GRUPPO VAZZOLAdi Alfredo Favretto |
Luglio 2024 |
Potremmo chiamarlo “un normale anno di attività alpina” quello che Luciano
Camerotto, capo del gruppo alpini di Vazzola, ha presentato nella sua relazione
morale in occasione dell’annuale assemblea di gruppo del 28 gennaio 2024. Alla
presenza del vice presidente della sezione di Conegliano Roland Coletti, del
consigliere sezionale Omar Gatti, del sindaco di Vazzola e di un nutrito numero
di associati, Camerotto ha snocciolato un elenco delle attività svolte dagli
alpini di Vazzola nel corso del 2023. Ascoltandolo, si intuisce subito che
l’anno appena trascorso tanto normale non lo è stato, visto che alle attività in
programma se ne sono aggiunte tante altre non previste. Vorrei partire proprio
da questo elenco e da alcune considerazioni fatte all’interno della relazione,
per dire due parole nel merito. La prima è: bravo Luciano, bravo Capo (Capo con
la C maiuscola).
Hai stigmatizzato in poche righe il succo dell’essere alpini. Nel corso
dell’anno ci vengono continuamente richieste collaborazioni per eventi,
manifestazioni o altro (… se serve aiuto, basta chiamare gli alpini). Ecco
allora che entra in funzione il Capo, e quando il Capo chiama, gli alpini
rispondono: presente. Si trovano soluzioni, si modificano alcune scelte e si
cerca di accontentare tutti. In fin dei conti, noi siamo gli alpini. E tu, Capo,
li hai pubblicamente ringraziati per questo, dicendo: senza di voi tante cose
non si farebbero. E’ vero, ma come ben sappiamo è l’unità che porta al
risultato. La seconda cosa che mi piace evidenziare, sempre all’interno di
quella corposa lista di attività, sono tre momenti di vita alpina all’interno
della nostra comunità. Sono momenti che non hanno niente di particolare se non
la semplicità dell’accadimento. Ma a ben guardare, con gli occhi del cuore, si
trova il filo conduttore che li unisce … “per non dimenticare”. Il primo è stato
la festa organizzata per festeggiare le 90 primavere del nostro “decano” Bepi
Cescon, una festa in famiglia, una festa “sentita” per dire: siamo fieri del
nostro “vecio”. Gli occhi lucidi di Bepi, felice in mezzo ai suoi parenti ed
alla sua famiglia alpina, orgoglioso della sua appartenenza, dicevano … grazie
amici. Il secondo è stato quello delle due, ormai tradizionali, grigliate fatte
in casa di riposo per festeggiare gli anziani ospiti. Un appuntamento che i
nostri amici “non più giovani”, attendono e poi vivono con il piacere di
sentirsi “non dimenticati”, felici in mezzo agli alpini che intonano e cantano
con loro qualche canto alpino e non. Il terzo è stato il mese mariano, il mese
di maggio, il mese durante il quale la nostra sede diventa il punto d’incontro
della contrada per la recita del Santo rosario. Un appuntamento che ci aiuta a
ricordare la nostra storia cristiana, come la ricorda la Preghiera dell’Alpino
laddove recita: “Dio onnipotente che governi tutti gli elementi … rendi forti le
nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la
nostra millenaria civiltà cristiana. Tre episodi di vita alpina tra la nostra
gente, per non dimenticare. Per non dimenticare ...
Grigliata per gli ospiti della Casa di Riposo
I 90 anni di "Bepi"