GRUPPO REFRONTOLO |
Maggio 2000 |
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Così titolava un giornale
locale per annunciare la fondazione del Gruppo Alpini di
Refrontolo avvenuta domenica 9 settembre 1956 e appunto
dedicata alla memoria del S.ten. Pietro Colles, volontario di guerra nei
reparti della glorioso e indimenticabile Div. Cuneense sacrificatasi in
cruente battaglie combattute nell'inferno di ghiaccio russo per coprire la
ritirata dei reparti amici.
La cronaca del tempo riporta
che a Refrontolo " fin dal primo mattino un altoparlante diffondeva le
canzoni alpine e la piazza cominciava a popolarsi di penne nere."
"Alle ore 10 gli alpini,
inquadrati , si recavano alla Parrocchiale per ascoltare la S. Messa officiata
da don Carlo Ceschin e servita da due sottotenenti in congedo."
"Fra gli intervenuti vi
erano: l'avv. Travaini presidente della Sezione Alpini di Conegliano, il
sindaco di Refrontolo sig. Lorenzon, il consigliere provinciale
prof. Vallomy, il maresciallo comandante la stazione carabinieri cav.
Licata, il dr. Dalla Zentil, ….il grande invalido Buoro e le rappresentanze
della Sezione Alpini di Conegliano e dei Gruppi Alpini di Soligo, Solighetto,
Cison, Follina con i rispettivi gagliardetti, la Sezione combattenti di
Refrontolo con bandiera e le famiglie e i parenti dei caduti."
" Dopo la S. Messa aveva
luogo la benedizione del gagliardetto". La madrina e sorella del caduto,
Maria Colles era rappresentata per la circostanza dalla sig.na Nicoletta De
Rienzo attuale madrina del gruppo di Refrontolo.
La recente scomparsa di Maria
Colles avvenuta nel novembre dello scorso anno, ha suscitato grande emozione
in tutti i componenti del Gruppo. Tutti i soci erano abituati alla sua
presenza anche se per l'età ormai avanzata, era del 1908, non poteva essere
presente alle manifestazioni alpine come avrebbe voluto.
Ha comunque mantenuto la
stanza del fratello intatta, come quando egli la lasciò per partire per la
Russia senza farvi più ritorno, nel ricordo e nella speranza che viene dalla
fede.
In quel settembre del 1956
dopo l'orazione del dr. Dalla Zentil che commemorò i caduti di Refrontolo e
illustrò il significato della cerimonia sottolineando l'eroismo , la volontà
e la dedizione al sacrificio da
parte degli Alpini sia in guerra come in pace, ponendo in rilievo la bella
figura del S.ten. Pietro Colles.
A dare maggiore rilievo al
significato della cerimonia, è intervenuto Enrico Reginato, Medaglia d'oro al
V.M., tenente medico del Battaglione Sciatori Monte Cervino del Corpo d'Armata
Alpino, tornato dalla lunga prigionia in Russia, del quale riportiamo alcune
dichiarazioni: “Abbiamo visto colonne di prigionieri sospinti per giorni e
settimane…”
“Abbiamo sentito levarsi
invocazioni disperate "dottore aiutami, non ne posso più" ma anche
i dottori non ne potevano più;”
“Abbiamo visto le strade
segnate da cadaveri che genti e corvi profanavano: le prime per
ricuperare le vesti, i secondi per sfamarsi.”
“Abbiamo assistito a
spoliazioni di scarpe, di vesti, di oggetti di ogni genere, appartenenti a
uomini sfiniti che non potevano reagire di fronte alla violenza.”
"Abbiamo visto esseri
umani abbruttirsi per l'infinita stanchezza, una umanità degradata nella
quale pochi si sentivano ancora fratelli del vicino o sentivano ancora pietà
per il debole o il morente."
Agli Alpini di Refrontolo, con
alla guida il Capo Gruppo Tarcisio Stella rimane l'onore e il dovere di
custodire e tramanda re ai giovani i sentimenti, i valori e i significati
delle sacre reliquie.
Enzo Faidutti