GRUPPO SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA


Dicembre
2022

60° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE GRUPPO ALPINI DI SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA

Era il lontano 1962 quando un gruppo di Alpini decisero di fondare il Gruppo Alpini di Sernaglia della Battaglia.
Il battesimo del gruppo con la benedizione del gagliardetto per mano dell’allora Cappellano Sezionale Mons. Francesco Sartor ebbe luogo il 14 gennaio.
Il consiglio era formato dal capogruppo Lino Teofilo Gobbato e dagli alpini Memi Zannoni, Nino Villanova, Mario Franco, Innocente Gobbato, Giovanni Zecchinon, Emilio Marsura e Olivo Lava.
Sessant’anni sono passati e in questo lungo periodo il consiglio si è continuamente rinnovato e rinforzato e lo scettro di capogruppo è passato da Lino Teofilo Gobbato a Antonio Trinca, poi Livio Bortot ed all’attuale Tomas Tasca.
Molte attività si sono susseguite negli anni e alcune sono state rinnovate annualmente, vedi la costante collaborazione con la scuola materna che ogni anno porta alla creazione del carro mascherato per il carnevale, alla manutenzione del giardino e dei giochi della scuola e al ritrovo presso il Bosco delle Penne Mozze. (giunto ormai alla 41° edizione).
Il consiglio si è incontrato in più occasioni con l’intento di festeggiare in modo consono un così importante anniversario.
 “Le idee si sono susseguite, hanno aggiunto tolto affiancato, facciamo un fine settimana intero, facciamo una serata”...
Alla fine è stato stilato un programma di tutto rispetto, che ha occupato ben tre fine settimana e per rendere la festa ancora più “Alpina” è stato deciso di coinvolgere la protezione civile Sezionale ANA la quale ha installato una tensostruttura, affettuosamente chiamata “PALALPINI” che ha accolto tutte le iniziative del gruppo.
Quale location migliore di una struttura tutta ALPINA? I festeggiamenti sono iniziati già giovedì 8 settembre con una serata dedicata alle prose, poesie e modi di dire del dialetto del Quartier del Piave, con la presentazione di due libri scritti da autori Sernagliesi.

La comunità tutta si è poi ritrovata sabato 24 settembre per conoscere la nostra protezione civile impegnata in diversi scenari di emergenza, la quale ha incontrato le scuole per descrivere minuziosamente i compiti e le mansioni. Mattinata particolarmente voluta dal gruppo, per sottolineare l’indispensabile e alquanto preziosa opera di questi volontari. Manifestazione molto apprezzata, che ha raccolto molte adesioni e molti complimenti, in particolar modo dagli studenti. La sera poi è stata allietata dalla Fanfara Alpina Sezionale e dal coro “Giulio Bedeschi”. Serata emozionante che ha visto il susseguirsi di canti e di musiche alpine, il tutto presentato e coordinato dal nostro amico Giorgio Visentin. L’indomani, domenica 25 settembre, è andata in scena una rappresentazione teatrale della compagnia piccolo borgo di Vedelago: SE NO JERA PAR L’ACQUA DEL PIAVE E PAR EL RABOSO DEE GRAVE, commedia in due atti di Lorenzo Morao, una rappresentazione della Grande Guerra vissuta in un paesino di retrovia, ambientata nei giorni tra Caporetto e la battaglia del Solstizio. Sabato 1 ottobre altra serata corale intitolata “O VALORE ALPIN” con canti della comunità contadina che accompagnavano tutte le attività della giornata. I cori che si sono alternati nella serata sono il coro “San Lorenzo” e il “Coro Filò” che ormai da diversi anni frequentano la sede del gruppo ed allietano le serate. Il 1 ottobre è stata anche la festa dei nonni e in quella occasione è stato ricordato un nonno “speciale”: Tullio Pillonetto. Ufficiale e reduce della grande guerra che al termine del conflitto ha dato vita alla locale sezione dei Combattenti e Reduci; inoltre si è speso molto per il “ricordo” di quanto accaduto nei nostri paesi e a Sernaglia è stato promotore, all’interno di un Comitato costituito per l’occasione, della realizzazione del Monumento ai caduti “Il Titano e le aquile”. Perché Pillonetto è un nonno speciale? Perché suo nipote è lo speaker della nostra Associazione, Nicola Stefani, a cui saremo sempre riconoscenti.

