M.O. TANDURA |
Ottobre 1968 |
I resti mortali della Medaglia d’oro Alessandro Tandura
- maggiore degli alpini, nato a Vittorio Veneto - hanno ricevuto solenni onoranze il 28 settembre.
Le gesta del valoroso conterraneo sono state da noi recentemente ricordate (Fiamme Verdi n. 3-68) e sono soprattutto
note a tutti i trevigiani che, pur essendo Egli caduto nella lontana Somalia nel 1937, non hanno mai scordato la sua
figura leggendaria.
La cassettine con i resti dall’ Eroe è stata deposta nella chiesa di S. Michele ove sono affluiti parenti ed autorità
oltre a numerose rappresentanze prevalentemente di alpini; erano presenti la vedova e la figlia di Tandura, il sindaco
prof. Aldo Toffoli, il comandante del V Corpo d’Armata gen. Galateri di Gerola, il vice prefetto dott. Curione e varie
altre personalità.
Il corteo era aperto dalla fanfara degli alpini e dalle corone offerte dal Comune e dal comando del V Corpo d’Armata; il
gonfalone della città, decorato di medaglia d’oro al valore militare, precedeva il piccolo feretro cui seguiva in alpino
recante un cuscino con allineate le medaglie conferite a Tandura. Don Polacco, parroco di Salsa, ha celebrato il rito
religioso in piazza del Popolo mentre il coro dell’Ana ha intonato appropriate canzoni alpine.
Hanno parlato il sindaco prof. Toffoli e il prof. Talin presidente della sezione vittoriese dell’Ancr.
La cerimonia era accomunata al ricordo di altre due vittime vittoriesi cadute in terra africana e i cui resti erano
appunto giunti dalla Somalia con quelli di Tandura: trattasi di Giuseppe Favero e di Bruna Zinader trucidati a
Mogadiscio nel 1948.
Analoga cerimonia si è svolta a Cison di Valmarino per le onoranze ai resti dell’aviere scelto Giovanni Marinelli caduto
in Somalia nel 1935.