GRUPPO SOLIGHETTO |
Giugno 1977 |
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Doveva aver luogo il 23 gennaio la rievocazione della battaglia di Nikolajewka ed il trentennale della costituzione del
nostro gruppo, ma l’improvvisa scomparsa del concittadino sen. Francesco Fabbri, ministro della Marina Mercantile, ci ha
costretti per doveroso rispetto a spostare la manifestazione al 6 febbraio. E’ incominciata col raduno in piazza,
presenti tutte le associazioni d’arma con i loro presidenti, il vessillo della Sezione e quasi la totalità dei
gagliardetti dei Gruppi. Al suono del «33» il corteo si è avviato verso la parrocchiale di Solighetto dove il cappellano
del V Corpo d’Armata, don Agostino Balliana assistito dal nostro don Beppi, ha celebrato la S.Messa. Al Vangelo
l’officiante ha ricordato i morti di tutte le guerre ed ha esortato i vivi a ricordarli non con superficiali cerimonie,
ma con opere di bene ed onesto operato nella vita civile.
Al termine il nostro cappellano sezionale ha benedetto il nuovo gagliardetto, portato dall’indimenticabile alfiere
Corrado Perencin, madrina la signora Carmela Modenese, sorella di Pietro Modenese disperso in Russia. Al termine del
rito il corteo si è avviato al monumento ai Caduti per deporre una corona d’alloro, quindi il presidente della Sezione,
prof. Vallomy, ha pronunciato il discorso celebrativo ricordando anch’egli tutti i morti e particolarmente quelli di
Russia, e alla cui memoria tutte le bandiere si sono inchinate.
Non è mancato il tradizionale «brulé» offerto dal Gruppo a tutti i partecipanti e preparato con cura dalle nostre brave
suore dell’asilo-monumento, alle quali anche da queste righe porgiamo il nostro più vivo ringraziamento. Con l’occasione
è stata completata la raccolta di firme per il voto agli emigranti.
Più sopra abbiamo scritto di Corrado Perencin: «indimenticabile alfiere».
Corrado non è infatti più tra noi; il 18 maggio dopo due giorni dal ritorno dall’Adunata Nazionale di Torino è
improvvisamente deceduto. 52 anni, emigrante, medaglia d’argento dell’Avis, il lavoro duro della miniera, il difficile
servizio militare durante l’ultima guerra, affinarono talmente il suo carattere che si trovò, con senso di dovere,
preparato alle responsabilità della formazione di una sua famiglia. Alla moglie che talvolta lo rimproverava perchè non
sempre era assiduo alla Messa domenicale, con la sua giovialità rispondeva che tutte le chiese dove si svolgevano
manifestazioni patriottiche lo vedevano sempre volentieri presente con l’amatissimo suo gagliardetto. Così disse fra
l’altro il parroco all’omelia, durante la messa funebre.
All’ultima dimora è stato accompagnato da una numerosa rappresentanza di alpini: il consigliere sezionale cav. Mason in
rappresentanza del consiglio, i gagliardetti di Falzè, Collalto, Pieve di Soligo, Colfosco, Soligo, Barbisano,
Refrontolo, Collalbrigo; la bandiera della Scuola «Toniolo» e le bandiere delle Comunità Emigranti di Pieve e Solighetto
nonché il labaro dell’Avis.
Alla vedova e ai tre giovanissimi figli, rinnoviamo le nostre più sentite condoglianze.