ANAGRAFE |
Agosto 1961 |
Ci è giunto graditissimo il biglietto del 27 giugno col quale il socio Antonino Cais del GRUPPO CITTA’ ci informa che la sua famiglia si è arricchita della seconda stella alpina di nome Paola Bertilla; mentre porgiamo felicitazioni al papà e alla mamma signora Maria col migliore augurio di buon avvenire alla neonata.
Il Consiglio comunale di Lierna (Como) ha recentemente votato all’unanimità la intitolazione di una
via alla memoria di Don Carlo Gnocchi.
Con sede in Bolzano è stata costituita 1’ Associazione dei Cappellani militari in congedo, la cui presidenza è stata
assunta da Mons. Antonietti.
Nella città-giardino di Padova è stato inaugurato un monumento ai Caduti e Dispersi in Russia e costituito da dodici
steli dedicati alle altrettante unità che combatterono sul fronte orientale.
L’opera, dovuta al lavoro gratuito, durato sei anni, di numerosi reduci di Russia, è stata inaugurata con una Messa
celebrata da Don Brevi assistito nel rito da Don Franzoni.
E’ morto a Malcesine l’alpino Benigno Chincarini, classe 1866, che era probabilmente il più vecchio scarpone d’Italia;
perdette due figli alpini nella guerra 1915- 1918 mentre vive tutt’ora un suo fratello, pure alpino, di novanta anni.
Una associazione di ex prigionieri di guerra dei campi francesi, il Toppa Club, sta organizzando il recupero delle salme
dei Caduti italiani in Nord-Africa e localizzate nei cimiteri di Tunisia, Algeria e Marocco.
La traslazione delle salme è prevista per il marzo del prossimo anno, con consegna immediata ai familiari; per il Veneto
la sede competente dell’Associazione nazionale ex prigionieri di guerra dei campi francesi è a Padova, in Via Giulia
Bigolino 14-a.
Il colonnello tedesco Lothar Nagel di Stoccarda, sincero amico dell’Italia anche se combatté nel 1917 sull’Ortigara col
grado di capitano, ha segnalato agli alpini vicentini che, alle proprie dipendenze durante quella battaglia, ebbe in
qualità di tenente Erwin Johannes Rommel che divenne poi maresciallo del 3° Reich e che fu costretto a suicidarsi da
Hitler.
Altoatesini che piacciono...
Gli alpinisti Erich Abram della spedizione italiana al K 2 e Sepp Sbrott, hanno aperto una nuova via sulla parete nord
della Cima Grande di Lavaredo, malgrado le poco favorevoli condizioni atmosferiche.
La salita presenta, in particolare, centocinquanta metri quasi tutti a strapiombo con difficoltà di sesto grado
superiore ed ha richiesto cinque giorni di arrampicata e quattro bivacchi in parete sulla quale i bravi scalatori hanno
lasciato 150 chiodi e 20 cunei di legno.
...e che non piacciono
La notte tra il 22 e il 23 agosto, dopo aver abbattuto un traliccio della Edison tra Merano e S. Leonardo, alcuni
terroristi hanno attaccato con armi automatiche i carabinieri e gli alpini che si trovavano a guardia di un ponte.
La sparatoria che ne è seguita è durata venti minuti, senza perdite da parte italiana mentre sembra che qualche
attaccante sia stato ferito prima di riparare in Austria.
Una «campagnola» del 5° Alpini e una tenda sono stati più volte colpiti dai colpi dei fucili Winchester e Garland;
esplosivo e munizioni sono stati rintracciati sul posto assieme ad una pistola in dotazione all’esercito austriaco.
Pochi giorni dopo un alpino è stato aggredito a sassate ma il «bocia » ha risposto con venti colpi di mitra e una bomba
a mano.