GRUPPO REFRONTOLO


Maggio 2000

sten Pietro Colles
Pietro Colles


La sorella Maria Colles


La piastrina di Pietro Colles

"IL CREPUSCOLO DEGLI EROI NON AVRA' MAI SERA"
NUOVO GRUPPO DI PENNE NERE
Nel nome di un Alpino
Dottore "honoris causa"

Il S.ten. Pietro Colles cadde in Russia nel 1943

 Così titolava un giornale locale per annunciare la fondazione del Gruppo Alpini di Refrontolo avvenuta domenica 9 settembre 1956 e appunto dedicata alla memoria del S.ten. Pietro Colles, volontario di guerra nei reparti della glorioso e indimenticabile Div. Cuneense sacrificatasi in cruente battaglie combattute nell'inferno di ghiaccio russo per coprire la ritirata dei reparti amici.

La cronaca del tempo riporta che a Refrontolo " fin dal primo mattino un altoparlante diffondeva le canzoni alpine e la piazza cominciava a popolarsi di penne nere."
"Alle ore 10 gli alpini, inquadrati , si recavano alla Parrocchiale per ascoltare la S. Messa officiata da don Carlo Ceschin e servita da due sottotenenti in congedo."
"Fra gli intervenuti vi erano: l'avv. Travaini presidente della Sezione Alpini di Conegliano, il sindaco di Refrontolo sig. Lorenzon, il consigliere provinciale prof. Vallomy, il maresciallo comandante la stazione carabinieri cav. Licata, il dr. Dalla Zentil, ….il grande invalido Buoro e le rappresentanze della Sezione Alpini di Conegliano e dei Gruppi Alpini di Soligo, Solighetto, Cison, Follina con i rispettivi gagliardetti, la Sezione combattenti di Refrontolo con bandiera e le famiglie e i parenti dei caduti."
" Dopo la S. Messa aveva luogo la benedizione del gagliardetto". La madrina e sorella del caduto, Maria Colles era rappresentata per la circostanza dalla sig.na Nicoletta De Rienzo attuale madrina del gruppo di Refrontolo.

La recente scomparsa di Maria Colles avvenuta nel novembre dello scorso anno, ha suscitato grande emozione in tutti i componenti del Gruppo. Tutti i soci erano abituati alla sua presenza anche se per l'età ormai avanzata, era del 1908, non poteva essere presente alle manifestazioni alpine come avrebbe voluto.
Ha comunque mantenuto la stanza del fratello intatta, come quando egli la lasciò per partire per la Russia senza farvi più ritorno, nel ricordo e nella speranza che viene dalla fede.

In quel settembre del 1956 dopo l'orazione del dr. Dalla Zentil che commemorò i caduti di Refrontolo e illustrò il significato della cerimonia sottolineando l'eroismo , la volontà e la dedizione al sacrificio da parte degli Alpini sia in guerra come in pace, ponendo in rilievo la bella figura del S.ten. Pietro Colles.
A dare maggiore rilievo al significato della cerimonia, è intervenuto Enrico Reginato, Medaglia d'oro al V.M., tenente medico del Battaglione Sciatori Monte Cervino del Corpo d'Armata Alpino, tornato dalla lunga prigionia in Russia, del quale riportiamo alcune dichiarazioni: “Abbiamo visto colonne di prigionieri sospinti per giorni e settimane…”

“Abbiamo sentito levarsi invocazioni disperate "dottore aiutami, non ne posso più" ma anche i dottori non ne potevano più;”
“Abbiamo visto le strade segnate da cadaveri che genti e corvi profanavano: le prime per ricuperare le vesti, i secondi per sfamarsi.”
“Abbiamo assistito a spoliazioni di scarpe, di vesti, di oggetti di ogni genere, appartenenti a uomini sfiniti che non potevano reagire di fronte alla violenza.”
"Abbiamo visto esseri umani abbruttirsi per l'infinita stanchezza, una umanità degradata nella quale pochi si sentivano ancora fratelli del vicino o sentivano ancora pietà per il debole o il morente."

Agli Alpini di Refrontolo, con alla guida il Capo Gruppo Tarcisio Stella rimane l'onore e il dovere di custodire e tramanda re ai giovani i sentimenti, i valori e i significati delle sacre reliquie.

Enzo Faidutti