Archiviata la serata dei cori è iniziata la settimana più concitata, quella di avvicinamento alla grande festa alpina per il traguardo raggiunto. Il consiglio con molti soci ha lavorato quotidianamente per portare a termine tutto quanto era stato iniziato da tempo, per preparare al meglio l’ultima domenica di festa e celebrazioni. Tutto deve essere pronto, tutto dev'essere perfetto! Con venerdì 7 ottobre si entra nel pieno dell’anniversario. Viene inaugurata la mostra fotografica che racconta i 60 anni di vita del gruppo: “SESSANT’ANNI DI STORIA E DI VOLONTARIATO”.
Una serie di pannelli con fotografie, che ripercorrono la storia del gruppo dalla fondazione ai giorni nostri. Al centro della stanza in risalto su tutta la sala, la bandiera dei Combattenti e reduci donata al gruppo nel 1989 ed uno scrittoio decorato con intarsi lignei che riproducono le nostre montagne, donato da Antonio Trinca. Testimone unico dei primi tempi del gruppo, colui che ha accolto negli anni i documenti associativi.
Un prezioso cimelio che il gruppo custodisce con riconoscenza.

Sabato 8 è stata presentata una serata particolare: “SUL PAJON DE LA CASERMA”. Evento pensato e realizzato da Nicola Stefani con l’apporto tecnologico di Gianangelo Breda. Video e immagini, accompagnati dalla colonna sonora proposta dall’amica Banda di Moriago della Battaglia, hanno ripercorso la storia del gruppo fin dagli albori, ricordando le tante cosa fatte, i momenti di festa e celebrazioni, le amicizie instaurate, quelle persone che hanno lasciato un segno indelebile nel gruppo e, purtroppo, chi lungo questo percorso ci ha lasciati per il “Paradiso di Cantore”.

Domenica la giornata è cominciata molto presto, tanti alpini e giovani volontari si sono incontrati alle 6.30 del mattino per allestire piazza San Rocco per la cerimonia. Alle 9.00 i nostri cerimonieri hanno iniziato a raggruppare gli ospiti ed inquadrarli nei vari gruppi decisi in precedenza. Alle 9.45 inizia la sfilata, accompagnata dalla Banda “Montegrappa” di Rosà, che partendo dalla sede procede verso il municipio dove rende gli onori al gonfalone del comune (decorato con la medaglia d’oro al merito civile), al vessillo sezionale ed al gagliardetto del gruppo. Tutti e tre entrano nello schieramento ed il corteo riprende sfilando sotto un tricolore lungo 50 metri alla volta di Piazza San Rocco per l’alzabandiera e gli onori ai caduti con la deposizione della corona. Per questa particolare occasione il gruppo ha voluto lasciare anche un segno indelebile, posizionando un pennone per l’alza bandiera così da lasciar sventolare il tricolore sempre a fianco al monumento “il Titano e le Aquile”. Dopo l’alzabandiera e l’onore ai caduti, è stata celebrata la santa messa officiata da Don Gianfranco Pilotto Vicario episcopale dell’Ordinario militare per lo Stato Maggiore dell’Esercito e dall’arciprete della parrocchia Santa Maria Assunta di Sernaglia della Battaglia Don Mirko Dalla Torre. Conclusa la santa messa lo schieramento, accompagnato dalla banda, è rientrato presso la sede del gruppo dove nell’adiacente sede della pro loco, gli Alpini e la popolazione si sono intrattenuti per il rancio. Il gruppo ringrazia pubblicamente tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita dell’evento, gli oltre quaranta gruppi e le sezioni che hanno partecipato alla nostra festa.

RIFLESSIONI DEL NOSTRO PARROCO DON MIRKO DALLA TORRE SUL 60°

Sernaglia della Battaglia con il suo passato di ricordi e memorie legate alla Prima guerra mondiale, ha più volte ospitato la Chiesa Castrense, e con sincerità devo dire che c’è stata vera fraternità con i confratelli dell’Ordinariato Militare. Già con mons. Santo Marcianò, Vescovo Ordinario e con gli altri cappellani militari conosciuti, ho avuto la gioia di condividere gioie e fatiche del ministero pastorale, con quella Chiesa che ha il compito di assistere spiritualmente le forze armate. Personalmente, il sentimento di pregiudizio dettato dalla poca conoscenza verso la Chiesa di Dio che assiste i nostri militari italiani, ha lasciato spazio all’idea che la presenza della Chiesa tra i miliari fa del bene. Dalle condivisioni con i confratelli cappellani, mi sono reso conto che tra i militari, la Chiesa è chiamata ad essere “sale”, “luce” e “lievito”, per usare un’immagine evangelica, per diventare portatrice di pace in ogni parte del mondo.

Tomas tasca, attuale capogruppo