NOTIZIE VARIE |
Ottobre 1968 |
Alla memoria del brigadiere di PS Filippo Foti e della guardia scelta Edoardo Martini, morti alla stazione di Trento il
30 settembre 1967 a causa dell’esplosione di un ordigno contenuto in una valigia rinvenuta sull’«Alpen-express» e
collocata dai terroristi, è stata conferita la medaglia d’oro al valore militare.
Le motivazioni ricordano, per il brigadiere Foti, che «con il supremo olocausto della propria esistenza tutta votata al
servizio del paese, sventava il disegno criminoso dei terroristi evitando in tal modo una sicura strage. Il suo fulgido
atto di eroismo suscitava la commossa riconoscenza della nazione»; in quella dell’agente Martini si legge che «pur nella
chiara coscienza del pericolo incombente per la sua incolumità mentre unitamente al sottufficiale si apprestava ad
effettuare le opportune misure per eliminare ogni possibile funesta conseguenza, veniva improvvisamente investito in
pieno e dilaniato dall’esplosione dell’ordigno».
Patrocinato dal Comune di Conegliano e dalla locale Associazione Amici della Musica, si svolgerà a Conegliano il 23
ottobre un grande concerto per banda e cori, programmato con l’adesione dell’ Associazione Combattenti e Reduci, dell’
Associazione Famiglie Caduti in Guerra, dell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, della Federazione degli Arditi
d’ Italia, dei «Ragazzi del ‘99» e delle associazioni degli Alpini, degli Artiglieri, Autieri, Bersaglieri, Carabinieri,
Finanzieri e dei Granatieri.
Il concerto si svolgerà al Teatro Accademia, con inizio alle ore 21
di mercoledì 23 ottobre, con la partecipazione del Corpo Bandistico «Città di Conegliano» diretto dal M° Cav. Luigi
Girasole, del Coro «Castel» di Conegliano diretto dal M.° Antonio Battistella, del Coro «El Scarpon» di Spresiano
diretto dal M.° Corrado Girardi, e dal Coro dell’ A.N.A. di Vittorio Veneto diretto dal M° Prof. Efrem Casagrande. Ecco
il vasto programma che sarà sicuramente bene accolto dalla cittadinanza coneglianese:
PRIMA PARTE
NABUCCO - Sinfonia (Banda Conegliano)
29 LUGLIO - MONTE NERO (Coro Castel)
GRAN DIO DEL CIELO - IL TESTAMENTO DEL CAPITANO (Coro ANA
Vittorio Veneto)
TA-PUM - BOMBARDANO CORTINA (Coro El Scarpon)
NABUCCO (Va pensiero) per banda e cori
SECONDA PARTE
NORMA - Sinfonia (Banda Conegliano)
MONTE PASUBIO - LA TRADOTTA (Coro Castel)
MONTE CANINO - JOSCA LA ROSSA (Coro El Scarpon)
ERA ‘NA NOTTE - MONTE GRAPPA (Coro ANA di Vittorio V.)
SILENZIO - LEGGENDA DEL PIAVE (banda e cori)
A seguito dell’avanzamento del gen. Guido Concini, il comando del Distretto militare di Treviso è stato assegnato al
col. Ermenegildo Moro.
Combattente con la «Julia» sul fronte greco-albanese e in Russia, durante la lotta per la Liberazione Moro ha comandato
la brigata partigiana «Martiri del Grappa» e nel dopoguerra fu il primo comandante del ricostituito battaglione
«Tolmezzo»; frequentata la Scuola di guerra, ebbe poi - dal dicembre 1959 al gennaio 1961 - il comando del battaglione
«Pieve di Cadore» passando infine all’Ufficio operazioni del comando FTASE di Verona; fu insegnante di storia militare
alla Scuola di guerra e nel settembre del 1966 assunse il comando dell’8° Alpini che lasciò nel gennaio di quest’anno
per altro periodo di insegnamento alla Scuola di guerra.
