SE NE SONO ANDATI I NEO-SOTTOTENENTI DEL 180° CORSO DELLA
SCUOLA MILITARE ALPINA
di Umberto Pelazza.
“Lo giuro”: ultimo grido degli ultimi AUC ad
Aosta
Gli allievi ufficiali di complemento saranno ospitati alla scuola di
fanteria di Cesano e a fine corso, saranno inviati ad Aosta per 2 settimane:
basteranno per farli diventare alpini?
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Da "L'ALPINO" di maggio 2001
"Con pochissimo rumore, ma con tenacia di propositi, come avviene fra la gente dei
monti, è nata questa Scuola Militare di Alpinismo”: così questo giornale
aveva salutato la creazione ad Aosta del nuovo istituto che avrebbe dovuto
laureare gli specialisti della montagna. Era il 9 gennaio 1934.
Gli echi furono immediati. Le prime reclute salirono a giurare sulla vetta del
Monte Bianco; a due anni dalla nascita una pattuglia della Scuola diede all’
Italia la prima medaglia d’Oro olimpica invernale; caddero le prime cime.
Tra il 1941 e il 1943, in pieno conflitto, si tennero i primi corsi per gli
allievi ufficiali di complemento: alcuni neo-sottotenenti fecero in tempo a
morire in Russia con la stelletta ancora luccicante sulle spalline.
Si riprende nel dopoguerra. La sezione sci-alpinistica, figlia primogenita
della Scuola, ritorna a sfornare istruttori; a Courmayeur il plotone atleti
continua ad arricchire il suo palmares. Si sviluppano i corsi allievi
ufficiali e sottufficiali; la loro consistenza, mutevole nel tempo, riflette
la situazione organica e operativa delle nostre brigate: quando, con la
ristrutturazione dell’Esercito, vengono cancellati enti e reparti, ne
subiscono automaticamente i contraccolpi riducendosi numericamente.
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Il battaglione “Aosta” passa alle dipendenze della Scuola con compiti
dimostrativi-operativi: opera a tempo pieno e la vecchia caserma Testafochi
brulica di attività. La vita di reparto sembra procedere, pur con gli
inevitabili sussulti di un organismo in trasformazione, su binari collaudati.
Ma qualcuno
ha già avvertito le prime avvisaglie del tempo che cambia e nei sottofondi
dei discorsi risuona sempre più spesso una parola foriera di guai:
soppressione della leva. Ne derivano incertezze e comincia a diffondersi un
vago malessere. Il primo campanello d’allarme, preludio alla fine di un’epoca,
suona nel 1995, quando fa il suo ingresso un nuovo e insolito inquilino, la
compagnia volontari: gli AUC li accolgono dapprima con curiosità, poi
fraternizzano.
Ma l’area depressionaria si è ormai messa in movimento: la trascina un’entità
arcana, dai contorni incerti e minacciosi, il “Nuovo Modello di Difesa”.
Nel 1998 la Scuola passa alle dipendenze del Comando Truppe alpine e dal 10
luglio assume la denominazione di Centro Addestramento Alpino.
Rintocca la campana a morto per i giovani subalterni alpini: se li riprende la
scuola di fanteria di Cesano di Roma, con la promessa di rinviarli alla casa
madre ogni fine corso per due settimane di “qualificazione ambientale”
(bastano per conoscere la montagna?).
Ma l’iter è in discesa inarrestabile e fra pochi anni la categoria uscirà
definitivamente dai ruoli. Il volontariato, di provenienza varia, occupa
pacificamente le posizioni abbandonate. I volontari a ferma breve triennale (VFB),
comprendenti anche l’elemento femminile, e i volontari in servizio
permanente (VSP) svolgeranno al Centro il corso di specializzazione
fuciliere-alpiere, della durata di due mesi.
Cambia radicalmente la figura del sottufficiale in s.p., che è stata
suddivisa in due ruoli ben distinti, marescialli e sergenti, formati alla
scuola sottufficiali di Viterbo: i primi saranno i futuri comandanti di
plotone e svolgeranno ad Aosta un corso fuciliere-alpiere di sei mesi; per i
sergenti, comandanti di unità minori, il corso è di quattro mesi.
Conseguiranno pertanto una maggiore versatilità operativa e saranno in grado
di agire in ogni circostanza e in ogni ambiente.
Ma il Centro di Aosta vuol conservare nel suo interno una figura spiccatamente
alpina e punta la sua attenzione sui giovani appassionati di montagna: come
volontari in ferma annuale nella compagnia VFA, svolgeranno la loro attività
soprattutto in terreno montano e sostituiranno l’attuale compagnia alpieri
nella caserma “Monte Bianco” di La Thuile. Potranno seguire corsi di
inglese e di informatica e acquistare titoli preferenziali per entrare in
altri Corpi armati dello Stato e nella pubblica amministrazione. A completare
la sua vasta gamma di interventi, il Centro continua a svolgere attività
specialistica a favore dell’Accademia Militare, della Scuola di
Applicazione, della Scuola della Nunziatella. La sezione sci-alpinistica opera
anche a favore delle altre due Forze Armate e degli eserciti stranieri.
L’afflusso femminile è per ora limitato alle volontarie in ferma breve, che
abbiano espresso volontà e predisposizione per la specialità alpina, con
possibilità di passaggio in servizio permanente. I primi, storici “esemplari”
han fatto la loro comparsa ad Aosta nel mese di marzo, contemporaneamente alla
fioritura primaverile e alle ultime nevicate di stagione: ambiente ad hoc per
l’addestramento fuciliere-alpiere che le attende. Il vecchio tronco della
Scuola Alpina, rinnovando i suoi rami, ha evitato il triste rito dello
sfrondamento. Le sue radici sono saldamente ancorate e traggono la linfa da un
terreno che gli eventi passati hanno continuamente arricchito. Attendiamo lo
schiudersi delle nuove gemme.