GRUPPO SANTA LUCIA


Dicembre 1983

25° DI FONDAZIONE

INAUGURATA VIA DEGLI ALPINI


Il cippo di "Via degli Alpini" a S. Lucia di Piave


da sx.:Mario De Marchi, Davide Bernardi, il Sindaco Arturo Bernardi,
Pietro Gardenal; la madrina Odilla De Nicolò ved.  Padovan, Renato Brunello
e don Corrado Zanutto

Il 10 luglio del 1983 segnò un'importante pagina della vita alpina santalucese. 
Nell'ambito del 25° anno di fondazione del Gruppo, venne inaugurata una via dedicata agli Alpini nella frazione di Sarano. Al centro dell'incrocio tra la nuova "via degli Alpini" e le altre, venne creata un'aiuola rotatoria e posto al centro un cippo con asta porta bandiera, scoperto in quel frangente e dedicato alle Penne nere santalucesi.
La Santa Messa fu celebrata sul posto dal cappellano Capitano Alpino Don Corrado Zanutto. Nel suo discorso, il sindaco di S. Lucia Arturo Bernardi elogiò l'operato degli alpini all'interno della comunità santalucese. Oratore ufficiale fu il cav. Renato Brunello Vice Presidente della Sezione di Conegliano, convenuto assieme al decano alpino, Capitano Giacomo Soravia, per solennizzare la cerimonia che ebbe il suo momento clou alla benedizione inaugurale e al taglio del nastro. Risaltò in quell'occasione la cooperazione fra Amministrazione Comunale e gli Alpini, oltre alla generosità dei Fratelli Canzian imprenditori nel campo dell'edilizia.

Nella stessa giornata vennero consegnati alcuni attestai di riconoscenza per la benemerita opera prestata al gruppo da alcuni alpini: socio cav. di Vittorio Veneto Augusto Da Ros, socio fondatore e primo capogruppo dott. Capitano Medico Giuseppe Ariberto Messina, soci anziani Giulio Sanson, Luigi De Conti, Tommaso Casagrande e Riccardo Bernardi.

Da quel giorno il gruppo si onora di curare il manto erboso della rotatoria, non a caso chiamata semplicemente "rotonda degli alpini", ove sapienti mani disegnano un cappello alpino e un tricolore, costituiti da piantine fiorite, che danno il benvenuto a chi proviene da Conegliano.
Il merito a Claudio Bernardi e a Dionisio Tarzariol che assieme ad altri soni, si impegnano meticolosamente da vent'anni.


