BOSCO DELLE PENNE MOZZE |
Dicembre 1978 |
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Dieci anni or sono, in occasione del Cinquantenario della Vittoria, la proposta di ricordare con un’opera perenne i
Caduti alpini dell’intera provincia venne lanciata dal nostro giornale con un articolo intitolato IDEA MATTA; PERO’...
L’idea sembrava indubbiamente troppo ardita per i problemi che ogni sua soluzione presentava - un albero, ed una targa
per ciascuna Penna mozza e che non si sapeva se realizzare in legno, in cemento o in plastica - oltre che per reperire
il luogo adatto (Grappa, Montello, o dove?) e i soldi (pur confidando nella consueta generosità degli alpini), ma anche
per le difficoltà (chi lo crederebbe?) di accertare i nomi dei Caduti.
Sono occorsi alcuni anni per iniziare - nell’anno del Centenario del Corpo degli Alpini - la pratica realizzazione di
quello che è diventato, anche se ancora a meno di metà delle opere previste, il Bosco delle Penne Mozze a Cison di
Valmarino: migliaia di alberi quasi tutti posti a dimora per tale scopo e - via via col tempo - le artistiche stele in
lega d’acciaio (opera del noto scultore del ferro Simon Benetton) per ogni Caduto alpino.
Quest’anno sono state collocate quasi 150 nuove stele di cui oltre trenta intitolate a Caduti della nostra Sezione e tra
queste quella dell’indimenticabile presidente magg. Giovanni Piovesana.
Al raduno, che a conclusione dei lavori di quest’anno si è svolto al Bosco il 3 settembre, erano presenti con il
vessillo sezionale i gagliardetti dei nostri gruppi di Conegliano-città, Pieve di Soligo, Solighetto, Pianzano,
Corbanese, Mosnigo, Soligo, Godega-Bibano, Ogliano, Fontigo, Collalto, Refrontolo, Susegana, S. Lucia di Piave, S. Maria
di Feletto, Colfosco, Vazzola, Mareno di Piave, Parè, Falzè di Piave, Gaiarine, San Vendemiano e San Fior. Ugualmente
numerosa la rappresentanza delle altre sezioni della provincia oltre che delle sezioni di Genova, Belluno, Feltre,
Padova, Pordenone; molte le bandiere e rappresentanze di associazioni combattentistiche e d’arma.
Tra le autorità il vice prefetto dott. Scivoletto, il gen.
Peracin comandante la Zona Militare, i generali alpini M.O. Reginato, Ridolfi, Mervig, Ebene, il gen. Marasco, i sindaci
di Cison e di Pieve di Soligo, i congiunti delle Medaglie d’oro Salsa e Pagliarin, il col. Bianchi comandante il
Distretto militare, i comandanti dei battaglioni «Feltre» e «Tolmezzo» e del gruppo «Lanzo», e molti altri oltre ai
consiglieri nazionali dell’ANA Lino Chies e Roberto Prataviera.
Tra le rappresentanze era particolarmente numerosa quella del Gruppo Marinai «N. Sauro» di Treviso, con il presidente E.
Armellin, che ha donato al Bosco un bel cippo per la bandiera della Marina Militare e dedicato agli Alpini scomparsi in
Mare.
Per la nostra Sezione, oltre al Consigliere nazionale geom. Lino Chies e all’enot. Luigino Basso pure vice presidente
sezionale, c’erano quasi tutti i membri del consiglio direttivo e capigruppo.
Dopo gli onori al monumento ai Caduti e lo scoprimento del cippo donato dai Marinai, il cappellano capo del V Corpo
d’Armata don Agostino Balliana ha celebrato la Messa conclusa con la recita della preghiera dell’Alpino e della
preghiera del Marinaio.
Anche i discorsi sono stati improntati alla particolare commemorazione degli Alpini morti in mare, e all’amicizia tra
Marinai ed Alpini. Hanno parlato il capogruppo di Recco-Golfo Paradiso Mario Bearzi, ufficiale della Julia superstite
dell’affondamento del piroscafo «Galilea», l’avv. Surfaro di Milano, e il vice presidente dei Marinai di Treviso dott.
Pillon.
A mezzo del gen. Peracin sono poi state consegnate ai congiunti le croci al merito di guerra conferite a quattordici
alpini ed artiglieri alpini caduti o dispersi nell’ultimo conflitto.
Il «Segno di Riconoscenza» - che viene annualmente conferito ai benemeriti del Bosco - è stato quest’anno assegnato al
comitato di Treviso dell’Associazione nazionale delle Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra, presieduto dal comm.
Vito Ragusa al quale il gen. M.O. Enrico Reginato ha consegnato il riconoscimento consistente in una scultura di Simon
Benetton.
Ai lavori di manutenzione dei sentieri e delle altre opere esistenti al Bosco delle Penne Mozze hanno validamente
contribuito pure quest’anno numerosi soci della nostra sezione.