NOTIZIE VARIE |
Febbraio 1968 |
Un nuovo Gruppo Alpino è in fase di costituzione a
Bibano, in frazione di Godega di Sant’ Urbano.
Ci rallegriamo con le Penne nere locali e con i bravi promotori dell’iniziativa, nella certezza che il nuovo Gruppo
saprà raggiungere una ottima affermazione in seno alla Sezione.
Il nostro giornale pubblicherà, appena possibile, il programma della manifestazione che verrà indetta per
l’inaugurazione ufficiale del Gruppo e la benedizione del gagliardetto.
Il Vice Presidente della Sezione A.N.A. della Svizzera, Filippo Moja, nel darci cortese riscontro alle espressioni di cordoglio pubblicate nel nostro giornale in occasione della scomparsa del Presidente magg. Gmür, ha incaricato la nostra redazione di porgere il saluto della Sezione al nostro Presidente «e a tutti i cari amici della Sezione di Conegliano». Compito questo che ben volentieri adempiamo, e siamo anche certi di interpretare il pensiero dei nostri alpini nel ricambiare, con pari amicizia e fraternità, il cordiale saluto ed augurio alle Penne nere residenti in Svizzera e che danno sempre palese esempio di amor patrio e di fedeltà alla tradizione alpina.
Per i grandi meriti acquisiti in campo industriale il signor Alfredo Battistella - capogruppo degli alpini di Pieve di
Soligo - è stato recentemente insignito dal Presidente della Repubblica della onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al
merito della Repubblica Italiana.
Al Cav. Alfredo Battistella - infaticabile realizzatore di uno dei più importanti complessi industriali per la
fabbricazione di mobili - giungano, anche dalle colonne di «Fiamme Verdi», le espressioni più sincere di compiacimento e
di augurio per sempre maggiori soddisfazioni.
Anche il Socio Giuseppe Bottegal è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana, a riconoscimento della sua appassionata e feconda dedizione alla sezione di Pieve di Soligo dell’A.V.I.S., da lui presieduta e che ha portato a un notevole sviluppo. Insegnante di educazione fisica nelle scuole medie di Pieve di Soligo, il Cav. Bottegal - al quale esprimiamo le nostre felicitazioni - è anche attivo collaboratore in seno al consiglio direttivo del locale Gruppo dell’A.N.A.
E’ deceduto all’età di 76 anni l’ex sergente pilota Montello Chiaventone, nativo di Crocetta del Montello e che nel 1917
partecipò valorosamente, con la 368° Squadriglia, a numerose azioni di guerra nella zona di Gorizia, Duino e Trieste e
infine - con l’81° Squadriglia, a vari combattimenti aerei sul cielo di Idria, Tolmino, Tarvis e Selva di Terranova.
Ferito in combattimento, divenne poi istruttore di volo alla scuola idrovolanti di Sesto Calende.
L’eroismo di Chiaventone - che portava l’insolito ma bel nome di Montello, e cioè della sua terra natale - si manifestò
fin da giovinetto quando salvò da annegamento un coetaneo caduto nelle acque del canale Brentella.
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Con una gentile lettera, e un assegno di centomila lire, i coniugi Vittorio e Maria Gasperini di
Trieste hanno attestato la loro riconoscenza verso gli alpini del Gruppo di Rauscedo. I Gasperini, con un altro
familiare e tre bambini di tredici, undici e due anni si
erano smarriti nei boschi mentre scendevano al termine di una escursione dal monte Lussari, nei pressi di Cave di Predil;
alcuni alpini di
Rauscedo, tra i quali Guido e Luciano
D’Andrea - in gita al lago di
Raibi - recarono prezioso soccorso caricandosi sulle spalle gli affaticati
triestini e portandoli a valle.
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Tra il 9 e il 12 novembre il Circolo filatelico trevigiano
ha realizzato nei locali della Federazione provinciale dell’Associazione combattenti e reduci in via Cornarotta di
Treviso, una interessante mostra filatelica per ricordare il 50° anniversario della resistenza sul Piave. Largo
interesse è stato naturalmente riservato al bel francobollo commemorativo della resistenza sul Piave, emesso dalle Poste
italiane il 9 novembre e che era disponibile presso la mostra, per gli appassionati di filatelia, con l’annullo «primo
giorno».
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Una delle «stelle» del premio di bontà Notte di Natale è stata assegnata allo scalpellino sordomuto Ugo Boffa-Bignolin
abitante in frazione Rialmosso di Quittengo (Vercelli) che - da solo - ha lavorato a valle quattordici cippi nelle cave
di sienite, trasportandoli poi a spalle sino ad una località montana distante più di un’ora di cammino; sulla cima del
colle egli ha quindi eretto un Parco della Rimembranza a ricordo dei suoi quattordici compaesani caduti nelle ultime due
guerre alle quali, per la sua infermità, egli non poté partecipare.
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Secondo i risultati delle ricerche compiute da Robert Sabatier, le guerre sono costate all’umanità più di tre miliardi e
mezzo di vite umane; nel secolo XVIII le guerre hanno causato cinque milioni
mezzo di morti, nel secolo XIX sedici milioni, e più di sessanta milioni nella sola seconda guerra mondiale.
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Domenica 11 febbraio è stato inaugurato il nuovo Gruppo alpino di Guia, dipendente dalla sezione di Valdobbiadene.
Dopo la S. Messa e la benedizione del gagliardetto, le numerose
e rappresentanze si sono recate al monumento ai caduti per la deposizione di una corona d’alloro: il magg. Bortolotti ha
pronunciato il discorso ufficiale.
• L’alpino Lucio Arduino da Saronno, di leva al IV Alpini ad Aosta, è deceduto il 2 agosto per una sconcertante
fatalità. Approfittando di un periodo di licenza, il giovane aveva scalato il Sigaro Dones, un pinnacolo verticale alto
un centinaio di metri tra le montagne di Lecco, assieme ad una studentessa milanese; mentre stava preparando la discesa
a corda doppia, si è
appoggiato ad uno spuntone di roccia per assicurare la corda ma l’appoggio è ceduto e il povero bocia si è sfracellato
dopo una caduta di novanta metri.
• Un elicottero Augusta Bell tipo 204/B poco dopo il decollo dall’aeroporto di Bolzano, è precipitato il 29 settembre
causando la morte dei piloti capitano Francesco D’Alessio e capitano Francesco Messina e del sottotenente medico Carlo
Mangiarotti i quali erano avviati a prestare soccorso ad un alpino feritosi durante l’addestramento sul massiccio della
Marmolada. L’ufficiale medico perito era sfuggito all’attentato di Cima Vallona del giugno scorso, ed era anzi stato in
un primo momento ritenuto tra le vittime in quanto aveva coperto uno dei Caduti con la propria giacca prima del
trasporto a valle.
• In Valfurva, una slavina di notevoli proporzioni si è abbattuta
10 febbraio su una pattuglia della 52° compagnia del battaglione Edolo del 5° Alpini. Proveniente da Santo Apollonio -
poco distante da Ponte di Legno - la pattuglia era in marcia di trasferimento a piedi da oltre dieci giorni, e aveva
raggiunto il passo di Gavia a quota 2621; la sciagura è avvenuta durante la discesa verso Santa Caterina, durante un
passaggio obbligatorio. Nell’incidente sono stati coinvolti sei alpini: Walter Pederzoli di Dalfo (Brescia) che è
rimasto ucciso, Roberto Bosoni di Voghera che ha avuto una caviglia fratturata, mentre hanno potuto venire estratti
illesi gli alpini Aldo Ramazzotti, Giovanni Gossandri, Fausto Togni e Gianni Esposito.