Decorato in Russia di medaglia d’argento al valore militare sul campo, e di medaglia di bronzo al valore militare per
attività partigiana, il col. Moro è pure insignito di tre croci di guerra al merito.
Al Colonnello Moro esprimiamo il nostro benvenuto affettuoso e cordiale.
Domenica 22 settembre si è svolta sui monte Piana una
manifestazione patriottica organizzata dalla federazione provinciale di Treviso dell’Associazione combattenti e reduci.
Vi hanno preso parte, oltre a numerose rappresentanze, il generale Ardi che combatté su quel monte, il sindaco di
Trieste Spadaccini, il sindaco di Auronzo di Cadore De Florian Fania, sindaci e autorità di altri comuni della zona, don
Narciso Mason - fratello del primo caduto sul monte Piana e che fu uno degli animatori della realizzazione della
cappella votiva - altri familiari di caduti e reduci del conteso monte.
Hanno parlato don Mason, il quale ha pure celebrato il rito religioso, e il sindaco di Trieste.
• Domenica 2 giugno è stata ufficialmente costituita la sezione di Vittorio Veneto dell’Istituto del Nastro Azzurro, la
cui presidenza è stata affidata al comm. Enrico Talin. Madrina del labaro è stata la signora Emma Peterle - decorata di
medaglia d’argento al valor militare - vedova della m.o. Alessandro Tandura e che ebbe un figlio pure decorato di
medaglia d’oro e caduto nella lotta di Liberazione.
• Una grande adunata alpina si è svolta il 9 giugno a Caerano S. Marco; è stato commemorato il gen. Franco Magnani -
Medaglia d’oro di Russia - al cui nome è stato intitolato il Gruppo. Sono intervenuti anche il nostro vessillo sezionale
e il gagliardetto del gruppo di S. Lucia di Piave.
• Rappresentanze dì nostri gruppi hanno presenziato il 23 giugno all’adunata organizzata, dal locale gruppo, a Nervesa
della Battaglia. Oltre alle autorità comunali erano presenti la M.O. Enrico Reginato, il col. Mattioni in rappresentanza
del gen. Mino comandante il Presidio militare di Treviso, e l’avv. Cesare Benvenuti in rappresentanza del nostro
presidente nazionale.
• A Cendon di Silea sono stati benedetti il 7 luglio i gagliardetti di due nuovi gruppi facenti parte della Sezione di
Treviso: quello di Cendon (madrina la signora Elvira Gracco in Nizzetto) e quello di S. Martino (madrina la signora
Maria Salvietti); i due gruppi sono stati costituiti per interessamento del cav. Ernesto Gracco reduce e decorato di
medaglia d’argento nella prima guerra mondiale
• Una fontana-monumento è stata inaugurata il 22 settembre a Candelù di Maserada, a ricordo di tutti coloro che
combatterono in detto paese e nell’antistante zona delle Grave di Papadopoli, prevalentemente appartenuti alle brigate
Veneto e Caserta, con il 44° e il 38° artiglieria, l’8° bersaglieri e reparti del genio pontieri e degli arditi. Il
discorso ufficiale è stato tenuto dal gen. Foschini dell’ 8° reggimento bersaglieri.
• L’ultimo «caimano del Piave» che fu tra gli ottantadue valorosi prescelti dal capitano Remo Pontecorvo per numerose
audaci imprese svolte nell’ultimo anno di guerra sul Piave è morto il 7 settembre all’ospedale del Buon Pastore di Roma:
si chiamava Filippo Tosi ed era decorato di medaglia d’argento al valore militare.
Fra tante cianfrusaglie accatastate
nella soffitta, dentro a ‘ne cassetta
ho ritrovato un giorno una gavetta
con sopra cinque cifre ricalcate.
L’ho riguardata allora con affetto,
sta vecchia amica della prigionia,
per quel bagaglio di malinconia
che mi ha risvegliato dentro al petto.
