GRUPPO SERNAGLIA |
Dicembre 1980 |
Alla «castagnata», organizzata dal direttivo sabato 8 novembre, erano presenti coi due segretari della sezione
Battista e Steno (personaggi tanto noti tra noi che è sufficiente indicarli col solo nome come i personaggi celebri), e
i capigruppo di Falzè Pietro Breda, d Fontigo Fermo Stramare e di Cison Marino Dal Moro, una cinquantina di associati
(pochi secondo il segretario del Gruppo D’Agostin), ma sufficienti per gettare le basi di un progetto destinato a
coinvolgere anche gli assenti.
Dopo il saluto del capogruppo Livio Bortot, il quale ha anche accennato al programma di massima con cui s’intende
festeggiare il XX di fondazione, che prevede, tra l’altro, la ristrutturazione della «fontanella» quale omaggio alle
fatiche dei padri, ha preso la parola Lino Teofilo Gobbato che ha spiegato la validità dell'opera che gli Alpini di
Sernaglia sono in grado di portare a compimento.
La « fontanella» - ha detto - è stata la prima costruita in paese. Ad essa, di ritorno dalle fatiche dei campi, si sono
ristorate generazioni di contadini, per i quali, durante quattro lustri, ha rappresentato una specie di sosta obbligata.
Continua a zampillare come ha fatto ininterrottamente dal giorno della sua costruzione, ma trascurata e negletta, denota
il peso degli anni e lo stato stesso di abbandono. Poiché si trova all’imbocco della piazza principale del paese, la sua
ristrutturazione sarà anche opera civica che tutta la popolazione finirà coll’apprezzare. Mancano due anni - ha concluso
- per la celebrazione del nostro XX di fondazione e può sembrare prematuro parlare di queste cose, ma se vogliamo farle
bene, occorre prender tempo. Tra gli alpini di Sernaglia ci sono ottimi muratori, impresari edili grandi e piccoli, c’è
anche chi possiede macchine per movimento terra. Se saremo tutti d'accordo, l’opera si farà.
La proposta, messa ai voti per alzata di mano, è stata accettata all’unanimità.