CENTENARIO DELLE TRUPPE ALPINE |
Dicembre 1972 |
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Con la chiusura del primo Centenario è iniziato, voglia
o non voglia, il secondo Centenario delle Truppe Alpine. Cosa ci porteranno i prossimi cento anni? Dio solo lo sa, ma
una cosa è certa: che gli alpini ci saranno ancora e sempre con la loro tradizione di valore, con il loro amore per la
Patria.
«Grave sciagura sarebbe per l’Italia, quel giorno che non potesse più fare affidamento sui suoi Alpini!».
Il centenario si è chiuso modesto e senza clangori di trombe, come ha desiderato e voluto la Sede Nazionale. Per
circostanze varie l’ora è stata posticipata di qualche minuto rispetto all’orario stabilito.
Erano le 19,15 quando di fronte al Monumento ai Caduti si accendono oltre 30 fiaccole, mentre il «CORO CASTEL» intona la
canzone «La Tradotta». Segue l’ordine «ATTENTI» con il contemporaneo squillo che echeggia dalla finestra di un palazzo
di fronte allo scenario.
- ALZA BANDIERA – e mentre lo stendardo della Patria sale lento nella semioscurità della sera, si odono le note del
silenzio fuori ordinanza.
Lo spettacolo suggestivo e avvincente mette un brivido nel sangue dei presenti. Sono tutti sull’attenti ed i Vessilli,
Labari, Gagliardetti inchinati in segno di deferente rispetto, quando si rendono gli onori ai Caduti con la deposizione
di un cuscino di fiori sul monumento. Subito dopo il riposo, il Coro avvia il «TESTAMENTO DEL CAPITANO».
Terminato questo, viene data lettura del messaggio del Capo di Stato Maggiore dell’ Esercito Gen. Mereu a cui seguono
poche parole del Presidente il Comitato festeggiamenti del Centenario.
Signori,
con questa cerimonia si chiude il 1° Centenario delle Truppe Alpine in tutte le città e in tutti i paesi dove esistono
sedi di Sezioni e di Gruppi.
Il Centenario è iniziato modesto e si chiude modesto, come lo sono le genti della montagna, dopo aver avuto il suo apice
nella imponente manifestazione di Milano.
In questa occasione sento il dovere di ringraziare tutti coloro che ci hanno seguiti, ci hanno aiutati, ci hanno
sorretti moralmente, ma soprattutto coloro che hanno capito i nostri sentimenti, il nostro entusiasmo, il nostro spirito
di corpo, la nostra passione per la Patria, il nostro rispetto per la Bandiera, il nostro doveroso omaggio ai gloriosi
Caduti e la nostra volontà di pace, di concordia e di reciproco rispetto.
Un vivo ringraziamento da parte del Presidente la Sezione Comm. Curto, rivolgo a tutti Voi Signori, Autorità,
Associazioni e Cittadini che siete venuti a fare corona alla nostra cerimonia ed alle Vostre Penne Nere.
Il Coro Castel, intona ora la nostra bella canzone «LA RONDA».
A chiusura della cerimonia, ha cortesemente voluto dire due parole la Signora Passerelli, come Presidente dell’
Associazione Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra.
La cerimonia semplice e ben riuscita ha riscosso il lodevole ed affettuoso consenso di tutti i presenti e della
cittadinanza.
Piasenti