorrei qui ricordare tutti gli Alpini morti nella varie guerre, compresa quella
di liberazione dal nazi-fascismo. Essi hanno testimoniato con la propria vita
quei valori di libertà, giustizia e democrazia, posti alla base della nostra
convivenza civile.
Un breve ricordo va ad un alpino che non è più tra noi e che tutti abbiamo
conosciuto e stimato. Anche se non era di Refrontolo, si era ben inserito come
fosse uno di noi: Paolo Mariotto.
Ha progettato e diretto i lavori del viale degli Alpini e progettato il
monumento dedicato al "Ritorno dell'Alpino".
Egli continua a vivere nel ricordo della nostra mente e del nostro cuore. Questa
è anche l'occasione di salutare la mogli Mina e il figlio Marco, oggi qui
presenti tra noi.
In un mondo che cerca di progredire in pace, per una convivenza sempre più
solidale, gli Alpini, ed in particolare il Gruppo Alpini di Refrontolo,
dimostrano e hanno dimostrato tutto il loro impegno in iniziative a beneficio di
tutta la comunità.
L'attenzione per Scuole del paese, materna ed elementare, organizzando alla fine
di ogni anno scolastico un momento conviviale, un pranzo offerto a tutti gli
alunni e ai loro insegnanti; il grosso lavoro nel farsi carico della festa della
terza età; la partecipazione con gli altri gruppi alle giornate di pulizia ed
abbellimento di Refrontolo. Il cuore alpino , grande e generoso, va ben al di
fuori dei confini paesani. Ricordo il loro impegno per l'Istituto la Nostra
Famiglia di Conegliano e per la Piccola Comunità sempre di Conegliano,
impegnata quest'ultima nel recupero dei ragazzi tossicodipendenti, per la casa
di Fontanelle.
Concludo con la certezza che, con questi presupposti di impegno concreto per gli
"Altri", il Gruppo Alpini di Refrontolo possa e voglia continuare ad
essere presenza significativa ed insostituibile per l'intera comunità
refrontolese. Un rinnovato "Grazie" e "Viva gli Alpini".
Quindi così si è espresso il
capogruppo Giacinto Soldan:
"Autorità, rappresentanti dei Gruppi Alpini della zona, Alpini, signore e
signori: a tutti il mio più caloroso saluto.
Il gruppo alpini di Refrontolo oggi inaugura la sua nuova Sede, nel 42° anno
della sua fondazione.
E' nato nel lontano 1956 per volontà di un gruppetto di amici alpini, alcuni
dei quali qui presenti oggi.
Ora gli iscritti sono più di 160: un alto numero di soci che conferma quanto
sia radicata nella nostra zona l'appartenenza agli alpini.
In tutti questi anni il nostro gruppo si è contraddistinto per vivacità,
altruismo, disponibilità e senso civico.
Solo riferendoci a quanto è stato fatto in questo ultimo periodo, sono opere
degli alpini: la scultura "Il ritorno dell'Alpino" in piazza Francesco
Fabbri, l'artistica fontana e l'alberatura del Viale degli Alpini, le due
eleganti aiuole con siepe e alberatura in via Vernaz e ai Palet, la fontana nel
piazzale della chiesa, l'abbellimento della chiesetta alle Fornase per la quale
già si pensa a ulteriori interventi.
E ancora: il lavoro prestato più volte in Centro Africa da nostri Alpini e, da
parte del nostro gruppo l'adozione di un bambino africano.
Tutto questo, e numerose altre iniziative che tralascio per essere breve, senza
far rumore e senza la voglia di mettersi in mostra ma piuttosto con l'animo e la
convinzione di fare cose utili per tutti.
Per quanto è stato fatto in questi anni, un particolare riconoscimento va
attribuito ai capigruppo che si sono succeduti e che mi hanno preceduto in
questo incarico.
Ora abbiamo costruito la nostra Sede: non è grandissima ma è bella,
accogliente e funzionale.
Mentre il parroco don Pietro Varnier,
dopo aver ricordato il grande impegno, il lungo lavoro degli Alpini, dopo aver
manifestato la gioia per la realizzazione di una sede così bella, così ha
concluso:
Vorrei suggerire un augurio, facendo riferimento ad un aneddoto dell'antica
Grecia.
Il filosofo Socrate si era fatto costruire una casa e chiamò gli amici a
visitarla.
Chi diceva che era troppo grande, chi diceva che era troppo piccola, chi diceva
che era bella, chi diceva che era brutta. Socrate dopo aver ascoltato tutti
disse una frase che tradotta in latino suonava così: "Utinam adimpleatur
veris et bonis amicis". E vuol dire "Volesse il cielo che la mia casa
di riempia di veri e buoni amici".
E' quanto desidero augurare. La sede degli Alpini sia abitata da persone amiche
tra loro e verso gli altri. Se sarà così, allora, come è successo in passato,
si faranno cose grandi e belle anche in avvenire.
Infine ha parlato il presidente della
nostra sezione comm. Paolo Gai, il quale ringraziando tutti i presenti per la
loro partecipazione, si complimentava con le penne nere di Refrontolo per
l'importante ristrutturazione della nuova sede, la quale si presenta in una
veste decorosa, spaziosa ed accogliente, ed inoltre, per aver organizzato, in
occasione della sua inaugurazione, una degna manifestazione, la quale ha messo
in evidenza l'ottimo lavoro perché essa ben riesca.
Il presidente dei Mutilati Invalidi di guerra ma. Mario Zamai ha consegnato al
gruppo Alpini di Refrontolo la bandiera della propria associazione, la quale
verrà, d'ora in poi, gelosamente custodita e scortata in occasione degli eventi
locali.
La cerimonia ufficiale ha avuto il suo epilogo con la benedizione da parte di
don Piero e il taglio del nastro inaugurale della sede, dalle autorità: il
sindaco Bertollo, il presidente Gai ed il capogruppo Soldan. Mentre la fanfara
alpina eseguiva l'Inno degli Alpini, il "33", lo scoprimento di una
targa ricordo.
La visita alla sede è stata festeggiata con un lungo brindisi, e con gli
immancabili complimenti dei visitatori; è seguito il rancio.
Il Gruppo desidera ringraziare l'impeccabile cerimoniere Nino Geronazzo.
Sergio Antoniazzi
Luigi Zaccaron