GRUPPO REFRONTOLO |
Dicembre 2006 |
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A volte si dice quando uno compie
gli anni che non li dimostra, questo è emerso per il 50° di costituzione del gruppo Alpini di Refrontolo, avvenuto il 13
settembre 1956. Chi arriva a Refrontolo e fa sosta nel piazzale della Chiesa e guarda verso sera si vede il Montello, là
sotto il Piave, fiume sacro alla Patria, girando lo sguardo verso destra, ma quello è il Grappa? Mille pensieri possono
venire in testa, ma quelli sono stati luoghi dove tanti Alpini hanno dato la vita per un’Italia libera.
Certo questa può essere una riflessione, ma festeggiare cinquant’ anni di vita non è cosa da poco è un ricordo di
storia, di tradizioni da rivivere, in modo adeguato. Si inizia sabato sera 9 settembre con l’esibizione della “Corale S.
Nicola” di Fontigo e i “Cantori da Filò” di Solighetto. Nella sala parrocchiale gremita e preparata a festa, con la
presentazione di Nicola Stefani. Alternandosi i due cori hanno eseguito canti storico-patriottici, canti che ricordavano
le imprese e i drammi degli Alpini (vedi il ritorno degli Alpini dalla Russia). Dopo i canti popolari che ricordavano
momenti gioiosi, rallegrati dal vino, il sipario è calato su questa rassegna di canti dove attraverso l’armonia dei
cantori si è sentito e rivissuto un pezzo di storia delle nostre genti.
Domenica 10 settembre
Il sole era spuntato all’orizzonte bello e giocondo per annunciare una giornata straordinaria. Si inizia la sfilata dal
viale degli Alpini., quindi l’Alzabandiera, poi la deposizione della corona al monumento dei Caduti e un mazzo di fiori
al monumento che rappresenta il ritorno dell’Alpino. Con le note della Fanfara Alpina di Conegliano che guidava il
corteo di autorità e Alpini si va verso la chiesa parrocchiale per la S. Messa.
Nella chiesa gremita, oltre al gonfalone comunale, erano presenti il vessillo sezionale, le rappresentanze d’Arma e
Combattentistiche, gli alunni delle elementari e la quasi totalità dei Gagliardetti della Sezione.
Mons. Pietro Venier, nell’omelia, ha rivissuto la storia del Corpo degli Alpini dalla sua fondazione avvenuta il 15
ottobre 1872 per la difesa dei valichi alpini; il primo contributo avvenne in Eritrea e poi in Libia; furono presenti
nella prima guerra mondiale in Montenero, al Pasubio, sull’Adamello, nel monte Grappa e nell’Ortigara, chiamato
“cimitero degli Alpini”; durante la seconda guerra presero parte alla campagna di Jugoslavia, Grecia e Russia: nella
gelida Steppa, con fino a 40° sotto zero, il ritorno fu atroce e disumano, non più cancellabile dalla nostra storia.
Questi sono gli Alpini: gloria e onore anche a Loro. Per fortuna l’8 luglio 1919 è nata l’A.N.A. come desiderio di
trovarsi in clima di amicizia e di stima per un impegno sociale.
Dopo la preghiera dell’Alpino il coro parrocchiale ha intonato “Signore delle Cime”.
Il corteo poi si è portato presso la sede degli Alpini dove è stata benedetta la
bandiera e il Cippo a completamento della nuova sede.
Si sono succeduti gli interventi delle autorità. Il capo gruppo Ferdinando De Martin prendendo la parola ha ringraziato
tutti i presenti ricordando i cinquant’armi di fondazione, i capi gruppo che sono stati prima di lui, i soci fondatori,
quelli che sono andati avanti e i pochi che sono rimasti. Ricorda che le attività degli Alpini era però iniziata
parecchi anni prima della fondazione del gruppo, siamo agli anni immediatamente successivi alla seconda guerra e i
principali promotori dell’attività del gruppo erano i reduci della guerra e della prigionia. Alcuni soci ricordano
ancora la loro prima adunata a Bassano nel 1948. Negli anni successivi alcuni Alpini avevano già ufficialmente
incominciato a promuovere attività varie nel paese. Le prime iscrizioni all’A.N.A. portano la data del 1952. Gli
iscritti, non essendo ancora funzionante il gruppo autonomo a Refrontolo, si erano aggregati a quello di Solighetto. Il
gruppo incominciò a svolgere la propria attività nel 1955 con 11 soci.
Il 13 settembre 1956, la nascita ufficiale (51 gli iscritti), fu
intitolato al S.Ten. Piero Colles, morto nella campagna di Russia nel gennaio 1943 a Tambov.
Primo capo gruppo fu Giuseppe Meneghetti.
Oggi il gruppo conta 145 iscritti, 30 amici degli Alpini di cui 21 fanno parte del gruppo protezione civile.
Il sindaco dott.sa Mariagrazia Morgan ribadisce “Questa è un’occasione importante per apprezzare che cosa significa
essere Alpini oggi. Partecipare, tendere agli altri disponibilità, aiuto disinteressato, capacità di collaborare per le
mille opere di pace a favore di chi è colpito da calamità, di chi cerca risposte complete e immediate, hanno fatto degli
Alpini un elemento solido e di coesione sociale”. Ha ringraziato gli Alpini per quello che hanno fatto a Refrontolo ma
anche per quello che hanno fatto in giro per il mondo.
L’auspicio è che lo spirito alpino possa essere anche trasmesso a chi non ha vissuto l’esperienza della branda ma che
dimostra di essere alpino nei comportamenti ovvero lo spirito di corpo, dove possa diventare un patrimonio di valori
spendibile anche in futuro.
Nell’occasione il sindaco ha consegnato la medaglia d’oro a due
reduci di Russia: Germano Collodel e Ferdinando Pasin.
Il presidente della sezione A.N.A. di Conegliano Antonio Daminato ha
elogiato il gruppo di Refrontolo perché vivace, giovane e attivo. Egli ha esortato a continuare nell’amicizia e nella
solidarietà perché così gli Alpini vivono una vita in pienezza. Un momento di silenzio mentre la fanfara suonava l’inno
di Mameli, poi il ritorno nella piazza del paese per il pranzo e tanta festa.
Tutto questo sotto la regia del cerimoniere Nino Geronazzo.
L’Alpino, fa parte di un mondo puro e senza tempo non fa richieste,
non fa domande, non sogna traguardi inarrivabili, ne s’affanna a ricercar qualcosa che nemmeno esiste. Un mondo di
uomini dal sorriso disarmante, dai pensieri facili a comprendersi che sanno amare per sempre.
Sergio Antoniazzi
Onore agli Alpini caduti nel 50mo di Refrontolo
IL RITORNO DEGLI ALPINI DALLA RUSSIANella pianura grande e sconfinata Mormorando, stremata, Cammina cammina |