OFFESA A CANTORE


Giugno 1973

Cominciamo ad essere in pochi a ricordarci della Grande Guerra 1915-18. I Cavalieri di Vittorio Veneto se ne vanno uno dopo l’altro all’altro mondo.
Da un conto, che si fa presto a fare, risulta che nell’anno 2000 - l’ultimo di questo nostro diabolico secolo XX - e cioè fra 27 anni non ci saranno più Cavalieri di Vittorio Veneto salvo un paio di ultracentenari. E cosa sono poi 27 anni quando si pensi che ne sono già passati 30 dall’ultima guerra ?
E’ triste vedere che la gioventù di oggi (quella di nessuna guerra) non rispetti le montagne dove si è combattuto dal ‘15 al ‘18.
Tofana e Marmolada sono state sgrinfate dagl’industriali del panorama e dello svago. Due vergogne; specialmente per le Autorità che non hanno dato nessuna importanza alle crode di guerra, ottime, a quanto pare, solo per impianti di funivie e alberghi d’aspetto strafottente.
Poi si commuovono per la ritirata degli Alpini dalla Russia quando leggono malinconici libri regalatori di lieti compensi a chi li scrive e a chi li stampa e vende. Ma nessuna commozione corre per gli Alpini caduti sulle Tofane per liberare Cortina dall’Austria. Ah, Cortina ingrata
E quel povero diavolo d’un Generale che ci ha lasciato la pelle nei primi giorni della Grande Guerra, che stia pure in Paradiso a comandare le Penne Mozze. A Forcella Fontananegra oggi comandano gli alpinisti della Comit di Milano benvoluti dai colleghi di Cortina.
Offesa più grave a Cantore e alle Penne Mozze non si poteva concepire.
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Quando una Sottosezione del Club Alpino Italiano non sta più nella pelle di fare qualcosa d’importante che meriti lode anche nel campo dei valori eterni della montagna dovrebbe informarne subito la Sezione da cui dipende affinché questa ne informi a sua volta la Sede Centrale per la definitiva autorizzazione. Dato poi che la Comit di Milano (Sottosezione Banca Commerciale Italiana dipendente dalla Sezione di Milano del CAI) voleva costruire un moderno Albergo (Rifugio in falsetto) a Forcella Fontananegra, a breve distanza dal vecchio autentico Rifugio Antonio Cantore, sarebbe stato bene che la Sede Centrale del CAI avesse sentito il parere della Sede Nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, per scrupolo di coscienza, magari per pura curiosità.
E’ stato fatto tutto questo ? E se è stato fatto che razza di gente abbiamo in alto se poi a pochi passi dal vecchio Rifugio, in quelle crode di guerra, nei pressi del patibolo di Cantore, è stato costruito l’Albergo Giussani della Comit di Milano?
Lo strucco - cari messeri - è il solito: che quando ci sono giri di affari o di ambizioni che sembrano girandole le crode di guerra diventano pietre qualsiasi che non dicono niente: materiali da costruzione e basta.
Beate le zolle della Russia pestate dalla dolorosa sfilza di Alpini rientranti in patria! Laggiù, su quelle zolle, non si potranno mai costruire alberghi per veglioni italiani.
Credevamo che dopo mezzo secolo che non è più in Austria Cortina avesse imparato a fare la città italiana per quanto riguarda la custodia amorosa dei monti di battaglia; ma ci siamo sbagliati.
Una città che non rispetta i suoi dintorni di guerra - della guerra per la sua liberazione - e insiste a guadagnarci sopra dimostra di avere la mentalità di un accampamento di saltimbanchi, di quelli per loro natura insensibili ai patriottismi.
Eugenio Sebastiani