ANAGRAFE |
Giugno 1964 |
Al momento di andare in macchina ci giunge notizia che, su proposta del Ministro dell’Industria, il nostro Socio Comm.
Riccardo Augusto Zoppas è stato insignito, dal Capo dello Stato, dell’Onorificenza di Cavaliere del Lavoro.
Gli Alpini della Sezione coneglianese si uniscono all’unanime compiacimento di tutti gli estimatori del Cav. del Lavoro
Augusto Zoppas, lieti che i grandissimi suoi meriti industriali, non disgiunti da una vasta e proficua opera pubblica e
sociale, abbiano ottenuto il massimo riconoscimento al quale un uomo possa aspirare nel fondamentale campo del Lavoro.
La Presidenza Nazionale dell’A.N.A. ha recentemente comunicato che, su segnalazione del Ministero della Difesa-Esercito,
il Presidente della Repubblica ha conferito l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica
Italiana al nostro Presidente sezionale Enot. Per. Agr. Guido Curto, e quella di Cavaliere dello stesso ordine al
Capogruppo di Solighetto Sig. Giovanni Pansolin.
Gli indiscutibili meriti del Presidente Curto, vecchio combattente che da quarant’anni dedica la propria opera all’A.N.A.,
e quelli del bravo Giovanni Pansolin, reduce e decorato di Russia che ha svolto un’attività determinante per
l’organizzazione alpina nel Quartier del Piave, sono noti a tutti i soci e ai lettori di «Fiamme Verdi» per cui
brindiamo (per ora figuratamente in attesa dell’investitura solenne con «gotti» veri) al merito e al riconoscimento dei
nostri due ottimi dirigenti.
L’incarico più importante della Alleanza atlantica è stato conferito all’Avv. Manlio Brosio, nato sessantasei anni or
sono a Torino e che combatté durante la guerra 1915-18 in qualità di ufficiale degli alpini.
Dal 1946 ad oggi Manlio Brosio è stato ambasciatore nelle più importanti capitali del mondo: dapprima a Mosca ove rimase
per cinque anni, e quindi a Londra e Washington e infine a Parigi.
I rappresentanti dei quindici Paesi aderenti alla Nato hanno unanimemente indicato il nome di Manlio Brosio (primo
italiano ad assumere tale incarico) per la preparazione e la saggezza da lui dimostrate in tanti anni di vita pubblica e
diplomatica.
Il socio Luigi De Luca del Gruppo di Ogliano ha sposato
il 4 aprile la signorina Bruna Dall’Anese. Felicitazioni ed auguri.
Gli auguri hanno già funzionato per il socio Martorel Augusto, dello stesso Gruppo di Ogliano, divenuto padre di Sabrina
il 10 marzo; felicitazioni alla gentile signora Emilia e al bravo Augusto.
Un nostro socio muore per un colpo di carabina
Il nostro socio Pietro Polo, appartenente al Gruppo di S. Lucia di Piave, ex combattente della guerra 1915-18, è
stato colpito il 25 aprile — mentre si trovava nel cortile della sua casa — da una pallottola di quelle carabine in uso
presso i tiri a segno delle sagre.
A causare l’incidente è stato un giovane di 20 anni il quale stava mirando ad un barattolo posto in prossimità
dell’abitazione del nostro socio; il feritore è fuggito assieme ai suoi tre amici ma è stato poco dopo rintracciato dai
carabinieri di Susegana.
L’amico Polo è stato prontamente soccorso e ricoverato
all’ospedale di Treviso ma è deceduto il 4 maggio per sopravvenute complicazioni.
Ai funerali hanno partecipato i soci del Gruppo di S. Lucia e dei paesi vicini, oltre ad una rappresentanza del
consiglio direttivo sezionale.
Alla Famiglia e al Gruppo di appartenenza dello sfortunato Pietro rinnoviamo commosse condoglianze.
Alla vigilia di Pasqua è morto il socio Angelo Bet, della classe 1916, appartenente al Gruppo di Piave di Soligo
per la ricostituzione del quale egli fu uno dei promotori; reduce dal fronte greco-albanese e dalla Russia, il socio Bet
era da tutti benvoluto e ai suoi funerali, avvenuti il 30 marzo, hanno partecipato numerosa folla e quasi tutte le Penne
Nere della zona.
E’ questo il secondo socio, dopo l’alpino Italo Favero recentemente deceduto a 29 anni, che il nostro Gruppo di
Pieve di Soligo perde nel giro di breve tempo.
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Nel corso di una bella manifestazione svoltasi a Carbonera il 12 aprile è stato inaugurato il gagliardetto del locale
Gruppo dipendente dalla Sezione consorella di Treviso.
