GRUPPO SOLIGHETTO


Novembre 1963

La Gita Sociale del Gruppo di Solighetto

L’annuale gita del Gruppo di Solighetto è stata quest’anno effettuata domenica 25 agosto con un programma degno di essere posto in rilievo.
Quale la meta principale? La caserma del 7° a Belluno, dedicata alla medaglia d’oro trevigiana Tomaso Salsa, previ cordiali accordi con il Comando.
I soci sono arrivati di buon’ora all’ingresso della caserma, con alla testa il solerte Capogruppo Giovanni Pansolin, e sono stati accolti dal Colonnello comandante del Reggimento assistendo poi alla S. Messa celebrata nell’ampio cortile, assieme ai bocia dell’ultima leva.
La fanfara reggimentale ha musicalmente commentato il rito religioso con le struggenti note del «Piave» e di «Stelutis Alpinis» e il Gruppo di Solighetto ha deposto una corona d’alloro al Monumento al «vecio e bocia» che ricorda i Caduti (ma anche la continuità) del 7° Alpini.
Dopo la S. Messa il Colonnello comandante ha gentilmente accompagnato i soci visitatori nei vari locali della caserma e chi non vi tornava da venti, trenta e persino quaranta anni è rimasto meravigliato dalla trasformazione subita dalla «loro» baita reggimentale.
Non è mancata la visita allo spaccio dove il coro «La Genzianella» formato da soci del Gruppo, ha eseguito un repertorio di canzoni alpine particolarmente apprezzato ed applaudito dai bocia.
I soci del Gruppo di Solighetto hanno partecipato al rancio in caserma (con un «menù» formidabile che i «veci» nemmeno immaginavano: pastasciutta, pollo arrosto, patatine al forno e insalata, frutta, dolce e naturalmente vino) e dopo aver ringraziato il Comandante e il Cap. De Santis — e qui aggiungiamo i doverosi ringraziamenti del Presidente sezionale per l’accoglienza riservata ai nostri soci — il Gruppo di Solighetto è proseguito per Agordo dove è stato ricevuto dai dirigenti del locale Gruppo alpino.
Il Coro «La Genzianella» ha sfoderato i suoi migliori «pezzi» tra l’ammirazione dei turisti e dei valligiani dopo di che, dalla fontana della piazza (ove era stato messo al fresco: non allarmatevi dunque!) i soci hanno prelevato la notevole scorta di vino portato da casa e offerto poi agli amici agordini.
Durante il viaggio di ritorno è stata fatta la fermata d’obbligo a Pedavena (beh! Signori Luciani, è ora di fare un’inserzione su «Fiamme Verdi» per la «traditora» propaganda che gli alpini fanno alla Pedavena) con altro programma corale prima di ritornare felicemente a casa tra canti collettivi e soddisfazione totale.