GEN. MAGNANI |
Ottobre 1967 |
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L’anno scorso ricorreva il cinquantesimo anniversario della morte del Generale Giuseppe Perrucchetti, fondatore del
Corpo degli Alpini, e la data è stata doverosamente ricordata.
Quest’anno ricorre il cinquantenario della morte di colui che — contrariamente agli altri del suo tempo — capì per primo
l’importanza della proposta di Perrucchetti e ne rese possibile l’attuazione: il Generale Cesare Ricotti Magnani,
deceduto a Novara il 5 agosto 1917; nato il 30 giugno 1822 a Borgo Lavezzaro, aveva preso parte a tutte le guerre
d’indipendenza dal 1848 (quando venne ferito a Peschiera) al 1866; fu ministro della Guerra dal 1870 al 1876, in un
periodo delicato a causa dei tentativi di infiltrazione politica nel nostro esercito.
Intanto, nel marzo del 1872, sulla Rivista militare italiana apparve il noto articolo di Perrucchetti « sulla difesa di
alcuni valichi alpini e l’ordinamento militare territoriale della zona di frontiera col quale il giovane nostro
fondatore così si esprimeva: «Io vorrei suddividere la zona alpina in tanti settori, ciascuno dei quali dovrebbe, a
secondo delle esigenze della difesa, comprendere una o due vallate, ed essere, per così dire, a cavallo delle linee di
operazione che valicano le Alpi. Le forze militari reclutate in ciascun reparto formerebbero l’unità difensiva del
medesimo. Ciascuna unità difensiva sarebbe ordinata su di un battaglione, formato da un nucleo variabile di compagnie. li comandante delle
truppe sarebbe a un tempo comandante del distretto e della difesa locale. Vi sarebbero così tante unità difensive
organizzate quante sono le porte d’Italia che conviene guardare».
Già in queste poche parole sono identificabili le caratteristiche delle truppe da montagna, e Ricotti Magnani si rese
ben conto dell’importanza del nuovo Corpo proposto; ma gli altri governanti sostenevano che non c’erano soldi e la
proposta in Parlamento non sarebbe passata.
Il ministro — appassionato della montagna e iscritto, come Perrucchetti, al Club Alpino Italiano - ricorse allora ad una
intelligente scappatoia; poiché i distretti militari erano 53 e l’organico militare ne prevedeva 63, il 15 ottobre 1872
emise un proprio decreto col quale vennero istituiti dieci nuovi distretti — tutti in zone alpine — stabilendo che
ognuno di essi,
più altri cinque, avesse una compagnia distrettuale da addestrare secondo particolari compiti di difesa in montagna.
Al ministro Ricotti Magnani si deve — assai probabilmente — anche la nostra denominazione di «alpini», in quanto
Perrucchetti aveva proposto che i nuovi soldati, già con la loro brava penna nera sul cappello, si chiamassero «cacciatori delle Alpi» secondo la tradizione garibaldina.
Ci sia ora permessa una parentesi che interessa noi della provincia di Treviso, in quanto la 14° delle prime quindici
compagnie costituite in forza del decreto del 15 ottobre 1872 — data ufficiale di istituzione del Corpo degli Alpini —
venne costituita a Treviso sede di uno dei nuovi distretti militari.
Le compagnie vennero costituite gradualmente durante l’inverno 1872-73 (in base all’andamento organizzativo dei singoli
nuovi distretti e in relazione alle epoche di reclutamento) e risultarono pronte ai
primi di marzo del 1873. data questa che si considera per tutte quella d’inizio della loro attività.
Ci sia ancora consentito intrattenerci su alcune notizie inedite riguardanti la compagnia costituita dal distretto di
Treviso, e che ebbe inizialmente i seguenti ufficiali:
- il capitano Carlo De Vecchi nate nel 1838 (proveniente dal 75° fanteria al quale ritornò al conseguimento della
promozione a maggiore): decorato di medaglia di bronzo al valore civile, raggiunse il grado di colonnello e morì a Roma
nel 1909;
- il tenente Gaspare Menegoni che proveniente dal 69° fanteria, aveva partecipato alla battaglia di Custoza col 49°
fanteria facendo parte del famoso quadrato formato intorno al principe Umberto per resistere alla carica della
cavalleria austriaca; decorato di medaglia di bronzo al valor militare, ritornò al 69° fanteria quando conseguì la
promozione al grado di capitano col quale venne poi congedato. Promosso maggiore nella riserva. G. Menegoni morì nel
1902;
-
sottotenente Bortolo Dal Farra, reduce dalle campagne del 1860-61 e del 1866, nato nel 1841 e proveniente dal 67’
fanteria; fu poi tenente nel 10° battaglione alpini, passando infine al 12° fanteria, poi al 75° col grado di capitano.
Congedato nel 1893, Dal Farra morì a Feltre nel 1913 col grado di maggiore;
- sottotenente Giulio Cogorani, proveniente dal 39° fanteria e che passò successivamente al 24° col grado di tenente e
conseguendo poi la promozione a capitano col quale grado venne congedato; morì a Feltro nel 1889.
Cesare Ricotti Magnani fu quindi la necessaria «levatrice» di noi alpini, e — prima di lasciare, nel 1876, il ministero
della Guerra — effettuò numerose altre riforme militari (specie le leggi organiche del 1875) che modificarono la vecchia
legge di reclutamento del 1854,
Dopo essere stato comandante del IV corpo d’armata di Piacenza, il generale Ricotti Magnani ebbe nuovamente affidato il
dicastero della Guerra dal 1885 al 1887, venendo infine nominate senatore nel 1890; numerose furono le sue pubblicazioni
di carattere militare.
E’ morto mezzo secolo fa, avendo avuto la fortuna di vivere quasi un secolo; ma ebbe anche la fortuna di accertare,
assieme a Perrucchetti, di aver fatto un grande dono alla Patria rendendo possibile la nascita degli Alpini d’Italia.