ANAGRAFE |
Febbraio 1962 |
LUTTI ALPINI
Il Bocia Evaristo Muraro, alpino vicentino del Batt. «Pieve di Cadore»
ed aggregato il Btg. «Bolzano» è scivolato il 22 gennaio sulla neve ghiacciata mentre si trovava in servizio di
vigilanza ad una centrale idroelettrica nei pressi di Vipiteno; la salma del giovane alpino è stata recuperata dai
compagni dopo un’ora.
Il 27 gennaio un’altra disgrazia è costata la vita al serg. Telesio Fumagalli di Mariano Comense e all’alpino Pio De
Maron di Sondrio appartenenti alla squadra soccorso del Btg. «Tirano». Durante una marcia di addestramento sui sentieri
innevati dell’Alta Valle di Mazin, a nord di Malles Venosta, i due poveri alpini sono precipitati in un torrente a causa
dello smottamento improvviso della neve dovuto al föhn, il vento caldo che proviene da sud-ovest.
I soci della Sezione di Conegliano si associano al lutto delle Famiglie e dei reparti di appartenenza.
In memoria del Ten. Col. GHETTI
La Famiglia Ghetti, nel ringraziare per l’affettuosa partecipazione degli Alpini al lutto che l’ha colpita per la morte
del Ten. Col. Bernardino, ha offerto l’equivalente dell’iscrizione all’A.N.A. e gli abbonamenti al giornale nazionale e
a quello sezionale, ad un alpino povero di Pieve di Soligo.
Ringraziamo la Famiglia Ghetti anche a nome dell’Alpino beneficato, rinnovando i nostri sentimenti di solidarietà
alpina.
Dannati ad una sorte feroce, tormentati, aizzati dagli elementi e dalle necessità, si fanno a poco
ci poco una nicchia nel loro inferno, e ci si crogiolano, e si consolano con canzoni vinose e nostalgie di casa, e si
adattano; ed hanno voglia di ridere, e di canzonare, sè e gli altri.
Tirano moccoli come se piovesse, ma, il giorno prima della battaglia si vanno a confessare devotamente dal cappellano:
parlan male dei superiori, ma guai se li senton criticare dagli altri, e li seguono con filiale fiducia il giorno che li
portano a morire.
Se la granata o pallottola li piglia, eccoli assunti d’un colpo nel cielo degli eroi, senza aggettivi.
Ma se tornano vivi, qualche volta si ritrovan fra loro a contare il gruzzoletto dei loro ricordi ineffabili; mone che
non hanno corso per gli altri, che nessuno accetta più; ma son d’oro zecchino per essi. e contandole si sentono per un
poco immensamente ricchi.
Iddio creò l’Alpino, lo scaraventò sulla montagna e gli disse: Arrangiati. E l’Alpino rispose: «Naja».