GRUPPO SANTA LUCIA DI PIAVE

di Stefano Santin


Luglio 2024

65° Anniversario di fondazione del Gruppo Alpini di Santa Lucia di Piave …
e la storia continua

A volte capita di assistere a momenti unici da custodire nei nostri cuori; ne sono un esempio i giorni di festeggiamenti in occasione del 65° anniversario di fondazione del Gruppo Alpini di Santa Lucia di Piave, che ci hanno impegnati molto soprattutto per l’accoglienza riservata ai componenti della fanfara congedati della Brigata Alpini Cadore e ai loro familiari. Possiamo dire con orgoglio che abbiamo avuto il privilegio di accogliere ed assistere all’esibizione di una compagine di circa 100 persone: non è mica cosa da poco! Eppure ci siamo riusciti ed abbiamo anche ricevuto una buona dose di complimenti per l’ospitalità e i deliziosi piatti della tradizione, preparati dalla nostra squadra addetta alle cucine.

Ma veniamo agli eventi: dopo il “riscaldamento” di venerdì sera, alle ore 14 di sabato 11 novembre la Fanfara Congedati Brigata Alpina Cadore con in testa il Mazziere, dà inizio alla cerimonia solenne del 65° anniversario di fondazione del Gruppo. Al segnale del Mazziere si parte con il rullo dei tamburi che danno il ritmo alla marcia, quindi seguono gli ottoni, infine la grancassa che dà il via allo sfilamento degli Alpini lungo le vie del paese. Piede sinistro in avanti sul colpo del tamburo, allineati fissi e coperti e si va. Come di consuetudine allo sfilamento hanno partecipato i rappresentanti degli altri Gruppi della Sezione con i loro gagliardetti e gli amici delle associazioni d’arma del paese, questo a dimostrazione del forte legame che ci lega.

Arrivati in piazza XXVIII Ottobre 1918, luogo deputato all’alzabandiera, ci siamo schierati di fronte al palazzo del Comune. Entrano nello schieramento il gonfalone del Comune di Santa Lucia di Piave, scortato dal Sindaco Fiorenzo Fantinel, e il vessillo del Gruppo Alpini scortato dal Presidente Claudio Bernardi. Due Alpini escono dallo schieramento portando con loro il tricolore, e mentre la Fanfara intona l’inno di Mameli, seguiamo con lo sguardo la nostra bandiera, mentre s’innalza lentamente fino a garrire al vento. È senza dubbio un momento toccante per noi Alpini. Ricordando i caduti morti per la libertà, è stata posta alla base delle due lapidi sulla facciata del municipio dove sono scolpiti i nomi, una corona d’alloro e sono stati resi gli onori sulle note de “La leggenda del Piave” e del “Silenzio” suonate dalla Fanfara.

Nicola Stefani, speaker della manifestazione, ha saputo sottolineare questi istanti descrivendo, come solo lui sa fare, lo spirito dei fondatori che hanno dato origine al Gruppo e il ruolo attuale di sussidiarietà e di compartecipazione alle attività pubbliche del Gruppo e più in generale di tutta l’Associazione Nazionale Alpini. Altro passaggio importante al nostro monumento alla resistenza, l’Arco, dove al suo interno un bronzo riproduce le torture subite dai partigiani da parte delle milizie nazi-fasciste. Anche qui la deposizione di una corona d’alloro ha ricordato quanti hanno combattuto dopo l’8 settembre per la libertà della Patria.

Infine sulle note del “Trentatrè”, il nostro inno, siamo arrivati nell’ampio spazio della Fiera dove si è sciolto lo sfilamento e protagonista assoluta è diventata la Fanfara dei congedati della Brigata Alpina Cadore con il loro famoso “Carosello”. La magia delle coreografie ha incantato i presenti e lasciato molti a bocca aperta; un intreccio di uomini, strumenti e note musicali che ha suscitato molti applausi tra il pubblico. Ma non è finita qui! Alle 20.30 nei padiglioni delle fiere la Fanfara ha dato il meglio di sè con un concerto-spettacolo intitolato: “La Musica attraverso il tempo, i luoghi e la memoria delle Genti”. Oltre che nell’esecuzione di brani della tradizione Alpina, la fanfara ha interpretato alcuni classici della letteratura musicale internazionale e operistica italiana. Molto apprezzata è stata l’aria “Libiamo ne’ lieti calici” tratta dall’opera “La Traviata” di Giuseppe Verdi, magistralmente eseguita dal soprano Katia Piazza e dal tenore Enrico Pertico.

