OFFERTE PER FIAMME VERDI |
Dicembre 1965 |
Gen. Giovanni Annovi, Comandante della Brigata Alpina «Taurinense» L. 2.000; Dott. Giovanni Ciotti, Vice Presidente
della Sezione A.N.A. di Treviso, L. 1.000; Cav. Antonio Segato, Segretario del Gruppo alpino di Oderzo, L. 1.000.
Queste sono le offerte che «Fiamme Verdi» ha ricevuto negli ultimi nove mesi,
A tal punto viene legittimo il sospetto che i nostri lettori risentano maledettamente della congiuntura, o che il
giornale non valga un fico secco. Altra ipotesi è costituita dal fatto che molti potranno credere che il giornale
disponga di notevoli sostentamenti finanziari e ciò va purtroppo smentito.
I soci contribuiscono con una fettina della quota sociale che
pagano, e la quota complessiva che ogni socio sborsa è piuttosto pesante per molti iscritti; quindi non si può
pretendere che i soci, considerati nella loro media condizione economica, contribuiscano in maggior misura. Ma tra i
soci ve ne sono pure di quelli che possono tirar fuori alcuni biglietti da mille in più senza sentirne il minimo
disagio.
Ci sono poi molti altri lettori: parte regolarmente abbonati, ed altri che hanno chiesto l’invio del giornale
leggendoselo tutto (dicono) ma trascurando di leggere proprio dove si parla di abbonamenti ordinari e sostenitori.
Il giornale ottiene un discreto appoggio dalle ditte inserzioniste ed è a loro che il sopravvivente «Fiamme Verdi»
rivolge il proprio ringraziamento e un particolare augurio di prosperità; ma l’importo che se ne ricava è ben lontano
dal coprire anche le sole spese di stampa alle quali vanno aggiunte quelle di spedizione (sensibilmente aumentate di
recente) ed altri oneri.
Da questa sollecitazione a maggiormente contribuire per la continuità del nostro giornale vanno naturalmente esclusi —
almeno in parte — i destinatari delle copie inviate in omaggio: per quelle cioè che vengono indirizzate a famiglie di
caduti alpini. Ma in tanti altri casi un pur modesto riconoscimento finanziario alle fatiche di chi s’interessa della
pubblicazione dovrebbe pur pervenire; e tutto perchè il giornale viva poiché chi lo fa non viene di certo retribuito
(sarebbe un’eresia!) ma almeno avrebbe meno preoccupazioni per «quadrare» il bilancio dell’iniziativa.
In tutti gli altri giornali sezionali è confortante vedere pubblicate lunghe serie di offerte che a fine anno
raggiungono cifre complessive assai notevoli; «Fiamme Verdi» è invece il giornale al quale le offerte (ci venga scusata
l’espressione) vengono rifiutate con più evidente larghezza, sebbene esso non sia superiore né inferiore agli altri
giornali sezionali.
E se il nostro «Fiamme Verdi» è uguale agli altri giornali alpini, perchè così diversi devono esserne i lettori?