GRUPPO SOLIGHETTO |
Dicembre 2003 |
Sabato 7 Giugno 2003
CONCERTO CORALE con: "Coro Friuli" del Gruppo Alpini di Cordovado, diretto dal Maestro Denis Marson e "Coro ex Coristi della Brigata Julia", presso Teatro Parrocchiale di Solighetto
Domenica 8 Giugno 2003
Ammassamento in Piazzetta Emigranti, Alzabandiera, Posa mazzo di fiori al Monumento ai Caduti, Cerimonia inaugurazione VIA BRIGATA CADORE,
Interventi: Capogruppo, Presidente Sezione ANA, Sindaco, e gen. Gadia, Santa Messa al campo presso sede Alpini, Rancio all'Alpina in Villa Brandolini
Con la partecipazione degli alunni della scuola elementare, e della Fanfara alpina di Conegliano.
Steno Bellotto
CERIMONIA INAUGURALE
Domenica 8 giugno è stata una giornata piacevole, anche se più calda del consueto stagionale di fine primavera, preludio di una estate
“tropicale” (come infatti è avvenuto), durante la quale le Penne Nere di Solighetto e della Sezione si sono ritrovate per festeggiare un avvenimento
straordinario: l’inaugurazione di una via dedicata ad un Reparto tanto caro alla gente della Sinistra e Destra Piave “BRIGATA CADORE”, ciò possibile
anche grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale.
Com'è noto, molti furono coloro che appartennero a tale
gloriosa Brigata Alpina alle cui dipendenze ritornò, durante la sua esistenza, anche il 7° Reggimento, oggi alla Brigata Julia, con sede a Feltre.
La cerimonia ha avuto inizio alle 9,45 con l’alzabandiera. Quindi i partecipanti, tra cui molti alunni delle scuole con
le loro insegnanti, in ordinato corteo, preceduti dalla Fanfara Alpina di Conegliano, si sono recati al Monumento ai Caduti per la deposizione di un mazzo
di fiori.
Dopo gli Onori resi ai Caduti, al suono delle note del “Silenzio”, son stati compiuti gli atti ufficiali con il taglio del nastro
tricolore da parte del sindaco Moro, del presidente sezionale Daminato, del capogruppo Mazzero e della madrina Carmela Modanese e lo scoprimento della
tabella toponomastica “BRIGATA CADORE”, mentre alcuni alunni hanno lanciato verso il cielo dei palloncini tricolori, tra scroscianti applausi e “l’Inno
degli Alpini” eseguito dalla Fanfara.
Quindi sono intervenuti a commemorare l’evento il capogruppo Giovanni Mazzero, il presidente sezionale Antonio Daminato, il
sindaco Giustino Moro e il gen. Primo Gadia, l’ultimo comandante della Brigata Cadore.
Il capogruppo Mazzero si è così espresso:
“E’ con grande onore che il Gruppo Alpini di Solighetto da il più cordiale
benvenuto alla popolazione e a tutte le autorità che hanno accolto l’invito a questa manifestazione.
La cerimonia di oggi è particolarmente toccante e significativa.
Una decina d'anni fa, sotto il mio predecessore capogruppo Antonio Possamai, gli Alpini avviavano la costruzione della loro
sede. Era un’opera alquanto impegnativa, sia sotto il profilo economico che lavorativo. Ma la determinazione e il sacrificio degli Alpini ancora una volta
hanno dato i frutti sperati. Oggi la sede è già da sette anni una lusinghiera realtà, importante non solo per gli Alpini ma anche per altri comitati ed
associazioni che gli alpini volentieri ospitano.
E quale denominazione più significativa poteva
assumere questa via lungo la quale la nostra sede è collocata, se non quello della gloriosa Brigata Cadore? La gloriosa Brigata che dal 1953, per oltre 40
anni, ebbe modo di distinguersi in molte occasioni, non ultime quelle delle grandi calamità naturali che hanno colpito in tempi recenti le nostre
popolazioni.
Lo spirito ed i valori della Brigata sono stati anche un punto di riferimento per la vita del nostro gruppo di Solighetto, da sempre.
Da quel lontano 1946, quando il nostro gruppo nacque, e dal 1951, quando fu benedetto il gagliardetto, dedicato al maggiore Floriano
Ferrazzi, con la madrina Zanoni Fanny Ferrazzi.
