DIVISIONE JULIA |
Agosto 1968 |
Domenica 28 aprile, nel corso di una riuscita adunata
alla quale hanno partecipato oltre cinquemila Penne nere, è stata inaugurata a S. Giovanni al Natisone una grande aquila
in ferro battuto collocata a completamento del cippo che ricorda la partenza della Divisione Julia per il fronte russo.
Il monumento è stato eretto quattro anni or sono con un gigantesco masso prelevato dal Pal Piccolo, e venne dedicato
all’eroica Divisione che lasciò l’Italia - tra i primi di agosto e i primi di settembre del 1942 - con ventidue tradotte
partite da S. Giovanni al Natisone; la grande aquila, del peso di quasi cinque quintali, è opera di Salvino Marsura
scultore trevigiano del ferro.
La rinnovata manifestazione ha richiamato anche numerose autorità e rappresentanze. Particolarmente significativa la
presenza dei gonfaloni delle città che diedero il nome ai Battaglioni e ai Gruppi che faceva vano parte della «Julia»;
oltre quello di Vittorio Veneto, erano infatti presenti i gonfaloni di Udine, di Belluno, di Cividale, di Gemona, di
Tolmezzo, dell’Aquila, di Mondovì, di Osoppo, e di Conegliano; il gonfalone della nostra città era scortato dai vigili
in alta uniforme e - in rappresentanza del Sindaco - dall’avv. Francesco Travaini nostro vice presidente sezionale.
Erano pure presenti alcuni consiglieri della sezione e molti capigruppo che avevano accompagnato i numerosi soci a
questo commovente incontro con i reduci della Julia e nel ricordo dei molti Caduti dell’eroica Divisione.
Tra le maggiori autorità: il gen. Apollonio comandante delle truppe Carnia-Cadore e il gen. Delfino comandante la
brigata Julia; erano pure presenti i congiunti delle Medaglie d’oro Slataper, De Gregori, Signorini e Magnani. Messaggi
di adesione sono pervenuti dai ministri Tremelloni e Spagnolli.
Il rito religioso è stato celebrato dal cappellano del 3° Montagna capitano don Balliana; dopo lo scoprimento del
monumento - avvenuto tra le note della canzone del Piave - hanno parlato il sindaco Fontana, l’organizzatore Italo
Felcaro e infine l’oratore ufficiale sen. Guglielmo Pelizzo.