GRUPPO SANTA MARIA |
Giugno 2019 |
Finalizzati all’aggregazione dei soci e dei simpatizzanti sono stati organizzati nel corso del 2018 alcuni momenti conviviali, una escursione nei pressi di Monfalcone, sul fronte della prima guerra mondiale di cui quest’anno ricorre il centenario della fine ed una gita strapaesana sul lago di Garda.
Particolare attenzione è stata dedicata anche agli alunni della scuola
elementare di S. Maria: nel corso di una mattinata gli alunni sono stati
intrattenuti sugli Alpini e sulla loro storia. Nel mese di giugno gli stessi
sono stati accompagnati, poi, al “Bosco delle Penne Mozze” ove è stato loro
illustrato il significato delle tante stele che lì sono state collocate a
ricordo degli alpini caduti e i contesti storici nel corso dei quali gli alpini
hanno combattuto. I ragazzi hanno ascoltato con attenzione ed interesse le varie
narrazioni.
La mattinata si è conclusa con l’organizzazione del rancio collettivo, molto
apprezzato.
Sul ponte dell'amicizia
Dal 12 al 19 settembre il capogruppo Celeste Granziera ed il consigliere
sezionale, già capogruppo, Francesco Botteon hanno partecipato a Livenka -
Nikolajewka, in Russia all’inaugurazione del “ Ponte degli Alpini per
l’amicizia” donato dall’Associazione Nazionale Alpini agli abitanti di quella
località che ha visto, nel corso della seconda guerra mondiale, le fasi finali
della tragica ritirata. Su quel ponte che attraversa il fiume Valuy, due
chilometri circa ad ovest del terrapieno della ferrovia, nel gennaio 1943 passò
un gran numero di alpini che dopo lo sfondamento e l’apertura del varco nella
sacca di Nikolajewka si aprirono la strada per il loro ritorno in Italia.
E’ stato un momento di grande emozione che si è ripetuto l’indomani quando a
Rossosch sede del Corpo d’Armata Alpino durante la campagna di Russia, sul
frontale dell’asilo costruito sempre dagli alpini 25 anni fa, sono state
scoperte le ceramiche donate dal Comune di Conegliano, gemellato 25 anni orsono
con questa città ed opera della scuola di Scomigo.
Ambedue i momenti sono stati particolarmente toccanti: sono stati rivissuti,
infatti, i terribili patimenti che hanno provato gli alpini nello sforzo per
uscire dall’accerchiamento delle truppe sovietiche in un ambiente infernale dal
quale tanti militari italiani, tanti alpini, non fecero ritorno.
Ancora tanta commozione davanti al monumento sulla fossa comune dove, in aperta
campagna, circa diecimila salme , hanno trovato sepoltura.
Nel corso dell’inaugurazione del ponte sul fiume Valuy il presidente nazionale
Sebastiano Favero ha sottolineato il significato di questa operazione: quello
degli alpini è certamente un “piccolo popolo”, ma grande nelle sue
realizzazioni: 25 anni fa con l’Asilo Sorriso a Rossosch, quest’anno con il
Ponte per l’Amicizia a Livenka-Nikolajewka. Lo stesso grande cuore manifestato
il mille occasioni.