ZOOLOGIA ALPINA |
Luglio 1961 |
MULO - Animale quadrupede, felice incontro dell’asino e della cavalla, che normalmente in scuderie o baracche e che in
estate emigra in montagna per peregrinare continuamente.
Superbo come la cavalla sua madre si pavoneggia nelle sue villeggiature estive e invernali portando attaccato alla coda
un parassita chiamato CONDUCENTE (volgarmente detto «sconcio o lurido» e, talvolta, anche «slandron». Testardo come
1’asino suo padre, durante le peregrinazioni porta sul groppone un altro parassita detto basto con vari carichi
aggiunti.
Non sapendo leggere la carta geografica compie più volte lo stesso percorso anche nella stessa giornata. Animale poco
previdente, spesso porta cibarie per i suoi parassiti e non provvede a se stesso; inconveniente grave che lo costringe a
cibarsi di erba o di corteccia d’alberi tra i quali predilige quelli situati in qualche piazzetta di villaggio, centro
di villeggiatura.
Normalmente si nutre di «energon» e di governo, cibo questo che consiste nella rottura del pelo e
conseguente spazzolatura.
Animale superbo, non rivolge preghiera al suo conducente con carta intestata Ministero della Guerra. Il suo nome
generalmente è tutto un programma: molte volte il ricordo di un amore finito male del maresciallo che l’ha visto
nascere!
Soffre di malattie varie: la fiaccatura che si cura con 10 giorni di rigore al suo parassita, il mal di pancia che si
cura talvolta con passeggiata, tal’altra con sacco bagnato e tal’altra ancora con massaggi conditi da vari «moccoli»…!
Amante degli sport, pratica il trotto, il galoppo, i 100 metri, il salto in alto e il gioco del calcio, quest’ultimo a
danno dei suoi parassiti.
Presuntuoso e borioso porta la coda tagliata corta e la criniera con tanti ciuffi corrispondenti ai numero della sua
compagnia; sullo zoccolo anteriore sinistro porta dei numeri che non gioca al lotto perchè non è dedito al gioco,
all’alcool, alle donne.
CONDUCENTE - Animale bipede, felice incrocio di alpino-mulo e, del mulo, il principale parassita. Normalmente vive nelle
vicinanze del mulo, lo cura e lo liscia per poi vivere attaccato alla sua coda specialmente durante le marce quando la
strada «la monta»!
Parassita del mulo ne assimila tutti i difetti senza imitarne i pregi. Porta normalmente sulla schiena uno zaino vuoto
perchè tutti gli oggetti che dovrebbero essere in esso contenuti sono invece «sparsi» o tra i sacchi viveri o tra le e
«balle» di foraggio.
Porta il cappello storto che molte volte non lascia capire quale sia la sua forma primitiva. Simile
al canguro, la sua divisa è dotata di tasche rigonfie dalle quali, al momento opportuno, estrae pezzi di spago, di filo
di ferro, chiodi, bottoni, lettere della morosa, ecc.
E’ quasi totalmente privo di bottoni ma in compenso porta larghi strappi, cuciti con spago, e macchie (patacche)
inverosimili. Alla cintola, amuleti vari: mappine, stellette, chiodi da mulo, catena e coltello (britola), pallottole
bucate, un corno portafortuna e una medaglia benedetta…!
Col mulo usa un linguaggio convenzionale fatto di frasi dolci, di improperi e saracche… varie che di giorno, come di
notte, illuminano la sua attività attorno al mulo.
A casa magari non ha tante cose ma in grigioverde possiede la brusca, la striglia, la borsa da governo, tutte cose che
perde con facilità, ma che con altrettanta facilità ritrova rapidamente per la legge dell’arrangiarsi.
E’ parassita del mulo ed il mulo è per lui elemento essenziale di vita. Lo sconcio senza mulo è come un americano senza
le sue orribili cravatte!
Camminatore formidabile, segue il mulo in tutto il suo fatale andare ma sempre (o quasi) restando attaccato alla coda
della sua bestia.
E se questa talvolta allunga uno zoccolo e lo batte fieramente contro qualche stinco del suo uomo, quest’uomo lancia al
cielo qualche parolaccia poco... cristiana alla quale aggiunge subito dopo un poderoso: PORCA NAJA e riprende a
camminare...!
RAS