MADONNA DELLA NEVE |
Giugno 1970 |
Nell’anno del cinquantenario, il nostro consiglio ha evidentemente voluto fare cose notevoli. Dopo aver deciso
l’acquisto della nuova sede si è impegnato per restaurare la chiesetta della «MADONNA DELLA NEVE»
Era un desiderio del compianto Cappellano Mons. Sartor. Egli avrebbe voluto erigere un altare, nel monumentale Duomo di
Conegliano, in memoria degli Alpini caduti. Questa sua idea non fu mai abbandonata anche se accolta, diciamo la verità,
piuttosto tiepidamente. Ora però, senza voler mancare di rispetto alla memoria del compianto Monsignore, crediamo, che
l’idea di dedicare alla memoria dei nostri caduti una chiesetta che è una autentica perla del nostro paesaggio
cittadino, sia veramente cosa da non lasciar cadere nel vuoto. Dello stesso parere si è espresso anche il Consiglio
direttivo, che ne ha deciso il restauro.
La chiesetta sorge a ridosso delle vecchie mura di cinta del Castello. Un suggestivo sentiero selciato, partendo poco
più su della Piazza Cima, costeggiando le antiche mura ci porta in questo piccolo Tempio dedicato alla Madonna della
Neve. Quale nome poteva essere più indicato. «E tu Madre di Dio, candida più della neve» dice la preghiera. Ed è qui che
noi andremo a pregare per i nostri commilitoni. Andremo a ricordare coloro che nella neve hanno trovato il loro letto di
morte e li affideremo a Lei, alla Madre di tutti coloro che soffrono; e saremo certi che loro ci saranno grati se
andremo a ricordarli in quel luogo, molto di più che se andassimo a ricordarli nei pomposi monumenti retorici che
servono più alla gloria dei vivi che al ricordo dei morti. Essi ci saranno grati se li ricorderemo nel silenzio e nella
pace di questa chiesetta. Senza frasi fatte, senza orgoglio, ma con la modestia e l’umiltà che tutti devono avere
davanti a loro, che hanno dato tutto senza chiedere nulla.
Il sentiero è frequentatissimo perchè è la più comoda scorciatoia per salire al castello. La salita è erta, sarà quindi
la nostra chiesetta punto di sosta obbligata per riprendere fiato, e voglia Dio che non serva solo a rinfrancare il
respiro fisico, ma anche a quello ben più importante dello spirito. Perchè ci aiuti tutti a divenire più buoni, più
onesti, come buoni e onesti sono stati i nostri fratelli che non sono tornati, spingendo la loro onestà fino all’estremo
sacrificio; non si sono imboscati, magari non volevano la guerra, ma la loro onestà di cittadini li ha fatti andare.
Che la nostra Madonna ci faccia essere degni di loro.
Renato Sartor