A Santa Lucia di Piave nel 25° anno di Fondazione

Il programma che il gruppo aveva accuratamente preparato per la manifestazione del 10 luglio
- manifestazione inserita pure nel calendario sezionale - ha avuto una discreta presenza di autorità, cittadini, rappresentanze e alpini, anche se sono mancati all’appello alcuni consiglieri e capigruppo, a causa della concomitanza di numerose altre manifestazioni.
Memori di cerimonie, scelte in periodi di cui Giove Pluvio aveva pensato di scaricare sui partecipanti un abbondante acquazzone, gli organizzatori hanno ritenuto opportuno cambiare data, preferendo rischiare il grande caldo della piena estate: come infatti è avvenuto.
I motivi che hanno impegnato alpini e civica Amministrazione sono stati: l’inaugurazione di un cippo ricordo e di una Via dedicata agli Alpini, nella ricorrenza del 25° di fondazione del locale Gruppo.
L’ammassamento ha avuto luogo in località Sarano, dove si è svolta gran parte della manifestazione, Si è iniziato con la S. Messa celebrata dal capitano cappellano militare don Corrado Zanutto, il quale durante l’omelia ha espresso parole di elogio nei confronti degli alpini, per le loro meritevoli imprese in guerra e in pace; e per il loro attaccamento ed equilibrio alle istituzioni democratiche, per l’amore verso il prossimo - cui faceva riferimento quei giorno il Vangelo
- e ancora per la vitalità e senso di sacrificio con cui vengono affrontate situazioni disagiate, nella certezza di rendersi utili in difesa di quei valori, cui si ispirano gli alpini.
Dopo lo scoprimento e la benedizione del cippo ricordo e l’inaugurazione della Via dedicata agli Alpini, con il taglio del nastro tricolore da parte della madrina del gruppo signora Odilla Padovan, è seguita la consegna di attestati di riconoscenza ai soci benemeriti: Cavaliere di Vittorio Veneto e medaglia d’Argento Augusto Da Ros; socio fondatore e primo capogruppo dott. Giuseppe Messina; Egilberto Fossaluzza socio fondatore; e ai soci anziani Giulio Sanson, Luigi De Conti, Tomaso Casagrande e Riccardo Bernardi. Al termine della consegna dei riconoscimenti è intervenuto il sindaco Arturo Bernardi, il quale si è complimentato con il capogruppo Davide Bernardi e i suoi collaboratori per le belle iniziative, degne espressioni dello spirito alpino e che riscuotono dalla popolazione ammirazione e simpatia.
Infine, in sostituzione del presidente prof. Vallomy, il vice presidente cav. Renato Brunello ha portato, a nome della Sezione il saluto a tutti i presenti, sottolineando ciò che gli alpini di S. Lucia, con tali realizzazioni, hanno voluto lasciare, e cioè un segno tangibile della loro presenza nella comunità, e la dimostrazione della loro disponibilità e cooperazione con la Civica Amministrazione, rivolgendo un particolare plauso a tutti gli alpini e in particolare al capogruppo Davide Bernardi e ai fratelli Cancian.
Ha proseguito dicendo: « Alla luce dei fatti che volenti o nolenti, oggi ci coinvolgono, noi alpini ci sentiamo sereni perchè il nostro operato è conforme all’etica del buon senso e del buon vivere e che sono conformi agli ideali che dovrebbero essere patrimonio di tutti, la famiglia, la casa, il lavoro. Valori che assicurano il progresso della comunità locale e nazionale.
I nostri incontri hanno lo scopo di rinverdire e consolidare i nostri sentimenti, e testimoniare con il nostro operato il rispetto della vita umana nella libertà, e che gli uomini di buona volontà sanno e vogliono difendere. Parlo da cittadino alpino agli amici alpini, che per tutto questo dobbiamo impegnarci con quello spirito che ci è abituale; spirito sereno, forti della nostra buona volontà, del nostro umanitario altruismo, in barba a coloro che ci vorrebbero deboli se non addirittura spariti dalla circolazione. La forza dell’A.N.A. con il continuo incremento di soci, fa capire che gli alpini non sono dei fantasmi, ma sono parte viva, organica, nel travagliato corpo nazionale; e, ci permettiamo di affermano, della sua parte sana. Dobbiamo dunque essere sempre pulsanti, vibranti e perennemente fiduciosi. E’ un invito che va rivolto particolarmente ai giovani: ribellatevi a coloro che tentano di togliervi gli ideali, che sono gli ideali di vita; anzi cercate di aiutare coloro che ideali non ne hanno più. Perchè non si muore solo per mancanza di pane, non si muore solo di fame, ma  oggi si muore per qualcosa ali più aberrante.
Gli ideali sono la forza degli «uomini liberi», perchè degli ideali non si è mai schiavi, solo le ideologie possono trarre in schiavitù, in quanto strumentalizzazione degli ideali. Va rivolto cortese ulteriore richiamo ai giovani alpini - e ciò proprio per meritare più fiducioso apprezzamento da coloro che ci osservano - a portare fieramente il cappello alpino senza insudiciarlo con fronzoli e «pennacce».
Prima di terminare, il vice presidente ha voluto rinnovare i ringraziamenti a tutti gli operatori, al capogruppo Bernardi e in particolare i Fratelli Cancian per il grande contributo dato in materiale e manodopera, e per quanto è stato fatto, per quanto si vorrà fare in futuro soprattutto nel volerci bene. Ed ha concluso ricordando in proposito quanto hanno lasciato scritto due grandi poeti: Ovidio e Manzoni.
Scriveva Ovido Pluvio Nasone - grande poeta latino - autore delle famose « Metamorfosi »: « Per essere amato sii amabile » - E Alessandro Manzoni scriveva: « Se si pensasse più a far bene, che a star bene, si finirebbe tutti per star meglio ». A conclusione ha voluto esprimersi così: « Io penso che gli alpini hanno donato e donano e, non solo me lo auguro, ma sono certo che, doneranno, in silenzio e solo per il gusto di dare, senza voltarsi e fermarsi in attesa di ricompensa, perchè la carità vera e reale non è fatta di belle promesse, ma di autentica donazione e di totale coinvolgimento nelle situazioni dell’uomo d’oggi.
Viva l’Italia! Viva gli Alpini!
La cerimonia si è conclusa, dopo una lunga sfilata attraverso le vie del paese, preceduti dalla banda musicale di S. Pietro di Feletto diretta dal maestro G. Zorgno, fino al monumento ai Caduti per deporre una corona di alloro.
Presenti il Vessillo della sezione, numerosi gagliardetti e in rappresentanza della Sezione di Padova, il col. Stella.
R. B.