GRUPPO SAN VENDEMIANO


Dicembre 2019

LA PRIMA DOMENICA DI LUGLIO SI VA A BORSOI !

Spiove e nella radura tra i faggi svettanti ricompare il sole. Riprende la musica, il vociare allegro e conviviale di una compagnia speciale, la festa si rianima attorno a tanti volti segnati dalla fatica e dalle preoccupazioni, a tante mani che, davvero, a guardarle bene ti fanno capire la storia di una vita. Conoscono il lavoro, la pena della rinuncia, la dolcezza di una carezza, la gioia del dono.

In una calda domenica di luglio puntuale e attesa è arrivata la giornata alpina dedicata alla disabilità. Il Gruppo di Borsoi (Tambre) d’Alpago insieme con quello di San Vendemiano per la ventottesima volta si sono ritrovati a far festa, prima in paese e poi al “Bosco delle Fratte” con le persone disabili e i loro famigliari. Una boccata di ossigeno per tutti. Per la Fanfara di Borsoi, per la statua della Madonna che ha fatto la sua bella processione lungo i vicoli del Borgo accompagnata dai petali di mille fiori e canti mariani, per “Veci e Bocia” che senza distinzione di Reggimento o Gruppo si sono trovati affratellati nel Cappello Alpino.

Al solito ingredienti semplici, partiti da lontano. Un vincitore del Premio Fedeltà alla Montagna (Edizione 1992), due indimenticabili veci, Gino Citron e “Bepi” Cadorin, una Comunità di disabili con le loro famiglie desiderosa di uscire dall’isolamento e vivere un poco di normalità, un mondo alpino sensibile e traboccante di umanità che, nonostante il passar degli anni, non cambia i valori nei quali crede e non dimentica. Ci piace immaginare che su, là, dal Paradiso di Cantore e dalle celesti praterie d’alta quota, dove i nostri Veci, e prima di loro i Padri Fondatori, e ancor prima i Veci dei Veci, col fiasco e il tabacco, fanno le adunate e si trovano a guardar giù ciò che hanno lasciato, abbiano tirato la tendina, sbirciato, annuito, e tra le volute di fumo dei toscani, e le impronte umide dei “goti” sulle tavole, senza dir nulla, si siano fatti un compiaciuto e sacramentato pomeriggio a tresette… che la “raza no la va su pai talpon”.

Nicola Stefani