ASSEMBLEA SEZIONALE |
Aprile 1965 |
A norma dell’ari. 11 del Regolamento sezionale, l’Assemblea ordinaria dei Delegati si è svolta il 21 febbraio nella sala
del Ristoro «al Castello» di Conegliano per la trattazione dell’ordine del giorno precedentemente segnalato.
Verificati i poteri degli intervenuti, l’Assemblea ha proceduto alla designazione del proprio Presidente con la consueta
calorosa acclamazione rivolta al Prof. Vallomy; a segretario è stato
nominato il sig. Gibin e a scrutatori i soci G. Soravia, A. Moretti e dott. N. Spanò.
Il Presidente dell’Assemblea ha fatto anzitutto leggere il
verbale della precedente adunanza del 22 marzo 1964 che è stato approvato, ed ha passato la parola al Presidente
sezionale Comm. Curto il quale, dopo aver ricordato i Soci deceduti nel corso del 1964 e più recentemente — tra i quali
l’amato Consigliere sezionale Ten Col. Tiziano Serafin — ha svolto la propria relazione della quale riportiamo un
riassunto a parte e che è stata approvata all’unanimità e lungamente applaudita.
Il Prof. Vallomy si è reso interprete del comune compiacimento verso la presidenza della Sezione per i risultati
conseguiti nell’anno sociale 1964 e per i propositi che animano tutti i Soci per un’ulteriore affermazione, dopo di che
ha invitato il tesoriere all’esposizione della relazione finanziaria.
Il Rag. Thomas ha letto ed illustrato i dati del bilancio consuntivo 1964 soffermandosi in particolare
sull’anticipazione concessa al Gruppo Città per il saldo degli impegni del Raduno triveneto dell’ottobre 1963, e sul
finanziamento al giornale sezionale che suggerisce di fissare una quota fissa per ogni socio a favore dell’iniziativa.
Il presidente del collegio sindacale, sig. Marcello Barale, conferma la concordanza delle scritture contabili e propone
ai Delegati l’approvazione del bilancio cui l’Assemblea aderisce.
Per assenza dei Prof. Altarui ha ripreso la parola il Sig. Barale il quale ha dato lettura della relazione finanziaria
fatta pervenire dal direttore di «Fiamme Verdi» e che non nasconde la necessità di un più consistente apporto da parte
dei soci; mentre il Sig. Barale — in qualità di presidente del collegio sindacale della sezione — conferma la regolarità
della contabilità autonoma del giornale per cui il bilancio viene approvato, il presidente dell’assemblea pone in
rilievo i risultati morali ampiamente assolti dal periodico sezionate.
Prende poi la parola il Cav. Daccò — presidente del Comitato per la Banda Musicale — il quale ha illustrato l’attività
svolta dalla fondazione fino alla recente nuova esibizione del complesso avvenuta con piena soddisfazione il 13 febbraio
alla presenza delle autorità tra le quali il Sindaco Cav. Salvador che ha espresso il proprio compiacimento ed
assicurato un valido appoggio per la valorizzazione dell’iniziativa.
Il Cav. Daccò ha pure esposto i risultati finanziari del 1964 illustrando in particolare le notevoli spese sostenute per
l’acquisto e la riparazione degli strumenti; l’Assemblea ha espresso il proprio plauso per l’opera svolta dal Cav. Daccò
e dai componenti dell’apposito Comitato ed ha altresì approvato le risultanze contabili della gestione 1964.
In relazione alle proposte del Presidente Comm. Curto, del tesoriere Rag. Thomas e del presidente dei revisori Sig.
Barale, l’Assemblea ha deliberato sull’entità delle quote sociali del 1965 e del 1966 che prevedono una adeguata
assegnazione al giornale sezionale indipendentemente da altre offerte individuali dei soci.
In base alle norme del regolamento vigente vengono effettuate le operazioni di voto per l’elezione di cinque componenti
del Consiglio direttivo sezionale essendo scaduti i seguenti membri: Ten. Col. Tiziano Serafin (deceduto), Cav. Umberto
Martinelli (trasferito), Ing. Roberto Sardi, Giovanni Mason e Avv. Francesco Travaini.
