Le manifestazioni del 4 Novembre |
Dicembre 1969 |
La ricorrenza della Vittoria del 4 Novembre, divenuta giornata dedicata alle Forze Armate e al Combattente, è stata
ricordata con numerose manifestazioni patriottiche tra le quali la più significativa, oltre a quella svoltasi alla Tomba
del Milite Ignoto a Roma, rimane quella di Redipuglia ove sono ogni anno presenti le rappresentanze combattentistiche di
tutta Italia.
A Conegliano il programma della giornata - annunciato da un manifesto diffuso dall’Amministrazione comunale ha avuto
inizio con la messa celebrata in Duomo alle ore 9,30 in suffragio dei Caduti di tutte le guerre. Alle 10,15 si è formato
il corteo - preceduto dalla banda musicale cittadina - che ha raggiunto la piazza IV Novembre dove è stato reso omaggio
ai Caduti con la deposizione di una corona d’alloro al monumento; tra le autorità e rappresentanze erano presenti i
membri del nostro consiglio direttivo con il vessillo sezionale e numerosi gagliardetti e soci dei gruppi della zona.
Gli alpini della sezione sono stati presenti anche alle cerimonie svoltesi nel proprio ambito territoriale. Tra queste
ricordiamo le manifestazioni di S. Lucia di Piave ove le associazioni si sono riunite per il rito religioso e la
consegna di onorificenze di Vittorio Veneto. Un gruppo di alpini e di altri ex combattenti è intervenuto al
pellegrinaggio svoltosi al tempio di Cargnacco dedicato ai Caduti in Russia.
A Susegana è stata celebrata la Messa nella chiesa dell’Annunziata, sono state deposte corone d’alloro al monumento,
consegnate onorificenze a combattenti della grande guerra e dell’attestato di cittadinanza onoraria al col. Pietro Di
Costanzo presidente nazionale del sodalizio «Ragazzi del ‘99»; una corona d’alloro è stata lanciata nelle acque del
Piave, ed è stato reso omaggio al monumento del Cristo dell’Isonzo a Colfosco.
Nell’arcipretale di Sernaglia e nella chiesetta frazionale di Fontigo sono state celebrate messe; nel capoluogo, alle
ore 11, è avvenuta la consegna delle croci di cavaliere di Vittorio Veneto a un gruppo di combattenti.
Altre manifestazioni patriottiche
Numerose altre manifestazioni di rilievo sono state realizzate in questi ultimi mesi e meritano segnalazione per la loro
importanza e anche perchè vi hanno presenziato le rappresentanze di parecchi nostri Gruppi.
A Monte Piana
si è svolto, il 7 settembre, il pellegrinaggio promosso dal comitato per la cappella votiva, a ricordo dei 14 mila
soldati delle opposte bandiere che caddero su quel conteso campo di battaglia.
Oltre a un picchetto armato del battaglione Pieve di Cadore erano presenti i gagliardetti e i medaglieri dei reggimenti
ivi combattenti nella brigata Marche (23°, 53°, 54°, 55° e 56° Fanteria), nel 7° Alpini, 8° Bersaglieri, 2° Artiglieria
da montagna, il 5° reparto d’assalto, il 2° Genio zappatori; erano inoltre presenti le bandiere e gagliardetti delle
associazioni combattentistiche e d’arma. Tra le autorità: il gen. Menichelli segretario generale dell’Associazione del
fante in rappresentanza del presidente nazionale sen. gen. Rossini, il ten. col. Adriano Valentino comandante del
battaglione Bassano in rappresentanza del gen. Sangiorgio comandante il IV corpo d’armata, il gen. Ghe presidente del
Nastro Azzurro di Belluno, il col. Cicolella del Comando della regione militare nord-est, il comm. Silvio Monti
costruttore della cappellina, i sindaci e parroci della zona; presente anche l’ammirevole don Narciso Mason, fratello
del primo caduto sul Monte Piana, che fu uno dei benemeriti promotori dell’erezione della cappellina.
Sono state officiate tre messe, una delle quali è stata celebrata da mons. Parodi, vescovo di Savona e di Novi, il quale
ha ricordato ai presenti il sacrificio dei Caduti. E’ stato tra l’altro benedetto un cippo alla memoria dei Caduti
austriaci del 2° reggimento T.K.L.
