IL CINQUANTENARIO A CONEGLIANO |
Dicembre 1968 |
Le celebrazioni del Cinquantenario della Vittoria hanno
avuto inizio a Conegliano con il ben riuscito concerto per Banda e Cori svoltosi al teatro Accademia il 23 ottobre.
Patrocinato dal Comune ed organizzato dall’Associazione Amici della Musica, e con l’adesione di tutte le associazioni
combattentistiche e d’arma, il concerto (con complessivi 150 esecutori) era diviso in due parti e vi hanno partecipato
il Corpo bandistico «Città di Conegliano» diretto dal M° Cav. L. Girasole, il Coro dell’ANA di Vittorio Veneto (M° Prof.
E. Casagrande), il Coro «El Scarpon» di Spresiano (m. C. Girardi) e il coro «Castel» di Conegliano (M° A. Battistella).
Per iniziativa delle Forze armate, il 2 novembre in città e nei principali centri dei mandamento sono stati fatti
celebrare riti di suffragio per i Caduti.
Autorità e rappresentanze furono poi presenti, nel pomeriggio del 3 novembre, all’arrivo del Presidente della Repubblica
alla stazione ferroviaria di Conegliano di dove si è formato il corteo col quale il Capo dello Stato è stato
accompagnato a Vittorio Veneto.
Il 4 novembre il Duomo era affollato di bandiere e di labari di associazioni combattentistiche e d’arma di scuole e di
sodalizi; il gonfalone del Comune era a fianco dell’altare ai cui lati prestavano servizio d’onore due carabinieri in
alta uniforme.
Tra le molte autorità intervenute: il sindaco cav. uff.
Salvador con assessori e consiglieri e il segretario capo dott. Springolo, il magg. Beltramba comandante la Sezione
staccata di artiglieria, il comandante della locale Compagnia Carabinieri cap. Di Lauro, il comandante della Tenenza di
finanza ten. Laino, i presidenti di tutte le associazioni combattentistiche e d’arma tra i quali il comm. G. Curto e i
componenti del nostro consiglio sezionale e capigruppo, il presidente dell’Avis gen. Aloi, il presidente dello Studium
Coneglianese gen. Sinopoli, il comandante Casagrande dei vigili urbani, il comandante del nucleo di Polizia ferroviaria
mar. Govoni.
Ha celebrato la S. Messa l’arciprete del Duomo mons. Francesco Sartor, nostro cappellano sezionale e - Ragazzo del ‘99
- ufficiale combattente con il battaglione Exilles nella prima guerra mondiale. La banda cittadina ha suonato - prima e
dopo il rito - la «Leggenda del Piave»; il solista Zanese ha eseguito il «Silenzio» fuori ordinanza.
Autorità, rappresentanze e una folla di cittadini si sono poi recati in corteo per la deposizione di una corona d’alloro
dell’Amministrazione civica al monumento ai Caduti in piazza IV Novembre, dove - dopo l’esecuzione della «Leggenda del
Piave» e del «Silenzio» - il sindaco Salvador ha dato lettura del Bollettino della Vittoria e commemorato l’avvenimento.
4 NOVEMBRE 1918 - ORE 12
LA GUERRA CONTRO L’AUSTRIA-UNGHERIA, CHE SOTTO L’ALTA GUIDA DI S. M. IL RE - DUCE SUPREMO - L’ESERCITO ITALIANO,
INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIO’ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE
ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, E’ FINITA.
LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE 51 DIVISIONI ITALIANE, 3 BRITANNICHE, 2
FRANCESI, I CZECO-SLOVACCA ED 1 REGGIMENTO AMERICANO CONTRO 63 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE, E’ FINITA.
LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA SU TRENTO DEL XXIX CORPO DELLA 1’ ARMATA SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE
NEMICHE DL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA 7° ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA 1°, 6 E 4°, HA
DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DEL FRONTE AVVERSARIO.
DAL BRENTA AL TORRE L’IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA 12°, DELL’8° E DELLA 10” ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA
RICACCIA SEMPRE PIU’ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE.
NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA D’AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA 3° ARMATA ANELANTE DI RITORNARE
SULLE POSIZIONI DA ESSA GIA’ GLORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE.
L’ESERCITO AUSTRO-UNGARICO E’ ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL’ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI
LOTTA E NELL’INSEGUIMENTO; HA PERDUTO QUANTITA’ INGENTISSIME DI MATERIALI D’OGNI SORTA E PRESSOCHE’ PER INTERO I SUOI
MAGAZZINI E DEPOSITI: HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA 300.000 PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON
MENO DI 5.000 CANNONI.
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU’ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE
AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
A. DIAZ
E’ seguita - in località Costabella di Collalbrigo, sul luogo ove cadde il sottotenente Angelo Parrilla - la
commemorazione di questo Eroe che con la sua medaglia d’oro riassume il sacrificio di quanti morirono per la liberazione
di Conegliano.
Alla base della lapide murata trent’anni or sono sulla facciata della casa colonica che Parrilla assaltò all’alba del 29
ottobre 1918, concludendo la sua giovane vita e la serie già lunga di eroismi, è stata collocata una corona d’alloro del
Comune dopo che mons. Sartor ebbe impartita la benedizione.
Il sindaco cav. uff. Salvador ha dato lettura del telegramma di riscontro di Giovanni Parrilla, fratello del Caduto, e
della motivazione della medaglia d’oro illustrando infine l’azione eroica di questo Ragazzo del ‘99 immolatosi alle
soglie della nostra città.
Siamo ora in grado di fornire più dettagliate notizie sul valoroso Ardito al quale venne conferita una delle quattordici
medaglie d’oro assegnate a combattenti della sua classe.
Parrilla Angelo Serafino Natale era nato l’1 gennaio 1899 a Longobucco, in provincia di Cosenza, e fu dapprima fante
della brigata Mantova con la quale combatté a Nervesa nella battaglia del Solstizio; subito dopo passò al VI reparto di
assalto aggregato al 5° Reggimento Alpini. I suoi resti mortali sono custoditi nel monumento-ossario esistente nel
cimitero di Mantova e che raccoglie i caduti dell’omonima brigata.
Il sindaco Salvador ha annunciato che il consiglio comunale ha deliberato di intitolare a Parrilla una delle vie
centrali del nuovo comprensorio di Conegliano, ed ha esposto i motivi che hanno reso sino ad ora inespresso il dovuto e
riconoscente ossequio della cittadinanza coneglianese all’eroico Caduto di Costabella.
E’ stato infatti a seguito del servizio apparso nel nostro giornale - dedicato alla rievocazione dei maggiori eroismi
compiuti in provincia di Treviso nell’ultimo anno di guerra - che il signor Enrico Bozzoli, Ragazzo del ‘99, ci ha
scritto fornendoci sicure testimonianze sull’esatto luogo del sacrificio di Parrilla il quale compì il suo estremo atto
di valore in Comune di Conegliano e non nella zona di Susegana come faceva apparire l’imprecisa datazione della
motivazione della medaglia d’oro.
Fiamme Verdi si è resa portavoce di Enrico Bozzoli - che la mattina del 30 ottobre 1918 rese omaggio alla salma di
Parrilla nella casa ove cadde - per una degna commemorazione nel cinquantesimo anniversario del sacrificio. Siamo
pertanto lieti che l’appello sia stato ampiamente e sentitamente accolto dalle autorità, dalle associazioni e dalla
cittadinanza e ci conforta la convinzione che d’ora innanzi la collina di Costabella ispirerà unanimi sentimenti di
riconoscenza verso chi vi è tanto valorosamente caduto.