L'AMICO


Ottobre 1966

L’amicizia, la vera amicizia è una cosa straordinaria.
Sotto un certo punto di vista è più che l’amore.
Nell’amore tante volte si tradisce e si tradisce facilmente.
E chi tradisce nell’amore, salvo casi eccezionali, non è considerato «traditore» nel pieno significato di questa parola, ma sviato, tante volte furbo.
Lo si invidia, anche, troppo sovente, e lo si esalta.
Chi tradisce nell’amicizia, invece, non ha attenuanti.
E’ universalmente considerato un vero «traditore» e come tale bollato.
Vi sono persone difficili a contrarre amicizie, per naturale timidezza, per superbia o per istintiva diffidenza verso il prossimo, senza distinzione.
Per esse gli amici saranno sempre pochi e trattati con riserva.
Vi è, invece, chi è portato spontaneamente a legarsi di amicizia verso gli altri, per naturale trasporto, istintivamente, perchè ha una carica di affetto esuberante e sente tutti buoni perchè è buono.
Per costui il prossimo è egualmente socievole, egualmente galantuomo, egualmente degno e meritevole di essere considerato amico. Salvo rare eccezioni.
A quest’ultima categoria appartiene, senza ombra di dubbio, Alfredo Molinari, il nostro Alfredo, Segretario permanente dei «Veci» - ma anche dei boce - del «Cadore».
Qual’è mai l’alpino in congedo dei nostri Paesi e anche degli altri Paesi e Regioni - se ha appartenuto al 7° - che non conosca l’Alfredo? E chi lo ha conosciuto una volta non lo dimentica più.
Egli è amico di tutti gli alpini, in servizio o in congedo, generali o caporali, guardaboschi o commendatori.
E tante volte anche chi non ha avuto il piacere di conoscerlo personalmente ha potuto stimarlo ed apprezzarlo, perchè Alfredo Molinari è sempre presente ovunque si esaltino le virtù degli Alpini, l’amore di Patria, il valore del Sacrificio.
E’ ovunque e sempre presente alle nostre belle Adunate Alpine, grandi e piccole, a organizzare e preparare, con quella precisione e quello scrupolo che ognuno gli riconosce, affinché tutto riesca bene, tutto sia confortevole e tutto sia degno delle tradizioni alpine.
La sola sua presenza darà un tono alle manifestazioni.
Quest’anno i suoi amici, innumerevoli perchè tutti gli alpini che lo hanno conosciuto gli sono amici, hanno voluto, così, alla buona, cioè all’alpina, consegnargli un modesto pegno di questa loro amicizia, della loro riconoscenza.
Sabato 3 settembre, infatti, vigilia della ormai tradizionale Festa del Battaglion «Cadore», si sono radunati intorno a lui, a Tai, e gli hanno donato una targa d’argento, con inserito l’aureo distintivo del «Cadore».
Ma più che la targa hanno avuto per lui inequivocabile significato le parole che ciascun amico ha voluto spontaneamente rivolgere al suo indirizzo, nel dare la propria adesione scritta agli organizzatori della manifestazione, ignorando allora che tali parole sarebbero pervenute nelle sue mani.
E questo è stato tanto bello, per lui e per noi, perchè l’amicizia non vive di forme esteriori, ma di sentimento, e il sentimento si vede poco ma si sente molto.
Ogni nostra Sezione vorrebbe avere, tutto suo, un Alfredo Molinari. Ma di Alfredo Molinari ce n’è uno solo: lui, l’amico di tutti.
F. TRAVAINI