BTG CADORE |
Settembre 1963 |
Domenica 1° settembre si è svolta a Pieve e Tai la preannunciata manifestazione del Battaglione «Cadore» alla quale la
nostra Sezione ha partecipato numerosa col Vessillo e gagliardetti dei Gruppi.
Con i vice presidenti Avv. Travaini e Cav. Daccò erano presenti i consiglieri Prof. Vallomy, T. Col. Serafin, Cap.
Soravia, Mason, Baccinello, Moretti, il presidente della giunta di scrutinio Enot. Mario Pollastri e un centinaio di
soci rappresentanti una decina di Gruppi.
Notevole è pure stata la partecipazione della Sezione di Treviso guidata dal presidente Cav. Rag. B. Manfren, e di altre
sezioni venete.
Prima dell’inizio della duplice cerimonia in programma, i vice presidenti ed altri membri del Consiglio della nostra
Sezione hanno fatto visita di omaggio al nuovo comandante del battaglione, recandogli in dono la raccolta completa del
nostro giornale «Fiamme Verdi».
Dopo la deposizione della corona d’alloro alla lapide dei Caduti in Pie- ve da parte del battaglione «Cadore», i
partecipanti sono sfilati fino alla caserma «Pier Fortunato Calvi» preceduti dai reparti in armi e dalla bandiera del
Comune di Pieve decorato di medaglia d’oro al valore militare.
el cortile della caserma, imbandierato e preparato dai «bocia» con stemmi, motti ed altri motivi alpini, un vecchio
cappellano del btg.
«Cadore» ha celebrato la S. Messa e ricordato le antiche epiche gesta
della risorta unità. Dopo gli onori ai Caduti, si è proceduto alla consegna al Comandante, da parte di rappresentanti
dall’A.N.A., del primo gagliardetto del btg. «Cadore», custodito per tanti anni dagli alpini in congedo.
Il comandante Magg. Matteo Anselmi ha quindi commemorato l’avvenimento ponendo in particolare rilievo il significato
dell’incontro tra il btg. «Cadore» di oggi e il battaglione degli alpini in congedo rappresentante tanti «veci» che,
fecero parte dello stesso reparto.
Al termine della cerimonia ufficiale il comando ha offerto un signorile rinfresco ai migliaio di alpini convenuti i
quali hanno pure visitato le camerate e gli altri locali della caserma dove vissero tanti mesi di naja prima e dopo le
guerre combattute.
Ottimamente riuscito anche il rancio allestito in un luminoso capannone della caserma e allegramente consumato
unitamente agli ufficiali e ai «bocia» in servizio.
L’attesa giornata ha richiamato anche molti ufficiali ed alpini della ultima guerra che le vicende della vita hanno
allontanato dal Veneto ma che non hanno saputo resistere all’incontro che era stato organizzato per loro tra le mura
della vecchia caserma.