Alla riuscitissima adunata hanno partecipato molte centinaia di Penne Nere e numerose rappresentanze.
* Domenica 19 aprile è stata inaugurata, alla presenza dei Generale Davide Tosi presidente provinciale dell’Ass. Naz. del
Fante e del Nastro Azzurro, la bandiera della nuova sezione dei Fanti di Pederobba.
Erano presenti numerosi alpini in congedo della zona, guidati dal nostro caro amico Cav. Angelo Damini.
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Domenica 10 maggio il nuovo «nucleo» dell’ Associazione Arma Aeronautica del Quartier del Piave, dedicato al sergente
pilota G. Liessi caduto a 19 anni nel cielo del Canale di Sicilia nel novembre 1942, ha inaugurato il proprio vessillo
alla presenza di numerose autorità e rappresentanze; oltre ai gagliardetti alpini di Moriago, Cison, Follina, Miane e
Vidor, erano presenti con gagliardetto i soci dei nostri gruppi di Pieve di Soligo, Solighetto, Barbisano, Sernaglia
della Battaglia, Refrontolo e Falzè di Piave.
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Una nuova sezione dell’Associazione Naz. Ex Internati è stata costituita a Caerano San Marco sotto la presidenza del
sig. Ado Bortolon.
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E’ deceduto a Trento il Dott. Luigi Pigarelli, insigne magistrato e compositore di note canzoni alpine; sono infatti di
Pigarelli le canzoni «La Paganella», «La Valsugana», «Fila, fila», «Serenata a Castel Toblino», «El canto de la
sposa», «El canto del minatore», «La pastora» ed altre ancora. Pigarelli ha anche armonizzato «La Montanara» di
Toni Ortelli e riscritto ed adattato «Il testamento del capitano».
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E’ morto a Sant’Angelo in Lizzola (Pesaro) il cav. Giorgio Mazzolini che combatté ad Adua con Barattieri dove venne
catturato l’1 marzo 1896; il negus Menelik lo tenne prigioniero per quattro anni mentre tutti lo credevano caduto con
gli altri ventimila soldati italiani morti nell'altopiano di Adua.
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La signora Giacoma Rozzoni di Castel Rozzone, in provincia di Bergamo, ha atteso per oltre vent’anni il ritorno della salma
del figlio Lorenzo Pala caduto nei ,1942 in Croazia nel corso di un’azione di guerra.
I resti del povero Caduto sono stati consegnati nell’aprile corso alla madre la quale non ha retto all’emozione e al
rinnovato dolore ed è morta per paralisi cardiaca.
La triste cerimonia funebre destinata al Caduto ha accomunato la povera madre sepolta assieme al figlio nella terra
natale.
Due giovani bergamaschi, inguaiati con cambiali che non
riuscivano a pagare, Olivo Pievani di 24 anni e Giuseppe Busatta di 27, hanno tentato di rapinare il 15 maggio la
filiale di Costa Volpino della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.
I due banditi ebbero la balorda idea di «militarizzarsi» con cappotti adatti e con cappelli alpini in testa ognuno con
una sfavillante penna bianca.
Quando stavano avviandosi verso la banca, li vide una donna che telefonò prontamente ai carabinieri segnalando le
pessime intenzioni che dovevano avere i due figuri; a Costa Volpino, zona di reclutamento alpino, lo sanno anche i gatti
che la penna bianca la portano soltanto gli ufficiali superiori ed era quindi impossibile che i due giovani che se ne
andavano in giro in motoretta avessero fatta tanta carriera e fossero addirittura in congedo.
Mentre nell’interno della banca i due rapinatori stavano razziando tutto quel che potevano, i carabinieri bloccarono le
uscite e i banditi tentarono di aprirsi il passaggio a candelotti di dinamite uno dei quali ferì gli stessi rapinatori;
uno rimase a terra, con una mano maciullata e l’altro si presentò alla porta d’ingresso malamente conciato: alzò le mani
e le brache, prive della cinghia usata per legare uno degli impiegati gli caddero a terra lasciandolo in mutande.
Il 6 marzo dello scorso anno il giovane Bruno Cossu doveva iniziare il servizio di leva ma questi non si presentò e solo
di recente venne rintracciato dai carabinieri e deferito all’autorità militare.
Durante il processo svoltosi il 28 aprile presso il tribunale militare di La Spezia, il Cossu si giustificò asserendo di
non aver ricevuto la cartolina precetto perchè si trovava da lungo tempo impegnato in una tournée di spettacoli in
locali notturni; il suo ruolo, assai apprezzato dagli impresari e dal pubblico — dice lui
— era di fare «LA BALLERINA». La delicata e renitente «ballerina» s’è presa quattro mesi di reclusione senza benefici di
legge.