Calendario altoatesino |
Ottobre 1967 |
25 luglio:
(a un mese dall’attentato in cui perirono quattro nostri soldati e in concomitanza con
l’inizio a Roma del dibattito parlamentare sull’ Alto Adige) attacco di terroristi al Passo di Cima Vallona con
ferimento del finanziere Giovanni Mattiello. Gli austriaci stavano forzando, di notte, il reticolato posto al confine
quando sono stati sorpresi dalla pattuglia della guardia di finanza; le raffiche contro i nostri militari sono state
sparate dalle pendici di Col dell’Ali che si trova nell’immediato nord-est del passo.
Ha intanto ripreso a funzionare la radio clandestina dell’organizzazione terroristica, con
diramazione di inviti alle truppe austriache a «non vedere» eventuali «alpinisti» muoversi verso il confine
italiano; infatti i gendarmi, e i tre battaglioni inviati dall’Austria per «sorvegliare» i terroristi, non videro «nulla» nemmeno la notte del 25 luglio.
30 luglio:
rinvenuta sul treno direttissimo Monaco-Roma, nel tratto bolzanese, una valigia
contenente una decina di chilogrammi di dinamite cui era innescata una miccia a lenta combustione.
3 agosto:
gravissimo ferimento a malga Lanegger, nei pressi del monte Tesino, del pastorello
Bernard Steinkasserer di Rasum di Anterselva nell’alta Val Pusteria, a causa dello scoppio di una bomba a mano tedesca
tipo D M32 di quelle solitamente usate dai terroristi. All’ospedale di Brunico il ragazzo ha dovuto subire l’amputazione
della mano sinistra; gravi le altre ferite in varie parti del corpo.
Nelle vicinanze del luogo dove è avvenuto il ferimento del pastorello, sono stati trovati un mitra
carico, quaranta cartucce, un fucile Mauser di precisione con relativo munizionamento, e quattro chilogrammi di
dinamite.
5 agosto:
ritrovamento, in località Fonte di Cervo, alla periferia di Falzes (in provincia di
Bolzano, naturalmente), di un fucile Mauser, otto chilogrammi di tritolo, diciotto detonatori di fabbricazione
germanica, quattro etti di polvere nera e di cordite, trecento cartucce; tutto in ottimo stato di conservazione. Un
pacco con trentacinque detonatori per cariche esplosive è stato successivamente trovato nel bar «Anita» al Brennero.
11 agosto:
mortali trappole esplosive sono state trovate nel rifugio situato fra il passo del
Brennero e quello di Vizze, a 2713 metri di quota, dove avrebbe dovuto accantonarsi un reparto delle nostre forze
dell’ordine. Una carica di due chili di tritolo, innescata a un meccanismo a strappo, era stata collocata all’ingresso e
collegata alla maniglia del la porta; una di tre chili di dinamite, collegata a un accenditore a mercurio, era stata
predisposta nell’interno. Esplosivo e congegni sono risultati di fabbricazione austriaca.
12 agosto:
esplosione in un carro ferroviario a Fortezza; il vagone minato, carico di filo di
ferro, era destinato alle acciaierie Bosio di Brescia e avrebbe seriamente minacciato l’incolumità degli operai che si
fossero accinti allo scarico del materiale. Il treno, proveniente da Monaco di Baviera, è transitato per Innsbruk ove,
con ogni probabilità, è stato predisposto l’attentato.
14 agosto:
falliti tre attentati a Trento, ove i terroristi avevano minato il palazzo della
Regione e collocato esplosivi e congegni ad orologeria nella sede del Medio credito del Trentino-Alto Adige e
nell’abitazione di un parlamentare; complessivamente, diciotto chilogrammi di tritolo che avrebbero provocato numerose
vittime e danni incalcolabili.
26 agosto:
esplosione di una carica ad orologeria sulla parete della caserma dei carabinieri di Laces, in Val Venosta, a ovest di Merano; l’attentato è stato attuato con una bomba di circa due chili di dinamite
collocata presso una finestra.
30 agosto:
il rifugio Plan, a circa 2800 metri di quota e a pochi passi dal confine italo-austriaco a nord di Merano, è stato imbottito
di esplosivo dai terroristi; un nostro reparto del genio ha dovuto far saltare l’edificio che, nel maggio scorso, era
già stato parzialmente distrutto dai terroristi.
Nel frattempo, i pochi terroristi che non sono stati graziati cominciano a ritornare dal carcere
dopo scontate le non pesanti condanne. A Lasa, in Val Venosta, è tornato Franz Mùther che era stato condannato dalla
Corte d’Assise di Milano a oltre otto anni di cui due condonati: ha avuto festeggiamenti degni di un trionfatore e ai
quali non è mancato il sindaco Platter e nemmeno il parroco don Tiler.
Infine,
la campana più grande della chiesa di Magré all’Adige (sempre in provincia di Bolzano) del
peso di quindici quintali si è staccata sfondando il pavimento della torre e precipitando al primo piano del campanile.
Decisamente, lassù non van più bene nemmeno le campane.