GRUPPO VAZZOLA |
Dicembre 2015 |
Il gruppo Alpini di Vazzola in occasione del centenario della Prima Guerra
Mondiale, che interessò in maniera tragica i territori goriziani e carsici, ha
scelto di effettuare delle visite guidate in quei luoghi.
Ricordiamo che Gorizia entrò in guerra nel 1914 perché territorio
Austro-Ungarico e nel giugno del 1915 gli Alpini intervennero sul Monte Nero.
Lo scorso anno perciò è stata organizzata la visita al Brestòvec: museo
all’aria aperta nel Carso italiano costituito da un percorso in galleria che
porta a quella che fu la cannoniera e sala comando delle truppe italiane
trincerate sul Carso.
Successivamente è stato
fatto un percorso di trincee tra le asperità del territorio, là dove ogni pietra
ricorda vivo il dolore seminato dalla guerra ed infine, nel Carso sloveno
un’ultima visita alla grande grotta naturale (ricca di stalattiti e stalagmiti)
utilizzata durante il conflitto come posizione strategica per la postazione di
un cannone a lunga gittata, ben nascosto ed insidioso.
Quest’anno invece nel mese di aprile il gruppo ha organizzato un’escursione
che, iniziata da Cormons, attraverso il Collio Verdeggiante, ha raggiunto il
Monte Sabotino. Ad un’altitudine di 580m è stato possibile visitare, quasi
intatte, le trincee sotterranee nelle quali i giovani soldati italiani dovettero
rimanere per 29 mesi a combattere; mente, poco più sotto, l’esercito
Austro-Ungarico aveva scavato le proprie postazioni. Attualmente questo è
territorio sloveno.
Sempre percorrendo le strade del Collio italo-sloveno,
il gruppo ha fatto sosta a Š. Martino, un borgo arroccato con viuzze strette tra
case in pietra ferme nel tempo, per poi scendere a Oslavia. Una breve sosta per
onorare i 57.000 soldati caduti che riposano nell’enorme ossario.
Il
gruppo ha effettuato un’ulteriore tappa al Museo della Grande Guerra, allestito
ormai in modo permanente a Piazza Castello di Gorizia.
Suggestivo ed emozionante in ogni passaggio, il percorso si è concluso con
uno sguardo panoramico dal castello sulla città più martoriata dal primo
conflitto mondiale.
È già stato pensato di continuare il pellegrinaggio il
prossimo anno, spostandosi più in su, verso Kobarid (Caporetto) la località
divenuta famosa per la dolorosa vicenda che ha costretto l’esercito italiano a
ritirarsi sul fronte del Piave.
P. Cuzziol