Sul Monte Tomba
si è svolto alla chiesetta un raduno - pure il 7 settembre - che ha richiamato, come di consueto, un gran numero di
autorità e di alpini. Erano presenti alcuni vessilli sezionali e più di trenta gagliardetti alpini. Tra le autorità,
accolte dal. l’attivissimo capogruppo di Cavaso cav. Angelo Dammi, sono stati notati il sen. avv. A. Mazzarolli, i
generali Concini, Zatti e Costanzo, la vedova della medaglia d’oro Ciamarra, le medaglie d’oro alpine mar. Angelo
Zilliotto e col. Enrico Reginato, il col. Dall’Olio presidente provinciale dei combattenti e reduci, il cav. Innocente
presidente provinciale degli artiglieri, ufficiali e graduati del 7° Alpini e del gruppo montagnino «Pieve di Cadore».
Mons. Paolo Chiavacci ha celebrato la Messa ed ha benedetto due nuovi gagliardetti; il discorso ufficiale è stato tenuto
dal magg. Angelo Massimini, invalido della guerra 1915-18, e altro discorso rievocativo è stato pronunciato dal col.
Caramel.
Sul Monfenera
è stata inaugurata il 21 settembre la chiesetta di San Sebastiano dedicata ai Caduti di tutte le guerre e che sorge sul
luogo ove esisteva l’antico tempietto andato distrutto durante la prima guerra mondiale.
Sono intervenuti il sindaco di Pederobba dott. Giuseppe Pizzaia, l’on. Domenico Sartor il quale ha pronunciato il
discorso ufficiale, il parroco don Enrico Salmaso (celebrante del rito religioso), il presidente della Federazione
provinciale dei combattenti col. Dall’Olio, rappresentanze di associazioni.
Oltre al parroco hanno parlato il sindaco e il cav. Umberto Trinca presidente della locale sezione dell’Ancr.
Sono state consegnate le insegne di cavaliere di Vittorio Veneto e la medaglia commemorativa a un gruppo di ex
combattenti e a familiari di quelli recentemente scomparsi. Al cav. Eugenio Campione (di quasi novant’anni, giunto da
Eboli con il suo parroco) è stata consegnata una pergamena con l’attestato di cittadinanza onoraria di Pederobba;
riconoscimento ben meritato dal cav. Campione che, nella sua qualità di ufficiale combattente, riuscì a porre in salvo
una cinquantina di ragazzi di Pederobba nel terribile novembre del 1917.
Nel corso della manifestazione ha cantato il coro «Monte Grappa» di S. Zenone degli Ezzelini, e si è esibita la locale
banda musicale.
A Bassano del Grappa
c’è stato il grande raduno alpino indetto per domenica 19 ottobre in occasione della reinaugurazione del Ponte degli
Alpini; la presenza delle penne nere è stata valutata in trentamila. Una più dettagliata cronaca verrà indubbiamente
pubblicata su L’Alpino, ma da parte nostra riteniamo di ricordare almeno gli aspetti principali.
Erano presenti il presidente del Consiglio on. Rumor (che ha tagliato il nastro inaugurale e pronunciato un discorso),
l’alpino ministro della Difesa on. Luigi Gui, i sottosegretari Bisaglia e Cengarle, i senatori Oliva e Treu, gli
onorevoli Silvestri, Corà e Fornale, il comandante del Corpo d’armata di Bolzano gen. Sangiorgio, il comandante delle
truppe Carnia Cadore gen. Brugnara, il gen. Di Segna dello S.M. Aeronautica, il gen. Cimino del Nastro Azzurro, il
nostro Presidente nazionale dott. Merlini, il sindaco di Bassano Pietro Fabris con molti altri sindaci dei vicini
comuni.
La sfilata, aperta da un reparto alpino e dal labaro nazionale della nostra Associazione, è risultata composta e
numerosa oltre che assai applaudita; si è conclusa in piazza della Libertà dove il cappellano militare don Sereno
Venturini ha celebrato la Messa. Poi i discorsi e la lettura del messaggio indirizzato dal Presidente della Repubblica.
A Montagnola di Valdobbiadene
si è svolto il 26 ottobre un raduno in occasione della cerimonia inaugurale di un cippo a ricordo del battaglione
Stelvio e per onorare la memoria del capitano Francesco Tonolini che il 28 ottobre 1918 ivi cadde alla testa dei suoi
alpini meritando il conferimento della medaglia d’oro.
