GRUPPO SOLIGHETTO |
Aprile 1971 |
In una giornata fredda e piovosa, mai certamente come quella di ventotto anni or sono in Russia, si è svolta a
Solighetto il giorno 24 gennaio, la commemorazione della battaglia di Nikolajewka.
La cerimonia organizzata dal Gruppo di Solighetto nel programma delle sue attività annuali, ha trovato nel Capo Gruppo
Cav. Pansolin - reduce di Russia - l’animatore instancabile, zelante e appassionato, della giornata.
Nonostante il tempo avverso, è stato possibile fare l’appello della numerosa compagine di gagliardetti e delle
rappresentanze che non hanno voluto mancare per rendere più degna la cerimonia e più austera la commemorazione di un
fatto d’arme, gloria e vanto dei soli alpini.
Erano presenti: il vessillo della Sezione A.N.A. di Conegliano ed i gagliardetti dei Gruppi di Solighetto, Conegliano,
Susegana, Barbisano, Ogliano, Miane, S. Lucia di Piave, Collalto, Refrontolo, Collalbrigo, S. Pietro di Feletto, Pieve
di Soligo, Follina, Prata di Pordenone, Falzè di Piave, Fontigo, Corbanese, Colfosco e Mareno di Piave.
Affiancate allo stendardo del Comune di Pieve di Soligo, parecchie erano le rappresentanze delle associazioni ed enti,
tra cui: Unione Reduci di Russia di Vittorio Veneto, Ass. Bersaglieri del Quartiere del Piave, Combattenti e Reduci di
Barbisano, Combattenti e Reduci di Pieve di Soligo, Ass. Carristi del Quartiere del Piave, Ex Internati di Pieve di
Soligo, Ass. Artiglieri e Genieri di Pieve di Soligo, Ass. Fanti e Ass. Mutilati e Invalidi di Guerra di Pieve di
Soligo, Scuole di Solighetto accompagnate dal corpo insegnante al completo.
Tra le personalità presenti, abbiamo notato il Sindaco di Pieve di Soligo, il Ten. Col. Piasenti Consigliere Nazionale
in rappresentanza del Presidente Nazionale A.N.A., il Maresciallo dei Carabinieri di Pieve di Soligo.
La cerimonia iniziatasi con l’ammassamento, seguito dalla sfilata, ha portato i convenuti - che han-
sfilato con compostezza e serietà ammirevole - alla Chiesa Parrocchiale, ove venne celebrata la S. Messa in onore dei
Caduti di quella memorabile impresa. Dopo la S. Messa il corteo si è portato al Monumento ai Caduti (presso l’Asilo)
ove, dopo deposta una corona di alloro il Consigliere Naz. Ten. Col. Alberto Piasenti ha rievocato con parole calde,
appassionate e commoventi, la battaglia di Nikolajewka.
Riportiamo alcuni brani tra i più significativi ed i più applauditi:
« ...Questa forza sovrumana, inquadrata nel dovere, nella disciplina, nell’onore militare, doveva portare alla gloriosa
impresa di Nikolajewka, ove rifulsero le vere doti del valore, della resistenza, del coraggio dei nostri figli della
montagna. E freddo intenso, combattimenti, fame, miseria, stanchezza, piaghe in cancrena, ferite purulente, arti
congelati, spingono questi eroi in un sogno soave di raggiungere la Patria, nella visione della famiglia, nel miraggio
del casolare. Patria - Italia: Questo era il grido dei Caduti, il lamento dei feriti, la visione degli agonizzanti, il
miraggio dei dispersi. Patria! nome tanto caro al cuore di tutti gli italiani, ora parola senza significato, parola
vilipesa assieme al suo simbolo - il tricolore - che nessuno più difende. Ed è proprio in nome di questa Patria,
dell’ideale contenuto in questa parola che migliaia di italiani hanno compiuto il loro dovere fino all’estremo
sacrificio della vita.
Ed inesorabilmente ogni giorno si restringe il cerchio attorno alle nostre truppe, ed ogni giorno la sacca viene
spezzata, ripetendosi con una regolarità quotidiana esasperante. Skoroyeb - Postujali - Novo Kalitwa - Novo Postaialowka
- Scheljakino - Warwarovka - Makejewka
- Nikitowka - Arnautovo - Valuiki - ecc., ecc, fino a Nikolajewka, nomi geografici senza importanza e significato, ma
croci fiammeggianti di valore e di sangue, nomi di una epopea che è gloria e vanto solo alpino. Il 22 gennaio si compì
la tragedia della «Julia»; il giorno 27 per altra strada la «Cuneense» si avviava al suo tragico epilogo.; ... ».
Dopo aver riportate le parole del Generale Adami già Comandante del 5° Alpini pronunciate il 26 gennaio 1956 a
Bressanone in occasione di analoga commemorazione, e relative al punto culminante della battaglia, l’oratore ha
concluso:
Alpini, Signori!
Le vicende di tali sacrifici, ditali martini, di tali sofferenze, di tali eroismi, sono pagine che non potranno mai
essere dimenticate. Esse passeranno ai posteri non più come storia, ma come leggenda: La leggenda di Nikolajewka.
Chiusasi la cerimonia, mentre il sole cercava inutilmente di farsi strada, gli alpini rotte le righe, sciamavano per le
vie del paese con quel loro naturale e spensierato folclorismo. Seguiva poi il pranzo sociale a chiusura di una giornata
dedicata ai nostri Eroi e alle nostre glorie.
AL. PI.