GRUPPO SANTA LUCIA


Giugno 1994

GRANDE FESTA ALPINA A SANTA LUCIA DI PIAVE

Nel 36° di fondazione del Gruppo, gli Alpini hanno provveduto al rifacimento del capitello della Vergine della Salute e al recupero di tre preziose tele.

La ricorrenza del 36° di fondazione del gruppo è stata celebrata il 12 e 13 marzo 1994, con una serie di semplici ma significative manifestazioni culturali a corollario dell'inaugurazione del restaurato sacello mariano.
Sabato pomeriggio presso la Scuola Media è stata aperta una Mostra grafico-pittorica di lavori eseguiti dagli studenti sul tema "Alpini e Ambiente". Le migliore opere sono state premiate la domenica nel corso del pranzo, dopo essere state valutate dai pittori Grava e Poloni.
E' stato consegnato il Tricolore alla stessa scuola, alla presenza del preside prof. Gava, del vicepresidente Nino Geronazzo, del capogruppo Claudio Bernardi, di rappresentanti alpini della Sezione e delle maestranze locali.
In serata nella chiesa parrocchiale si sono esibiti i cori "Corocastel" di Conegliano e "Sub Silva Cantemus" di S.Lucia.

Domenica 13 marzo 1994, più di qualche centinaio di penne nere, si sono ritrovate all'ammassamento in Piazza 28 Ottobre. Dopo l'alzabandiera e l'onore ai caduti, davanti al Monumento presso il Municipio, con alla testa il Gonfalone comunale, il Labaro, i Gagliardetti e la Fanfara Alpina, le rappresentanze Tricolori, il Cap. Tessitori, la cap. Carla Zanchetta Messina della C.R.I., il cons. naz. Lino Chies, il comm. Giovanni Daccò, Luigi Zaccaron, Innocente Soligon, i vessilli della Carnia, degli Artiglieri, Ex Internati, Paracadutisti, Combattenti e Reduci, Mutilati ed Invalidi di Guerra, i gagliardetti di Caldogno, Sacile, Roncadelle. e i gagliardetti dei nostri gruppi, è iniziata la sfilata per Via Crispi e Mazzini. In località Portici è stata deposta una seconda corona al Monumento ai Caduti.
In Granza, ove sorge il Capitello della Vergine della Salute, restaurato per l'occasione dagli alpini del gruppo, inaugurato con il relativo taglio del nastro da parte della madrina del gruppo signora Odilla Padovan, si è svolta la celebrazione della S. Messa officiato dal vicario generale Mons. Ovidio Poletto che ha ringraziato gli alpini per l'opera svolta.
Si sono quindi succeduti i discorsi ufficiali delle autorità presenti.

Durante il pranzo sono state premiate le migliori opere degli alunni, e consegnati gli attestati e le medaglie d'oro ai pionieri e fondatori del gruppo: Ciprian Giuseppe, Busatto Augusto, Ferruccio De Nardo, e agli alpini che più si sono distinti nell'opera di ricostruzione del Capitello: arch. Franco Dall'Antonia, Inerio Dal Cin e Antonio Grava. Hanno presenziato alla premiazione il decano alpino avv. Travaini e Nino Geronazzo vice pres. sezionale.
Un sincero ringraziamento gli alpini santalucesi lo devono fare di cuore al Vice Presidente Nino Geronazzo e a quello uscente Battista Bozzoli, veri e propri registi della manifestazione.


Sabato 12/03/1994: consegna del Tricolore alle Scuole
Medie di S. Lucia di Piave; da sx Brunello, Geronazzo,
Grava, Bernardi, Maretto e Gava


Il capitello restaurato


Da destra: Lino Chies. la crocerossina signora Messina,
il capogruppo Claudio Bernardi, il vicepresidente Geronazzo
e il capogruppo onorario Davide Bernardi


Il capogruppo Bernardi premia gli studenti
con l'avv. Travaini


La signora Odilla De Nicolò Pavan taglia il nastro inaugurale,
accompagnata da mons. Poletto e dal capogruppo Bernardi.


Restauri al Capitello B.V. della Salute in Granza

C'era viva attesa nei giorni di vigilia di domenica 13 marzo 1994. Tanta era la genuina e spontanea curiosità in paese di vedere finito il restauro di questa Cappella, simbolo di una delle più caratteristiche e importanti borgate di S. Lucia.


