GRUPPO SOLIGO


Giugno 1991

Alpini: cultori e manuali a San Gallo


La facciata dell’alloggio oggetto di restauro e l’insieme.

L’antica chiesa di S. Gallo è diventata, ai giorni nostri, il simbolo caratteristico di Soligo.
Non se ne conosce esattamente l’epoca di costruzione ma attraverso fonti attendibili si è potuto risalire agli anni 1300-1400.
A ridosso della chiesa sul lato Est esiste un alloggio che fino ad un tempo non remoto (due generazioni fa) era abitato da un personaggio conosciuto con l’appellativo di “Romit” che significa “eremita”.
Infatti il luogo che oggi è raggiungibile con l'auto in pochi minuti, un tempo era sicuramente più isolato e molto poco frequentato per la mancanza della strada di accesso.
L’eremita, forse in tacito accordo con la Parrocchia di Soligo, accudiva ai lavori di ordinaria manutenzione del fabbricato.
Anche l’area circostante il fabbricato era originariamente di proprietà della Parrocchia, poi, ai tempi di Napoleone fu ceduta al Comune poiché la Curia ne temeva l'esproprio, così come all'epoca normalmente avveniva per le aree di pertinenza delle Chiese ed i luoghi sacri. Il complesso nel suo insieme presenta le caratteristiche, rare ai giorni nostri, del luogo incontaminato dallo spirito di vita stressante dell’epoca moderna, anzi, quasi vi aleggia uno spirito di pace, data la giusta altitudine (circa 350 m. s.l.m.), la posizione dominante i paesi di Soligo e Pieve, la sobrietà della costruzione rimasta autentica e del piccolo parco disseminato di essenze arboree tipiche del luogo. Non a caso esiste la leggenda che gli insonni debbano ricorrere a S. Gallo, recarsi sul posto, asportare una scheggia della croce di legno per trovare la tranquillità.
Anche gli Alpini di Soligo hanno saputo scegliere in S. Gallo il luogo per trascorrervi, almeno una volta all’anno, una giornata serena con la famiglia.
Ed è così che una volta all’anno, nella terza domenica di Luglio - oramai è divenuta tradizione - Alpini di Soligo e loro famiilari si riuniscano sul colle ameno, con una cerimonia religiosa, il giusto pranzo all’aperto, giochi popolari e musica.
Però gli Alpini di Soligo, come tutti gli Alpini, una volta festeggiato, asportano i residui della festa, ripuliscono i resti del banchetto lasciando il luogo ancora integro, come sempre. Inoltre hanno voluto offrire qualcosa di più alla Parrocchia che li ha ospitati, ma soprattutto lo hanno fatto perchè si sono resi conto della singolare amenità del luogo e del suo valore ed hanno quindi capito che, prima ancora della Parrocchia, la bellezza del paesaggio è un bene che appartiene a tutti e in particolar modo ai Solighesi.
Per questo gli alpini hanno offerto il restauro dell’alloggio dell’Eremita, e lo hanno fatto, portandolo a termine proprio in questi giorni.
Ben sapendo di creare un nuovo alloggio, tre camere ben Capienti e una sala al piano terra, adatti per il ritiro e il pernottamento dei giovani, loro figli, della Parrocchia, e anche da fuori, hanno lavorato con entusiasmo e le mani ruvide e oneste degli Alpini si sono trasformate in strumento di carità.
Hanno offerto tempo e fatica sottraendolo al proprio svago e alla propria famiglia per la comunità.
Di questo però gli Alpini di Soligo non si vantano, anzi, nascondono il proprio orgoglio che gli viene comunque riconosciuto da tutti.
Ed è così che quest’anno il ritrovo tradizionale di S. Gallo per la terza domenica di Luglio è stato invece spostato alla prima domenica (7 Luglio) per dare la possibilità al Vescovo di Vittorio Veneto di partecipare alla cerimonia e benedire egli stesso, come voluto dal Parroco Don Martino, il lavoro degli Alpini.
Con questo gesto gli Alpini hanno stabilito quest’anno di dare la giusta importanza alla benedizione del Vescovo e secondaria importanza al pranzo e al ritrovo.
Non per niente hanno accondisceso a spostare la data che ormai era diventata tradizione.
La cerimonia avrà inizio con la S. Messa all’aperto alle ore 9 del mattino (l’orario è pure stato obbligato dalle esigenze del Vescovo). Vi parteciperanno, oltre agli Alpini con le loro famiglie, anche il sig. Sindaco e l'invito sarà esteso anche al Presidente della Sezione, data l'eccezionalità dell’evento.
g. c.