Ad avvenuto scrutinio delle schede sono risultati eletti: Travaini Comm. Avv. Francesco e Mason Giovanni con voti 57,
Messina Dott. Ariberto con voti 56, Citron Igino voti 46 e Buosi Franco con voti 43; hanno pure ottenuto voti i Soci
Meneghetti Rag. Giuseppe, Vascellari Guerriero e Gobbato Prof. Lino.
Il quadro completo delle cariche sociali per l’anno 1965 risulta dal prospetto pubblicato a parte.
Terminata la trattazione degli argomenti all’ordine del giorno, e dopo le finali considerazioni del Presidente Comm.
Curto, la seduta viene dichiarata chiusa dal presidente dell’assemblea.
Alpini carissimi
Siamo riuniti anche quest’anno per esaminare insieme i «bilanci» dell’anno sociale da poco concluso: i bilanci
finanziari (che vi saranno esposti dal tesoriere sezionale) e il bilancio morale che spetta a me quale Presidente o, per
dirla con altra qualifica, come Capofamiglia cui compete il dovere di esprimere gli elogi per quanto fatto, di
distribuire qualche tiratina d’orecchi per quanto non venne fatto, e soprattutto per scambiare una parola d’incitamento
per le molte iniziative che ci attendono e per far conseguire un nuovo sviluppo alla nostra Sezione.
Il plauso di tutti noi va ai Capigruppo che hanno conseguito un encomiabile aumento nel numero dei propri soci, e un
benevolo richiamo per coloro che ebbero a registrare una flessione e che non mancheranno di «recuperare» i soci perduti
durante il cammino del 1964.
La coesione e l’affiatamento tra Sezione e Gruppi e dei Gruppi tra loro sono sempre stati ottimi come pure la
disciplina, salvo qualche caso in cui ha prevalso lo spirito garibaldino d’iniziativa contrastante (anche se lodevole
sotto altri aspetti) con la pur necessaria prudenza e familiare subordinazione.
E’ quindi necessario, proprio per esigenze organizzative, che ogni iniziativa dei Gruppi venga precedentemente
concordata col Consiglio sezionale in quanto esistono particolari richieste d’interventi o di autorizzazioni che possono
venire ottenute esclusivamente tramite il Direttivo della Sezione.
A voi qui presenti, che rappresentate tutti i Soci della Sezione, io rivolgo il ringraziamento mio e dell’intero
Consiglio direttivo; quale Presidente io ringrazio i consiglieri tutti e in particolare i validissimi vice presidenti
Cav. Daccò e Avv. Travaini, oltre che il segretario Gibin e il tesoriere Rag. Thomas; grazie infine al Prof. Altarui,
direttore responsabile e redattore del nostro bel giornale «Fiamme Verdi» che costituisce un ottimo mezzo di coesione
tra noi e che si fa portavoce dei sentimenti della sezione presso gli organi ministeriali, la Sede Nazionale dell’A.N.A.,
le Sezioni consorelle in Italia e all’estero, i Comandi alpini e una numerosa schiera di abbonati.
Al Cav. Daccò esprimo la mia gratitudine anche per la sua
opera di presidente del Comitato per la banda sezionale la quale ha assunto la denominazione di «Banda Città di
Conegliano» per la vastità dei programmi artistici che si prefigge e che ha già in parte realizzato sotto la guida
impareggiabile del Maestro Giovanni Ceschin, socio del nostro Gruppo di S. Pietro di Feletto, al quale va l’elogio
riconoscente di tutta la Sezione e che va esteso a tutti i soci che compongono il complesso bandistico.
Ho ringraziato prima tutti i collaboratori per poter ora interpretare, a nome di tutta la Sezione, l’unanime espressione
di riconoscenza al nostro amato Presidente Nazionale Grand’Uff. Avv. Ettore Erizzo che con fermezza e dignità eccellenti
regge le sorti della nostra Associazione. Poiché in ogni circostanza e pur provato da amarezze personali e associative,
egli ha sempre validamente e generosamente tenuto alto il prestigio dell’A.N.A.; è un elogio questo che estendiamo a
tutti i collaboratori dell’Avv. Erizzo e in particolare al Segretario nazionale Generale Vida e ai Consiglieri nazionali
tra i quali il Prof. Salvadoretti della nostra provincia.
