GRUPPO SOLIGHETTO |
Giugno 1986 |
In una giornata discretamente buona, dal clima temperato, si è svolta a Solighetto, il 19 gennaio, la commemorazione
della battaglia di Nikolajewka.
La cerimonia organizzata dal gruppo di Solighetto, nel programma delle sue attività annuali, ha trovato il capogruppo
cav. Giovanni Pansolin - reduce di Russia - l’animatore instancabile e zelante della giornata.
Molti gli alpini presenti con gran numero di gagliardetti e delle rappresentanze che hanno voluto partecipare e rendere
con il ricordo omaggio agli eroi di quell’epica impresa.
Tra le personalità presenti c’ erano le medaglie d’argento Battistuzzi e Rossi, il sindaco dr. Padoin, il col.
Vettorazzo dei CC. in servizio presso il V° Corpo d’Armata, il maresciallo dei carabinieri di Pieve di Soligo e il
nostro presidente prof. Giacomo Vallomy con il Vessillo della sezione.
La cerimonia ha avuto inizio con la sfilata che ha portato i convenuti nella Chiesa Parrocchiale, ove venne celebrata la
S. Messa, in memoria dei Caduti, dal parroco don Francesco. Successivamente il corteo si è portato al Monumento ai
Caduti (presso l’Asilo), ove, dopo la deposizione della corona d’alloro e il saluto del sindaco, il presidente della
sezione Vallomy ha brevemente rievocato con calde parole la tragedia della battaglia di Nikolajewka, dove rifulsero le
vere doti del valore, della resistenza, del coraggio dei nostri figli della montagna. Il freddo intenso, la fame, la
miseria, la stanchezza, i congelamenti degli arti, le ferite, spingono questi eroi in un sogno soave di raggiungere la
Patria, nella visione della famiglia, nel miraggio del caldo casolare.
Patria, Italia » era il grido dei Caduti, il lamento dei feriti, la visione degli agonizzanti e dei dispersi. «Patria»
significava anche Tricolore, tanto amato quanto contestato, che dopo molti anni di oblio, oggi sembrerebbe - su una
profonda e radicale iniziativa dell’A.N.A. - acquisire il suo giusto valore, il suo giusto riconoscimento di emblema
nazionale.
Ricordiamo che le vicende di tali sacrifici, di tali martiri, di tali sofferenze e di tali eroismi, sono pagine che non
si possono dimenticare. Esse sono passate ai posteri non più come storia, ma come leggenda: LA LEGGENDA DI NIKOLAJEWKA.
Dopo la cerimonia i soci del gruppo ed alcuni ospiti in rappresentanza della sezione si sono ritrovati per il pranzo
sociale.