ANAGRAFEE |
Giugno 1968 |
L’alpino Tito Bellè, del Gruppo di Pieve di Soligo, è
diventato papà della stellina Carmen donatagli il 13 gennaio dalla consorte signora Teresina.
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Anche l’artigliere alpino Renato Grumier, pure socio di Pieve di Soligo, è diventato papà del primogenito bacia Gilberto
nato il 19 marzo alla consorte signora Annamaria.
E’ deceduto a Pieve di Soligo il consigliere del Gruppo
Ernesto Lorenzon, della classe 1912, decorato di due croci di guerra al merito e attivissimo collaboratore sempre pronto
per tutte le iniziative alpine e immancabilmente presente tutti i nostri raduni. I funerali si sono svolti il 25 aprile,
con grande concorso di folla e di alpini tra quali il capogruppo cav. Alfredo Battistella; numerose anche le
rappresentanze con bandiera tra cui quella dell’associazione combattenti e quella dell’associazione ex internati; oltre
ai gagliardetto del Gruppo di Pieve di Soligo, erano presenti quelli dei Gruppi di Falzè di Piave, di Barbisano e di
Solighetto.
Tramite Fiamme Verdi gli alpini di Pieve di Soligo desiderano rinnovare sentite condoglianze al socio artigliere alpino
Elio Lorenzon, alla sua mamma e sorelle.
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A causa di un incidente sul lavoro è deceduto il 16 maggio l’artigliere alpino Amedeo Pagotto, di anni 58, socio del
Gruppo di San Fior; lo sventurato è stato risucchiato e stritolato dalle pulegge di una macchina con la quale stava
lavorando nel cortile antistante la sua abitazione.
Combattente con la «Julia» in Albania, Pagotto era stato deportato in Germania nel settembre 1943 ove è rimasto fino al
termine del conflitto; era un lavoratore instancabile, e anche all’A.N.A. ha dedicato, come consigliere del Gruppo per
vari anni, tante delle sue energie e dei suo sincero entusiasmo.
Come ebbe a dire il parroco nel corso della cerimonia funebre, Amedeo Pagotto è morto all’alpina, sereno pur negli
atroci dolori che provava mentre lo trasportavano all’ospedale di Conegliano, lucidamente convinto della fine ormai
inevitabile.
Ai funerali ha partecipato il vessillo sezionale, i suoi amici alpini che han voluto recare a spalle la bara fino al
camposanto, e tanta gente commossa e convinta di aver perduto un uomo giusto.
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Dopo il ringraziamento pervenutoci dal cav. Filippo Moja. Vice Presidente della Sezione ANA della Svizzera, per la
partecipazione della nostra sezione al lutto che li colpiti con la scomparsa del Presidente magg. Gmür, ci è pervenuta
da Biel una lettera di Yerse Insom (simpatico alpinasso che, molti anni or sono, ha contribuito alla costituzione del
nostro Gruppo di Refrontolo); Yerse si rende interprete del ringraziamento della Signora Gmür e della Redazione de «La
nostra baita» - il giornale della Sezione Svizzera - e ci fornisce commoventi notizie sulla passione e fermezza alpina
che l’indimenticabile fondatore e presidente della Sezione della Svizzera ha saputo conservare fino agli ultimi istanti
della sua vita.
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E’ deceduto il 9 maggio il prof. comm. Corrado Gallino, Presidente della Sezione ANA di Udine, medaglia d’oro al merito
educativo e presidente dell’Ente Friulano di Assistenza.
Gli alpini di Conegliano si uniscono al cordoglio delle Penne nere udinesi e porgono sentite condoglianze alla Famiglia.
A nome della Famiglia, il socio Vettor Sammartini ha indirizzato al capo-gruppo cav. Pansolin - dopo le esequie del
padre Dott. Federigo, la cui scomparsa è stata da noi ricordata nel precedente numero - il seguente biglietto che
trascriviamo:
Caro Pansolin, La pregherei di accettare e trasmettere anche da parte di tutta la mia famiglia i
più sinceri e commossi ringraziamenti per quanto ha ed hanno fatto Lei ed i suoi Alpini per mio Padre. Egli, nella sua
vita, ha profondamente amato gli Alpini ed era sempre molto fiero di essere stato uno di loro. Ora, in un momento per me
così triste, mi è di conforto e origine di orgoglio l’aver visto attorno a mio Padre l’espressione più bella della
nostra Gente per semplicità, bontà ed onestà: gli Alpini.
Caro Pansolin, è molto difficile in momenti simili buttare sulla carta quello che il cuore sente. E’ più facile dire
molte più cose con una stretta di mano, con un’occhiata o con un abbraccio. Come si fa a descrivere tutto quel calore
che provo per Voi tutti, che è un misto di gratitudine, di affetto, di dolore, di gioie e di orgoglio. Spero che Lei mi
comprenda e mi perdoni se tutto quello che so dire a Lei e a tutti gli Alpini del suo Gruppo: «Grazie, grazie con tutto
il cuore e che il buon Dio Vi benedica tutti».
Tra i tanti altri atti generosi, il Dott. Sammartini regalava ogni anno dei libri di carattere alpino per la dotazione
della bibliotechina del Gruppo di Solighetto, e aveva promesso di donare la recente pubblicazione di Bedeschi «Il peso
dello zaino»; non ha avuto il tempo di farlo e vi ha gentilmente adempiuto la Consorte con la seguente dedica:
Mi è grato, in questo momento per me di immenso dolore, affidare al Gruppo Alpini di Solighetto, a nome di mio marito,
questo libro di Prodi che Egli con immenso affetto aveva destinato al Vostro Gruppo glorioso, con i migliori auspici di
luminoso eroico avvenire. Pia Sammartini Lanfranchi.
Anche il Capogruppo cav. Pansolin desidera nuovamente ringraziare, tramite il nostro giornale, i gruppi alpini della
zona che si sono recati numerosi alle esequie del Socio scomparso.