Come si prepara la branda


Giugno 1968

Da «Limen militaris» di Cajo Marzio Militario Strategone detto il Manovriere della Montagna. «La filosofia è la vaselina della vita ».
C.MM.

Anzitutto è bene precisare che si parla di «branda» ma in effetti si tratta di un letto od una lettiera in ferro, su quattro gambe, testiera, pediera e rete metallica sospesa.
Dalla parte testiera, contro il muro, corre un infisso metallico con dei piolini a gancio detti beccatelli.
Sopra l’infisso vi è una specie di mensola costituita da assi sporgenti sopra la branda e si chiama «plancia».
Dalla parte pediera c’è una panca in legno robustissima che si chiama panchetto.
Seguendo le istruzioni precedentemente date voi, pur osservando che la rete al centro si affonda fino quasi a sfiorare il pavimento, ed ai lati è trattenuta coi bordi lungo l’armatura mediante fili di ferro ricchi di «brincoli» appuntiti ed attorcigliati, non tenterete più la solidità dell’insieme.
Date mano agli effetti letterecci. L’oggetto più appariscente ed ingombrante è un ibrido fra il pagliericcio ed il materasso e voi potrete chiamarlo indifferentemente paglierasso o matericcio, basta intendersi.
Dunque prima di tutto disporrete sulla lettiera il matericcio procurando di livellarlo un pochino.
Sopra il paglierasso stenderete quella tela che funge da lenzuolo. Si badi bene di dare la precedenza a quella più estesa in lunghezza perchè dalla parte testiera dovrà sostituire anche l’«intimella» quella specie di sacchetto che ha lo scopo di contenere il guanciale o cuscino che dir si voglia, e tale da poter essere cambiata sovente.
Non si è detto «federa» perchè appunto non può esser cambiata sovente o per lo meno più spesso delle lenzuola.
Se riuscite a rimboccare il lenzuolo senza ferirvi le mani e le dita coi «brincoli» della rete vuol dire che siete abili o fortunati.
Sopra il primo lenzuolo, più lungo, ponete quello più corto.
Ora è la volta delle grandi unità. Le coperte. Se ve ne hanno dato quattro vuol dire che occorrono tutte.
Infatti ciascuna è di misura tale che messa per il suo verso, il lungo, se copre il petto scopre i piedi e viceversa.
Perciò una va tirata fino al collo, l’altra fino ai piedi: se però volete evitare strani fenomeni (sparizione durante la notte di coperte per scivolamento e successiva caduta dai lati, oppure grave sensazione di peso sulla pancia o sul petto occupati da una informe montagna di coperte che istintivamente, nel sonno, avete tentato di trattenere, ecc.) le altre due coperte
metterete di traverso coi lembi sotto il paglierasso.
A questo punto è conveniente un necessario avvertimento.
Per effetto di nuove abitudini, fra le quali di notevole importanza quelle alimentari, dovrete accorgervi che l’organismo manifesta talune reazioni e tra le più frequenti la diuresi, o, se meglio vi piace, la minzione.
Pare impossibile quanto spesso e quanta acqua debba esser escreta.
Altra reazione è quella per la quale può accadere che al posto della solita pancia vi sembrerà che qualcuno ve l’abbia subdolamente trasformata in un capace... gasometro.
Gli inconvenienti sono di due ordini: individuali, ricorrenti stati di ipertensione addominale con doloretti da beneducata trattenuta sfinterica, collettivi quando per un motivo o per l’altro la persona si decide a «sfiatare».
Rammentate in proposito una legge che non ammette eccezioni.
Sfiato rapido, violento, rumoroso poco o niente; sfiato lento, regolato, silenzioso molto olente.
Se vi accadrà l’eccezione per cui i due fenomeni si assommano, marcate visita perchè non si tratta di eccezione ma di patologia.
Comunque, di notte, la volontà riposa e quel che ha da accadere accade vostro malgrado. E di solito l’abitudine prevale nell’incoscienza tanto che si avrà più sovente secondo caso più o meno accompagnato dal primo.
La persona deve in queste cose, estranee alla scienza militare, e perciò anche al giuramento, seguire la logica borghese curando prima i propri interessi che quelli della comunità.
Perciò deve evitare di trovarsi immerso e sommerso in un’aria che si può definire almeno contaminata o viziata.
C’è molto più spazio fuori che sotto le vostre coperte.
Allora ecco il provvedimento da adottare.
Lenzuolo di sopra e successive coperte si lasciano libere all’estremo angolo pediero, a destra od a sinistra come meglio vi piace.
In codesto angolo voi vi abituerete a far permanere il corrispondente piede.
In caso di «sfiato», e lo stato di incoscienza, pel rumore o per l’altro motivo diventerà almeno di veglia, puntate il tallone di quel piede contro il matericcio e le dita perpendicolarmente in alto.
L’altra gamba sia ritirata col piede relativo quasi accanto al ginocchio della gamba distesa, fate angolo rialzato col ginocchio della gamba piegata.
Indi lentamente abbassate stendendo la gamba ripiegata.
Entrerà immediatamente in funzione il sistema a soffietto il quale vi permetterà l’evacuazione rapida del microclima lettierale.
La scelta del piede fisso a valvola può essere fatta anche in considerazione dei vostri rapporti col vicino di destra o di sinistra.
Altro avvertimento per non dover più tornare su argomenti... di igiene.
Specialmente dopo una marcia, ma meglio, di regola, mettete le vostre scarpe sotto la lettiera del vicino.
Considerazioni: se le mettete sotto la vostra lettiera quasi certamente dovrete constatare che ne avete due paia (anche quelle del vicino se non addirittura tre paja).
Se dovrete recarvi per via della diuresi o peggio negli ambulacri d’uso, infilerete le vostre scarpe che trovate, da una parte o dall’altra, del vostro vicino,
E siccome in quegli ambulacri non è né asciutto né terso, considerate le conseguenze per conto vostro.
L’esperienza è maestra di vita, peccato che gli uomini insistano a non crederci finché non sono costretti a... metterci il naso
N.B. - Qualcuno, che mi illudo abbia letto con attenzione, si sarà accorto che non ho parlato del cuscino. Non è distrazione né dimenticanza. Il fatto è che quella specie di tentativo di cuscino fra effetti letterecci e altri oggetti di corredo solo per un caso eccezionalmente fortunato potrà essere scoperto e riconosciuto.
Se così è ponetelo al suo posto e ripiegatevi intorno il lembo del lenzuolo di sotto.
Altrimenti non perdetevi d’animo prima o poi voltando e rivoltando gli oggetti lo troverete e lo riconoscerete; magari per esclusione.
Frattanto fate senza: non fa sensibile differenza.

TOM INSOM