GRUPPO SAN FIOR |
Ottobre 1967 |
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Grande festa alpina a S. Fior, il 10 settembre, per la tanto attesa adunata sezionale per la cui
riuscita gli alpini del Gruppo locale si sono dati da fare con ammirevole tenacia, senza scoraggiarsi dal fatto che al
sabato aveva abbondantemente piovuto tanto da temere che la manifestazione fosse ormai compromessa.
L’alba della domenica portò il sereno per cui i bravi alpini di Lorenzo Vinera hanno accelerato i preparativi in modo
che tutto il paese era pavesato di bandiere e di festoni già quando arrivarono le «penne nere» più
mattiniere.
In breve tempo arrivarono almeno un migliaio di veci e di bocia per trascorrere la giornata assieme
agli alpini del bel gruppo di S. Fior.
Tra le molte bandiere era presente quella della locale sezione dell’Associazione nazionale combattenti e reduci e i vessilli
della sezione di Vittorio Veneto e quello della nostra sezione di Conegliano; numerosi i gagliardetti dei quali abbiamo
potuto annotare quelli di Treviso-città, Sarmede, Cordignano, Gaiarine, Salgareda, Ponte di Piave, Nervesa della
Battaglia, Giavera del Montello, Arcade, Palse di Porcia di Pordenone, Bagnarolo di Pordenone, Trevignano, Pasiano di
Pordenone, Levada di Ponte di Piave, Campo di Pietra, Tempio di Ormelle; quelli della nostra sezione, oltre ai
gagliardetti di S. Fior, erano meno di metà del numero dei gruppi e precisamente: S. Lucia di Piave, Ogliano,
Collalbrigo, S. Vendemiano, Orsago, Pieve di Soligo, Refrontolo, Vazzola.
Erano presenti gli ufficiali giunti in rappresentanza dei comandanti del 7° Alpini e del 6°
Artiglieria da montagna, il comandante del gruppo carabinieri di Conegliano, la signorina Antonietta Furlan che recava
la medaglia d’oro assegnata alla memoria del padre combattente per la Libertà, le autorità comunali di S. Fior, i
dirigenti della locale sezione dell’ANCR; e infine, il nostro presidente sezionale comm. Guido Curto, i vice presidenti
avv. Francesco Travaini e cav. Giovanni Daccò e numerosi altri consiglieri sezionali e capigruppo.
Hanno inviato messaggi di adesione e di saluto, tra gli altri, il col. Moro comandante dell’ 8°
Alpini e il ten. col. Antonio Pugliesi.
Dopo la sfilata, gli alpini hanno assistito alla Messa celebrata - nella gradinata della chiesa
parrocchiale — dal cappellano don Raffaele Lot che, all’omelia, ha rivolto il proprio saluto ai partecipanti e
ricordato la sua indimenticabile esperienza umana vissuta con gli alpini sul fronte balcanico.
Dopo il rito religioso è stata deposta una corona d’alloro al monumento ai Caduti ove il presidente
comm. Curto ha pronunciato il suo discorso.
Le autorità sono poi state ricevute in municipio per un rinfresco gentilmente offerto dall’
Amministrazione comunale; in piazza, generosa distribuzione di vino messo a disposizione degli alpini dal Gruppo
organizzatore.
Alla trattoria «Beltramin» è seguito il poderoso rancio al quale hanno partecipato duecento
persone; molti alpini sono ricorsi all’apposito chiosco che in breve tempo ha visto calare il vino (buono, e del
consigliere del Gruppo Vittorio Padovan) di oltre quattro ettolitri, mentre quasi un quintale di «panetti» — ben
imbottiti di salame, formaggio o prosciutto — è finito nei capienti stomaci degli alpini.
Poi, canti e allegria favoriti anche dall’applaudito concerto tenuto dalla Banda musicale «Città
di Conegliano» che ha brillantemente eseguito selezionati pezzi d’opera e inni alpini.
Conclusa la magnifica adunata, il capogruppo Vinera ha ringraziato le autorità e gli alpini
intervenuti, i suoi collaboratori — e il capogruppo di S. Vendemiano Igino Citron che «ha dato una mano» — ai quali va
veramente indirizzata la sincera lode anche del Consiglio direttivo della sezione.
Non poteva mancare la visita alla nuova bella sede del Gruppo presso il Bar «Marcella» ove il
gestore dell’esercizio (nostro socio alpino) ha generosamente offerto un signorile rinfresco.
Il bel gruppo di S. Fior ha finalmente la propria accogliente sede, grazie alla concessione del
proprietario del bar «Marcella» e alla gentile ospitalità del gestore.
La sede è ottimamente ubicata in via Nazionale e consiste in una accogliente stanza sovrastante il
bar e con accesso indipendente attraverso una comoda terrazza; è stata fatta costruire la scala in ferro, e la sede è
stata infine dotata di un tavolo-scrivania, sedie, scaffale e quanto occorreva per arredare convenientemente la casa
comune degli alpini locali.
La sede funziona con piena soddisfazione dei 170 soci di S. Fior, e rappresenta il punto di ritrovo specie alle domeniche tra le ore 11 e mezzogiorno.
Esprimiamo quindi il nostro elogio al valente capogruppo Lorenzo Vinera e ai suoi collaboratori del
consiglio per aver saputo provvedere in maniera così opportuna, in quanto il problema di disporre di una propria sede è
di basilare importanza perchè la fureria funzioni bene (senza far confusione con le scartoffie) e perchè i soci sappiano
dove andare a farsi portare un «goto» da bere durante i lavori organizzativi.
Nel caso del Gruppo di S. Fior i lavori organizzativi sono stati particolarmente intensi per
preparare l’adunata sezionale del 10 settembre la cui cronaca viene riportata in altra parte del giornale.