GRUPPO SOLIGHETTO |
Settembre 2007 |
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Per gli alpini del Gruppo di Solighetto anche il 2007, come del
resto per le annate precedenti, è iniziato all’insegna di grandi iniziative
d’arma, di aggregazione collettiva, di testimonianza e di propedeutica per gli
alunni della scuola.
Dopo la solenne commemorazione di Nikolajewka, cerimonia ormai divenuta
appuntamento sezionale, a gennaio, dove in tanti hanno potuto ammirare il
cannone- monumento che ora accoglie i visitatori proprio all’entrata della sede,
altri sono stati gli appuntamenti e le partecipazioni ai vari raduni che hanno
contrassegnato la vita del Gruppo. E proprio a Cuneo, in occasione di quella
straordinaria dimostrazione dell’alpinità più vera, il capogruppo Giovanni
Mazzero ha voluto stringere un ideale gemellaggio con un gruppo di alpini venuti
da molto, molto lontano. Questi, espatriati anni fa in cerca di lavoro, ora
risiedono in una terra situata proprio ai nostri antipodi, l’Australia, ma ogni
anno vogliono essere presenti all’Adunata perché sentono ancora il richiamo
forte e struggente delle loro radici, delle amicizie perdute e della loro Patria
lontana:
la sacra Terra dei Padri.
Nella foto piccola vediamo infatti lo scambio di doni e soprattutto dei
gagliardetti tra il Gruppo di Solighetto e il Presidente della Sezione
australiana di Perth e del
locale Gruppo di Cleuls.
Continua, poi, con particolare successo l’intervento del Gruppo in favore degli
alunni delle elementari, un’iniziativa pedagogica mirata a cementare nei cuori e
nelle memorie delle giovani generazioni la storia degli alpini e in particolare
il ricordo e il rispetto per coloro che hanno donato la loro vita per spianarci
la via all’emancipazione democratica e sociale.
La meta, quest’anno, era il Bosco delle Penne Mozze di Cison, il grandioso
Memoriale che custodisce gelosamente il ricordo di 2350 Penne Mozze trevigiane.
I ragazzi, accompagnati dalle loro brave maestre, sono partiti a piedi dalla
piazza del paese e poi, imboccato di buona Iena l’antico sentiero “Pedon dei
gai”, che costeggia il torrente che saltella chiacchierino nel fondovalle, sono
giunti al piazzale dove li aspettava Claudio Trampetti, infaticabile presidente
del Bosco. Egli ha spiegato alla scolaresca, attenta e partecipe, le finalità e
le motivazioni che hanno portato i volonterosi fondatori a, più di vent’anni fa,
a volere fortemente quest’opera e a portarla a compimento nonostante le notevoli
difficoltà economiche e logistiche. Ha mostrato loro la grande campana votiva e
l’altare dove si celebrano i riti religiosi, ribadendo il significato del
Memoriale e la spinta ideale che esso vuole trasmettere per il conseguimento
della pace universale tra i popoli.
Il presidente Trampetti conduce, poi, la scolaresca oltre un ponticello di
legno: un ripido sentiero s’inerpica sinuoso fino alla statua della Madonna,
nostra Mater dolorosa, I ragazzi lo seguono in un silenzioso raccoglimento,
taluni ansimando, per dare uno sguardo d’insieme e per recitare un’ultima
preghiera. Quando scendono, ai piedi della Madonna sono deposti tanti mazzolini
di fiori, semplici e freschi fiori di bosco, il nostro Bosco, a testimoniare che
il futuro dell’alpinità più vera è riposta in buone mani e che il ricordo dei
nostri caduti non morirà mai. Bravi alpini di Solighetto per l’iniziativa. Bravi
bambini per la partecipazione: serbate sempre nel vostro cuore queste emozioni.
(Vise)