GRUPPO SERNAGLIA


Dicembre 1999

Visita al Bosco delle Penne Mozze: 20 anni con i piccoli della scuola materna.

Festeggiato anche il capogruppo Livio Bortot, da vent'anni alla guida del gruppo.

L’anno che volge al termine ha avuto a giugno il suo momento culminante e significativo, tanto forte da assumere valore simbolico per l’associazione.

Il primo sabato di giugno, nel pomeriggio, gli Alpini di Sernaglia si recano a Cison di Valmarino, al Bosco delle Penne Mozze, insieme ai piccoli della Scuola Materna.
La prima visita si effettuò nel 1980, per cui quella di quest’anno era la ventesima della serie e la ricorrenza non poteva passare inosservata: i primi bambini che accompagnarono gli Alpini al Bosco ora sono adulti avviati alla professione lavorativa o impegnati a concludere il corso di studi universitari; e non ce n’è uno che non abbia impresso nel ricordo la trepidazione con cui "il giorno delle Penne Mozze" era attesa, l’emozione di stare accanto agli
Alpini a competere con loro nella preghiera, nel canto, nella vivacità, l’immagine di un pomeriggio diverso trascorso insieme ai genitori in un luogo singolare, paesaggisticamente straordinario e insieme tale da incutere rispetto e da far sorgere tanti interrogativi.

Il Gruppo Alpini e la Scuola Materna hanno voluto fare le cose in grande: l’invito è stato esteso a tutti gli amici e lassù, quel giorno, 5 giugno, eravamo in molti. C’era mons. Giacinto Padoin, a rappresentare l’Arciprete don Olivo; c’erano i Presidenti delle Sezioni Alpini di Conegliano, comm. Paolo Gai, e di Vittorio Veneto, Donato Carnielli; c’erano gli alpini del gruppo di Cison di Valmarino, la Corale di Sernaglia
A tutti è stato fatto omaggio di un diploma-ricordo o di una medaglia commemorativa, quale segno di riconoscenza.
Ma chi volle, vent’anni fa, la visita al Bosco delle Penne Mozze? A chi venne l’idea e chi realizzò il proposito con tanta determinazione e continuità?
Svela il mistero un’altra ricorrenza, non presente ai più, volutamente tenuta riservata e preparata silenziosamente da un gruppo di consiglieri: Livio Bortot è capogruppo a Sernaglia da venti anni!
I conti tornano, allora! E’ stato lui a proporre l’iniziativa e a coltivarla fino a farla crescere assai!
Come non cogliere la circostanza della ventesima salita al Bosco delle Penne Mozze per festeggiare anche i vent’anni di impegno di Livio Bortot, a servizio del Gruppo Alpini, un impegno che, a Sernaglia, fa identificare il gruppo stesso con la figura di Livio?

La consegna della riservatezza è stata scrupolosamente rispettata e quando tutti si aspettavano che il momento celebrativo fosse concluso è giunto inaspettato, e perciò tanto più intenso e commovente, l’invito a festeggiare il capogruppo, a sua volta sorpreso ed emozionato.
Gli Alpini grandi hanno fatto la loro parte offrendo una medaglia d’oro a ricordo; i più piccoli futuri alpini della Scuola Materna, per i quali Livio è un’istituzione, hanno detto le parole più belle, immediate e coinvolgenti.
Sulle pagine di "Fiamme Verdi" ripetiamo: "Grazie e auguri da parte di tutti, caro Capogruppo!".


Tutte le altre attività del gruppo passano doverosamente in secondo piano quest’anno; sono sempre numerose e coprono la durata dell’intero anno, assunte in proprio o in valida collaborazione con le altre associazioni del paese: Panevin, partecipazione massiccia all’adunata di Cremona, serata del festival internazionale della Musica e della Danza, gita sociale al Nevegal, celebrazione del 4 novembre, castagnata, festa del gruppo, Natale con la Scuola Materna.

Fra i lavori eseguiti spicca l’intervento di restauro e di risistemazione dell’area della Fontanella.


Merita segnalare il sodalizio stabilito con l’Associazione Combattenti e reduci di Sernaglia e Fontigo: il Gruppo Alpini ha assunto gli impegni di segreteria dell’Associazione e collabora in ogni momento di necessità. Pare assai significativo che, pur nel rispetto e nella valorizzazione dell'identità dell'associazione, questa sia stata per così dire assunta nella grande famiglia alpina; in realtà molti dei componenti sono alpini e già da anni offrono al Gruppo un solerte impegno e soprattutto una preziosa saggezza maturata in esperienze di vita tanto memorabili quanto drammatiche.