Dopo l’ammassamento, iniziato alle 9,30 in piazza Marconi di Valdobbiadene, i partecipanti hanno raggiunto il crinale
del Settolo. Con il sindaco dott. Zucchetto c’erano il gen. Emilio Faldella, la figlia del valoroso capitano Tonolini
con il sin di Breno di Valcamonica - paese natale dell’eroe - il col. Cerutti, larghe rappresentanze di alpini e
combattenti della provincia di Brescia con il labaro del Nastro Azzurro di Breno, il presidente e i dirigenti della
sezione alpina di Valdobbiadene con il vessillo sezionale, e rappresentanze - con vessillo e gagliardetti - delle
sezioni di Breno, Verona, Vittorio Veneto, Bassano del Grappa; limitata la nostra partecipazione a causa della
concomitante manifestazione sezionale indetta a Godega per l’inaugurazione del monumento ai Caduti.
Mons. Paolo Chiavacci ha celebrato la Messa al campo e parlato ai presenti (ed è veramente un peccato non aver potuto
ascoltare le sempre elette parole del caro don Paolo); hanno pure parlato il dott. Stievenazzo, presidente della sezione
di Valdobbiadene dei combattenti, il quale ha tra l’altro letto la motivazione della medaglia d’oro conferita alla
memoria del cap. Tonolini, e il sindaco dott. Zucchetto. Il gen. Faldella ha illustrato, con la sua consueta chiarezza e
fedele documentazione, lo svolgimento della battaglia del Piave soffermandosi sull’azione attuata per la presa del
Settolo e che tanto rappresentò per il buon esito della conclusiva vittoria.
Il cippo, ideato e realizzato da Guido Gatto, sorge esattamente nel luogo ove cadde il cap. Tonolini, alla cui figlia il
sindaco di Valdobbiadene ha consegnato una medaglia d’oro quale riconoscente attestazione della città.
In una frazione di Castelfranco Veneto e precisamente a Sant’Andrea oltre il Muson, il 4 novembre è stato
inaugurato 11 monumento ai Caduti nei corso di una manifestazione iniziata con la messa celebrata dal parroco don
Giuseppe Massarotto e alla quale hanno presenziato, con il sindaco avv. Gino Sartor, molte altre autorità,
rappresentanze di associazioni combattentistiche e d’arma, alunni delle scuole e numerosa folla; due bersaglieri in
congedo hanno deposto una corona di alloro mentre veniva benedetto il monumento, opera dell’architetto Giuseppe Gatto.
Hanno parlato il presidente dell’apposito comitato, Giuseppe Stocco, e - dopo la recitazione di una poesia da parte di
un alunno della locale scuola elementare - ha preso la parola l’avv. Gino Sartor il quale ha sottolineato il valore del
sacrificio di coloro che sono caduti per la libertà della Patria.
Tra le molte alte realizzazioni va segnalato che a Falzè di Piave è stato inaugurato il 9 novembre il
nuovo edificio delle scuole elementari e dedicato al gen. De Gaspari l’eroico comandante dei reparti d’assalto che
meritò la medaglia d’oro nel condurre i suoi arditi alla memorabile conquista della Piana della Sernaglia.
La manifestazione ha dato motivo agli arditi di giungere numerosi - da Potenza, Trieste, Firenze, Padova, Bologna,
Venezia, Bergamo, Gorizia, Pontedera, Feltre, Modena, Conegliano, Treviso - per riunirsi attorno al proprio labaro
nazionale, onusto di 120 medaglie d’oro - col presidente nazionale gen. Grimaldi di Crotone, le autorità comunali e
scolastiche, le rappresentanze del Nastro Azzurro, e delle associazioni dei fanti, dei reduci d’Africa, degli
artiglieri, dei bersaglieri, e dei gruppi alpini del Quartier del Piave.
Reso omaggio ai monumenti di Sernaglia e di Falzè, è stata celebrata la messa dal Vescovo di Vittorio Veneto mons.
Albino Luciani; hanno parlato il presidente della sezione combattenti di Falzè - il quale ha tra l’altro ricordato che,
fin dal 1924, l’Amministrazione comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a tutti gli arditi che parteciparono alla
liberazione di Sernaglia - e infine il presidente nazionale degli arditi.
In rappresentanza del ministro Ferrari Aggradi è giunto nell’immediato pomeriggio il sottosegretario alla Pubblica
Istruzione on. Limoni il quale ha illustrato il significato dell’ ispirazione della scuola ai sacrifici dei combattenti
per la libertà della Patria; erano presenti anche il prefetto dott. Blandaleone con il viceprefetto dott. Tristano, il
provveditore agli studi dott. Vigneri, i generali Alessio, Concini e Di Tonto.
Il nostro Gruppo di Falzè ha ricevuto ampio riconoscimento per la notevole attività organizzativa recata per il buon
esito dell’importante manifestazione.