NOTIZIE VARIE |
Marzo 1972 |
GIOVANI PENNE MOZZE
La nostra Sezione si unisce commossa allo strazio delle famiglie e dei reparti per la scomparsa - avvenuta il 12
febbraio, a causa di slavine - dell’Artigliere da montagna Antonio Del Nero del Gruppo «Belluno» della Brigata «Julia»,
e degli Alpini del Battaglione «Tirano» dell’«Orobica» caporalmaggiore Domenico Campolongo, Duilio Saviane, Valdo Del
Monte, Luigi Corbetta, Davide Toniela, Gianfranco Boschini e Romeo Bellini.
Cavalieri si diventa
Io non faccio a spia a nessuno. Però una cosa la voglio spifferare perchè ce l’ho qui sulla punta della lingua e mi
scotta.
Tutti sappiamo che il povero Cesare Battisti salì al patibolo perchè riconosciuto da un trentino ufficiale dell’esercito
austroungarico. Questa figura porca di delatore è il cadetto Brunetto Franceschini della Valle di Non.
Io spero che costui sia ormai morto sepolto e putrefatto ma se per caso fosse ancora al mondo (in questo porco mondo) lo
farebbero adesso cavaliere di Vittorio Veneto avendone il diritto quale combattente della guerra 1914-18 dell’ex
esercito, divenuto cittadino italiano per annessione: anche lui che certamente, a quanto pare, non si è mai sentito
italiano.
Se ha la fedina penale sporca, magari per aver rubato una gallina, non se ne farà niente; ma il fatto di aver rubato il
povero Cesare Battisti facendo anche la spia per consegnarlo al boia austriaco non ha importanza per gli italiani di
oggi e così sarà fatto cavaliere di Vittorio Veneto. Perchè cavalieri si diventa col tempo e con la paglia.
Forse avrò detto una castroneria ma c’è il rischio che non abbia sbagliato.
*
Io ammiro l’Italia che, senza andare tanto pel sottile o forse con troppa sottilità, ha fatto cavalieri di Vittorio
Veneto anche i combattenti della guerra 1914-18 dell’ex esercito austro-ungarico divenuti poi cittadini italiani per
annessione. Si tratterà di vedere, se mai, come l’hanno presa.
Infatti se noi Alpini italiani ci teniamo ad essere sempre Alpini e non vogliamo saperne di passare per ex Alpini è
facile che anche i vecchi Kaiserjàger la pensino come noi. Allora avremo che anche i Kaiserjàger, con tutto quello che
ci terranno ad esser sempre tali, potranno andare a spasso sotto i Lauben dell’Alto Adige anche con la medaglietta d’oro
che manifesta la gioia della Vittoria dell’Italia sulla vecchia Austria. Sarà bello ?! Intendo da parte dei nostri
vecchi nemici.
Eugenio Sebastiani
Alto riconoscimento al Dott. MOMOLA
Una significativa cerimonia si è svolta il 23 dicembre scorso a Verona dove, nel salone dell’ Albergo «Massimo», il
Generale degli Alpini Gualtiero Cerutti ha provveduto alla consegna - al nostro socio Col. Dott. Massimiliano Momola -
della Croce di Combattente d’ Europa che gli è stata conferita dalla Confederazione Europea degli Anziani Combattenti,
che ha la propria sede a Parigi.
A festeggiare il Dott. Momola (combattente nella Grande Guerra con il «Belluno» del 7° Alpini) c’erano numerosi
commilitoni reduci dello stesso glorioso battaglione e tra i quali il Col. Pasini, il Col. Piacentini, l’Ing. Pegreffi,
l’Ing. Trevisan, il Col. F. Arrigoni, il Prof. Bortini. Di altri battaglioni alpini erano presenti, oltre all’accennato
Generale Cerutti, il Generale Griffani e il Magg. Comm. Attilio Arrigoni. E’ stato quest’ultimo - nostro fedele lettore
e che fu tra gli encomiabili promotori delle onoranze recentemente rese a Pieve di Soligo alla memoria del Gen. Busolli
- che ci ha cortesemente fornito la notizia. Il Comm. Arrigoni ci ha taciuto (come, per quanto lo riguardava, nulla ci
disse il Dott. Momola) che a lui è stata in questi mesi conferita l’alta onorificenza belga di Grand Officier de l’Ordre
Militaire et Hospitaliere au Mérite et Honfleur.
Uniamo quindi il Dott. Momola e il Comm. Arrigoni nelle vive felicitazioni per questa nuova testimonianza del loro
valore e dell’opera di pace che hanno per lunghi decenni perseguito nell’ambito europeo.