Primo indimenticabile capogruppo fu l’alpino
Giovanni Pansolin, il carissimo Nane Patto la cui morte, avvenuta 11 anni fa, ancora piangiamo.
Ma oggi ci siamo qui riuniti anche per un'altra cerimonia.
La ricorrenza del XXV anniversario della posa della croce sul monte Villa. Al monte Villa gli abitanti di Solighetto sono
particolarmente affezionati. Anche nei documenti ufficiali esso è chiamato familiarmente, da almeno 400 anni, la “montagna di Solighetto”.
Da lassù il panorama spazia suggestivo sui luoghi che furono teatro della grande guerra: dal Grappa al Piave, dall’Isola dei Morti
al Montello... E proprio lassù, 80 anni fa, un sodalizio di Solighetto aveva collocato una croce a ricordo dei caduti.
Dopo oltre mezzo secolo, quella grande croce di legno, carica di tanti significati, stava per soccombere alle intemperie e al logorio
del tempo.
Fu così che 25 anni fa, con la sensibilità che lo contraddistingue, il Gruppo Alpini decise di sostituirla con un’altra croce più
maestosa e resistente. E volle che essa fosse a perenne ricordo, come dice la dedica, di tutti i caduti senza croce.
La croce domina da lassù tutto il Quartier del Piave e, quando è illuminata, essa costituisce per la
nostra popolazione un comune punto di riferimento simbolico e morale. E’ quindi con profonda commozione che oggi celebriamo il XXV anniversario della
Croce del monte Villa.
Consentitemi infine di concludere questo saluto con una considerazione di buon auspicio. Constatiamo con piacere la presenza dei
bambini della scuola elementare e delle loro insegnanti. E’ un segno confortante che fa ben sperare che anche la nuova generazione possa conoscere e
condividere i grandi valori di pace, libertà e democrazia per i quali hanno dato eroicamente la vita tutti i caduti che oggi ricordiamo.”
Successivamente il presidente Daminato ed il sindaco Moro hanno ricordato il servizio e i valori espresse dalle Penne Nere in tempo di
guerra e di pace, con particolare riferimento alla Brigata Cadore.
Infine il generale Gadia, sensibilmente commosso, ha richiamato alla memoria, con significative e brevi parole, quanto è avvenuto con il 10 gennaio 1997 a Belluno: “Oggi – egli disse allora – serrati nei ranghi al cospetto delle nostre bandiere, testimoniamo l’inizio del provvedimento ordinativo che sancirà ufficialmente il 31 gennaio la cancellazione del nome “Brigata Cadore”, quale G.U. elementare dal quadro di Battaglia dell’Esercito Italiano. Con tale atto è posto fine al travaglio ordinativo che ci ha investiti tutti, senza l’esclusione di alcuno, con livida consapevolezza fin da quell’ormai lontano luglio 1995 che vide lo scioglimento del 6° Rgt. Art. Montagna. Il mio saluto va a chi ha arricchito con il proprio servizio di leva la nostra istituzione, portando alla “CADORE” il proprio cuore e il proprio intelletto. Un riverente pensiero ai nostri Caduti ed a coloro che sono “andati avanti”, indicando la via dell’onore e del servizio.”
Egli concluse con un affettuoso saluto ed un grazie alle care famiglie che condivisero ansie e soddisfazioni e che pagarono il prezzo più
alto di ogni provvedimento ordinativo. E chiese loro, depositarie di caldi sentimenti, di comprendere la fredda logica della trasformazione. “Viva la
BRIGATA CADORE”.
Noi ricordiamo che “Fiamme Verdi” di aprile 1997 uscì listato a lutto.
Alla fine nel piazzale delle sede del Gruppo è stata celebrata, dal parroco don Francesco, la S. Messa.
Una gradita “bicchierata” ha salutato i partecipanti.
Renato Brunello
Il taglio del nastro inaugurale: da sx il presidente Daminato, la madrina Modanese, il sindaco Moro e il capogruppo Mazzero.
Lo scoprimento della targa toponomastica
L’intervento del capogruppo Mazzero
Alcuni alunni con il capogruppo, prima del lancio dei palloncini
Gli alunni guardano verso il cielo i palloncini portati dal vento
Il parroco don Francesco celebra la S. Messa
Il gen. Gadia durante la sua allocuzione
La fanfara della “Cadore” nel 1997