Quanti ricordi san tornati a mente
di tutto quel periodo lontano,
nel risentirla fredda nella mano!
Son ritornati in modo rilucente
ricordi di compagni, di giornate
vissuta nel tormento di emozioni,
pene, di fantastiche illusioni,
di tante discussioni appassionate.
Ho ricordato, nel carro bestiame
sotto la scorta di quei brutti musi
per quanti giorni siamo stati chiusi
mezzi morti dal freddo e dalla fame!
Come che a dirle non ci son parole,
guardando dietro n’inferriata stretta
paludi e nebbia, terra maledetta,
sperduta sott’al cielo senza sole!
Ritorna tutto come ‘ne visione
momenti tristi, pallide allegrie,
sfornite per scordai le nostalgie
che nella notte empivano il vagone;
Il campo chiuso dal reticolato,
l’affollamento delle camerate,
seccatura delle due adunate,
da farsi nel cortile impantanato,
e la cucina. lurida baracca
che stava al centro delli desideri
chi pregava invano i cucinieri
mollare un poco di boiacca,
i giochi, i commerci da strozzino,
per far mercato nero, le serate
passate per spartirci due patate,
il sale, il pane, il burro, un pezzettino.
Dentr’al cervello passa in dissolvenza
il bagno, le bilance, l’iniezione,
il modo infame di perquisizione,
studiato sol per farci un’insolenza;
maresciallo che con gli occhi storti
guardava bieco nel rifar l’appello
come se fosse stato un colonnello...
Ho ricordato tutti i nostri morti
strappati ad uno ad uno nel rimpianto
spegnersi alla vita e volar via
nel triste esilio della prigionia
senza il conforto di una mamma accanto;
e l’emozione della prima posta,
un’ondata di profonda commozione
che dava a ciascheduno l’impressione
averla avuta lui quella risposta,
quando ripensando a la famiglia
al viso amato di una donna cara,
saliva muta quella stilla amara
che ci bruciava gli occhi fra le ciglia,
silenzi lunghi che nella sera
ci davano la pace di un momento,
bisogno solo di raccoglimento
per dire una preghiera in camerata!
Ma nel mondo tutto passa e si svanisce,
ungo la via che l’uomo col suo cuore
trascina fino a quando se ne muore:
anche le cose con lui. Tutto finisce.
Così quella gavetta che ci ha visti
per tante volte con la faccia scura
nel rimestarla e dir: «Tutt’acqua pura!»...
ci avrà anche lei tanti momenti tristi,
abbandonata come cosa morta
nel cimitero del robavecchiaro.
Però st’oggetto ci sarà sempre caro
non tanto per i ricordi di una volta,
ma specialmente per la sua virtù
di farci da scongiuro nella vita,
perchè quella tragedia ch’è finita,
per la mastella, non ritorni più.!
LOSS E RAUS
(da «L’Alpino Reggiano»)
Sono state edite recentemente tre interessanti pubblicazioni curate da volonterosi scrittori residenti nella nostra
provincia.
P. Vittorio Ambrosini, direttore spirituale nello Scolasticato filosofico dei padri Giuseppini a Ponte
Piave, ha pubblicato «Dopo cinquant’anni Diario di Guerra)) col quale illustra le ultime battaglie dell’Isonzo,
combattute dal luglio 1916 all’ottobre 1917 e alle quali partecipò con il 230° reggimento della brigata Campobasso.
Il dott. Antonio F. Celotto, S. Eulalia di Borso, ha pubblicato un prezioso volumetto sulle battaglie del Grappa; esso
integra l’altro bel libro che lo stesso autore ha realizzato due anni or sono sugli aspetti morfologici e geologici, e
sulla flora e fauna del massiccio del Grappa.
Isidoro Tomasin, testimone degli avvenimenti svoltisi a Vittorio Veneto nel periodo dell’occupazione nemica, ha
pubblicato «L’anno di Vittorio Veneto» col quale illustra dettagliatamente molti fatti inediti dell’ultimo anno di
guerra.