Interno del Capitello
Altare con alcune tele del Modolo


Pitture all'interno del Capitello
restaurate dall'artista Antonio Grava


Ceramica dipinta a mano nei laborari de "La Nostra Famiglia"
in ricordo del Restauro del Capitello,
riproduzione di un acquarello di Antonio Grava

Il Capitello della Beata Vergine della Salute, situato in località Granza, all'incrocio fra le vie Mazzini e Cal del Molin - come riporta testualmente lo scrittore Innocente Soligon nella sua minuziosa opera "Le Grave mobili..." - fu eretto nel 1909 da Giovanni e fratelli Granzotto, con l'aiuto di un Terzariol. Di base esagonale, fu costruito a seguito della cessazione di una grave epidemia di tifo che in quell'anno aveva infierito sulla comunità di S. Lucia con ben 72 casi, alcuni mortali. È certo comunque che in epoca più remota ne esistesse un altro, di proporzioni diverse, più o meno nella stessa ubicazione.
Nel corso degli anni e sino ai giorni nostri, subendo l'inclemenza del tempo, le mura del piccolo Oratorio sono state più volte raffazzonate più o meno bene, ma all'interno mai sono mancati pulizia, ordine, fiori freschi. E questo grazie al fervore e all'affetto che i santalucesi, soprattutto gli abitanti della Granza, hanno sempre dimostrato per questo piccolo angolo di culto.
Non a tutti parevano evidenti i segni di umidità e di cedimento presenti nei muri e negli interni, ma in effetti le condizioni erano precarie e urgeva dunque un efficace restauro.

Così, verso la fine del 1992, collaborando con l' arciprete don Oreste Nespolo, gli alpini santalucesi hanno predisposto i lavori di restauro. L'onere notevole della progettazione se lo è assunto l' architetto Franco Dall'Antonia, dimostrando grande ingegno e creatività.
All'impresario edile Inerio Dal Cin, profondendo capacità e impegno, è toccato costituire e dirigere lo staff degli operatori, dai manovali agli specialisti, che hanno praticamente rifatto la costruzione, mantenendo invariato lo stile originale.

Le tre tele, dipinte dall'artista Bepi Modolo nel 1934, che si trovavano all'interno del Capitello - e cioè Giovanni Battista annunciatore del Messia, Presentazione della B. Vergine al Tempio ed una allegoria raffigurante la Vittoria di Cristo sul male - si erano annerite con gli anni e deformate in maniera quasi irreparabile. In loro soccorso è intervenuto il pittore alpino Antonio Grava, dimostrando ancora una volta generosità non comune e sensibilità artistica di restauratore.
Il Capogruppo Bernardi, con la consueta disponibilità, ha fatto da coadiutore nelle varie fasi della ricostruzione, essendo spesso di sprone e di stimolo nelle difficoltà incontrate.

I lavori, alla fine, si sono protratti un po' oltre i tempi preventivati a causa di qualche imprevisto, più che altro di natura burocratica, ma si può dire con certezza assoluta che il risultato è stato ottimale.
Oltre ad aver restituito alla Parrocchia e alla Comunità santalucese un piccolo gioiello, luogo di culto e simbolo di unione, sorprendente è stato assistere alla sensibilità che ha coinvolto le maestranze locali.
Molte e generose sono state le offerte di denaro, materiali e soprattutto di solidarietà umana.
Quella solidarietà umana che gli alpini sono tra i pochi a saper catturare nel profondo dell' anima delle persone.

Renzo Sossai


Fra' Claudio (Riccardo Granzotto) è BEATO

Ma certamente, ed è di questi tempi recenti, è la Beatificazione di Riccardo Granzotto nella fede Fra' Claudio, giunta il 20 novembre 1994, a riempire d'ammirazione ed orgoglio l'intera comunità santalucese.

Di lui, lasciamo che sia "L'Osservatore Romano" del 20 novembre 1994 a darne l'immagine più vera: "Claudio Granzotto" religioso dell'ordine Francescano dei Frati Minori, scoprì nella preghiera silenziosa e adorante la sua vocazione e la visse nel più autentico spirito di semplicità e di povertà francescana.

In particolare coltivò i suoi talenti nell'arte, esprimendo con una multiforme attività creativa, l'anelito verso il mistero di Cristo che caratterizzò tutta la sua esistenza. In lui natura e grazia, arte e santità, si sono intimamente legate".

Alla proclamazione in S. Pietro, di questo Beato, nato a S. Lucia di Piave il 23 agosto 1900 e morto a Chiampo (Vicenza) il 15 agosto 1947, ha partecipato una moltitudine di santalucesi i quali hanno rappresentato in pieno il fervente ardore di tutta S. Lucia.