ll “Silenzio fuori ordinanza”, famoso brano di Nini Rosso, ha concluso il programma ufficiale della serata coronato da un interminabile applauso. Come da prassi l’orchestra e i cantanti hanno concesso alcuni bis: il Brindisi della Traviata, la Bella del Cadore, il Trentatrè e per finire l’Inno di Mameli. Allo spettacolo hanno partecipato anche molti amici e ospiti dell’associazione Antica Fiera che proprio in quel fine settimana celebravano la tradizionale rievocazione storica, precedente la millenaria Fiera di Santa Lucia di Piave. Per concludere degnamente la serata, i musicisti e i loro accompagnatori sono stati ospitati nella nostra sede per la cena.

Tra una pietanza e l’altra c’è stato modo di assistere al racconto di tanti aneddoti e di piccole storie accadute durante il servizio militare che hanno allietato la serata. All’indomani, sempre presso la sede, abbiamo ospitato l’assemblea annuale della Fanfara e servito il pranzo. In continuità con la sera precedente abbiamo consolidato la nostra stima e ammirazione nei confronti dei componenti del gruppo e anche dei loro familiari. Dopo un doveroso scambio di recapiti telefonici e indirizzi social ci siamo salutati dandoci appuntamento chissà … forse per il 70°?
Ad Maiora!


 

LA STORIA
La fanfara della Brigata Alpina Cadore è nata nel luglio del 1953 subito dopo la costituzione della Brigata stessa. Era composta da una cinquantina di elementi che suonavano essenzialmente strumenti a fiato e tutti i componenti erano militari in servizio di leva ad eccezione dei Sottoufficiali che erano in servizio permanente.
Oltre ai brani musicali di prescrizione, vale a dire inni e marce militari, a discrezione del direttore della fanfara, venivano inseriti in repertorio anche alcuni “classici” per bande musicali, con brani italiani e stranieri (musica americana, tedesca e russa).
La fanfara della Brigata Cadore negli anni della sua attività, pur assolvendo innanzitutto alla sua funzione istituzionale, ha partecipato a varie manifestazioni svoltesi non solo nel territorio nazionale ma anche a livello internazionale organizzate da stati vicini come Germania, Austria, Belgio, Francia e Svizzera.
Non tutti lo sanno ma nel gennaio del 1997 la Brigata Alpina Cadore viene sciolta dal Ministero della Difesa nell’ambito di una riorganizzazione delle Forze Armate e con lei anche la fanfara segue la stessa fine.
L’ultima esibizione della fanfara è stata al concerto tenutosi presso il Teatro Comunale di Belluno in occasione della visita dei piloti delle frecce tricolori avvenuta il 22 gennaio 1997.
A partire però dal 2002 un gruppo di ex componenti in congedo ha lavorato per ricostituirne le fila e nel maggio 2003, in collaborazione con la Sezione alpini di Vicenza, la fanfara dopo 6 anni di forzato silenzio ha sfilato per le vie di Aosta durante l’adunata nazionale degli alpini. Nel febbraio del 2004 la fanfara si è costituita come associazione con alla guida il presidente Fiorello De Poloni assieme ai direttori Maestro Ermanno Pantini, Domenico Vello, Diego Zordan.
Il primo impegno che si affronta è l’Adunata Nazionale ad Aosta. Il successo è grandissimo tanto che, bruciando le tappe, si arriva fino ad oggi in cui l’organico è di circa 100 elementi. Nel corso di questi anni tale complesso musicale ha riscontrato successi sia in tutta Italia che in diverse tournée all’estero. Particolarmente prestigiosa quella svolta in Argentina ad Aprile 2010 dove la Fanfara è stata ospitata dagli Alpini emigrati, dalle comunità Venete e dall’Esercito argentino.
Come ai tempi della naja questa Banda esegue concerti basati quasi esclusivamente su di un repertorio di tradizione Alpina e militare Italiana, sfilate e cerimonie ufficiali. E’ diretta dal maestro Domenico Vello.
(Tratto dal sito www.fanfarabrigatacadore.it )