Desidero pure esternare nuovamente la mia gratitudine e quella della Sezione ai molti Comandanti ed Ufficiali alpini che
ci hanno onorato con la loro presenza durante le manifestazioni indette nel corso dell’anno; ringrazio in particolare il
Generale Zavattaro Ardizzi Comandante della Brigata «Julia», il Generale Cavanna Comandante della Brigata «Cadore», il
Col. Brugnara Comandante del 70, il Col. Ridolfi Comandante dell’8°, i Colonnelli Comandanti del 3° e del 6° Artiglieria
da Montagna, il Comandante del Gruppo «Conegliano» d’Artiglieria, il Col. Morosini, il Gen. Baldizzone, il T. Col.
Piasenti, il Maggiore De Santis e i molti altri che ci furono amichevolmente vicini.
Un affettuoso saluto invio da questa assemblea al carissimo nostro cappellano sezionale Mons. Francesco Sartor che non
ha potuto intervenire alla nostra riunione per gli impegni del suo alto Ministero e che segue sempre col consueto
affetto l’attività e le affermazioni della nostra Sezione.
Accennando brevemente alle molte manifestazioni cui la Sezione partecipò durante il 1964, debbo anzitutto ricordare
l’Adunata Nazionale di Verona alla quale presenziammo in notevole numero e soprattutto con ammirata disciplina. Son noti
gli spiacevoli episodi accaduti a causa di pochi scervellati, prevalentemente estranei all’ANA, e che hanno recato un
profondo dolore al Presidente Nazionale e a tutti i veri alpini d’Italia ma che hanno anche reso possibile la riconferma
della fermezza ed unità dell’Associazione che è decisa a non far prevalere i sobillatori di ogni colore e provenienza.
Lascio agli incaricati della banda musicale e del giornale sezionale di relazionare i Delegati sull’intensa attività
svolta anche in questi settori, limitandomi a ricordare il buon esito della Veglia Verde organizzata dalla Sezione nel
1964, la nostra partecipazione al V Raduno triveneto di Cividale e alla tradizionale festa del Battaglione «Cadore»
ripetuta la prima domenica di settembre, ed infine la cena sezionale svoltasi con l’intervento di numerose Autorità
militari alpine e conclusasi festosamente nella caratteristica «Bottega del Vino» dell’istituto Tecnico Agrario dove
fummo accolti con particolare ed affettuosa simpatia dal Preside Prof. Aurelio Moretti e dai suoi collaboratori e ai
quali va rinnovato il nostro ringraziamento.
Numerose sono state le visite effettuate dai Consiglieri sezionati in occasione delle riunioni di gruppo svoltesi nel
corso dell’anno e tra le quali ricordo quelle dei Gruppi di Falzè, di Sernaglia, Soligo, S. Fior, Mareno di Piave, Pieve
di Soligo e Collalbrigo; in ogni circostanza è stato accertato l’affiatamento ed entusiasmo dei soci nonché un vivo
interessamento alle varie iniziative intraprese.
In coincidenza con il 50° anniversario della nostra entrata nella prima guerra mondiale, si svolgerà a Trieste la 38°
Adunata Nazionale alle quale parteciperemo numerosi e bene organizzati per l’eccezionalità dell’avvenimento che offre
anche l’occasione di ricordare il sacrificio italiano iniziato cinquant’anni addietro.
Altro motivo dell’importanza di questa Adunata è quello di riconfermare gli ideali che allora ci indirizzarono a
Trieste, Gorizia, Trento e ai confine del Brennero e che gli Alpini d’Italia sottolineeranno nel corso del raduno.
Come vedete — cari Delegati dei Gruppi — il significato dell’Adunata di Trieste è d’importanza non solo associativa, ma
di assoluta validità nazionale e noi Alpini sapremo renderci interpreti di questo inderogabile diritto del popolo
italiano derivante da indiscutibili motivi storici e consacrato dal sangue di seicentomila Caduti.
Evviva Trieste, evviva gli Alpini, evviva l’Italia unita.
Il Presidente della Sezione Comm. G. CURTO