GRUPPO SOLIGHETTO |
Maggio 1985 |
Con un raduno indetto dal gruppo di Solighetto è stata celebrata, anche quest’ anno, I’ epopea di Nikolajewka.
Dopo un lungo periodo freddo intenso, quasi polare, e le seguite abbondantissime nevicate, la giornata del 20 gennaio si
è presentata meno rigida.
partecipazione
ex combattenti, di giovani alpini, e di popolazione a questo incontro, ancora una volta, ha confermato quanto sia
sentita la ricorrenza degli epici episodi di eroismo in Russia, culminati con l ultima disperata battaglia di
Nikolajewka, che tante vite costò al Corpo Alpino, ma che valse a riconfermare, con una incontestabile vittoria, gli
insostituibili valori morali della nostra gente.
La Sezione, intervenuta con il Vessillo e numerosi soci - tra cui le M. A. Ampelio Rossi e Olindo Battistuzzi -, era
rappresentata dal presidente professor Giacomo Vallomy e il vice Renato Brunello, e diversi capigruppo con i rispettivi
gagliardetti -
Tra le autorità presenti il sindaco dott. Antonio Padoin, il col. Vittorio Vettorazzo, comandante CC. del V C.A., il
presidente degli ex combattenti e Reduci di Pieve di Soligo Antonio Gerlin e il simpatico novantenne Cavaliere di
Vittorio Veneto Nini Mura, che in queste circostanze non manca mai all’appello. Affiancate al Gonfalone del Comune
parecchie erano le bandiere in rappresentanza di associazioni ed enti.
Nella chiesa parrocchiale, il cappellano militare del V C.A. don Pietro Vangelista ha celebrato la Messa e durante il
Vangelo, con appropriate e significative parole, ha rievocato le gesta degli Alpini e di tutti i Soldati profuse in
quella cruenta lotta, citando frasi di personaggi, qualificati scrittori, che l’hanno vissuta.
Dopo I’ orazione e la benedizione impartita dal parroco don Francesco e la deposizione della corona al Monumento ai
Caduti, il sindaco Padoin e il presidente sezionale Vallomy, hanno reso doveroso omaggio ai Caduti, i quali tutto hanno
dato, perché il mondo e il nostro paese fossero migliori; hanno ringraziato i presenti, in particolare il capogruppo
cav. Giovanni Pansolin e i Reduci di Russia, per I’ atto commosso e riverente riservato ai loro Commilitoni morti.
E’ seguita la consueta bicchierata di vino «brulé».
Più tardi i soci del gruppo con i loro familiari ed alcuni ospiti si sono ritrovati al ristorante ‘<da Lino» per I’
annuale pranzo sociale.