ANAGRAFE |
Dicembre 1979 |
Domenica 2 settembre, in valle S. Daniele di Cison di
Valmarino, si è svolto l’8 raduno delle sezioni della provincia al Bosco delle Penne Mozze.
La nostra sezione è intervenuta con il vessillo e i gagliardetti dei gruppi di Colfosco, Collalbrigo, Conegliano-città,
Corbanese, Falzè di Piave, Fontigo, Gaiarine, Godega-Bibano, Mareno di Piave, Ogliano, Orsago, Parè, Pieve di Soligo,
Refrontolo, S. Fior, S. Lucia di Piave, S. Maria di Feletto, S. Pietro di Feletto, S. Vendemiano, Sernaglia della
Battaglia, Solighetto, Soligo, e Susegana.
Le rappresentanze di altre province erano numerosissime: c’era tra gli altri il vessillo della sezione A.N.A. di Torino.
Oltre al sindaco di Cison cav. Salvatore Chilleni e all’on. Gianfranco Rocelli, sono intervenuti il prof. Ulliana della
Regione, il prof. Pizzol sindaco di Vittorio Veneto, il gen. A. Peracin comandante la V Zona e il gen. G. Saitto
Bernucci comandante le Trasmissioni del V Corpo d’Armata, il vice prefetto dott. Scivoletto, il vice questore dott.
Brunetti, i generali mons. Corazza (che ha celebrato la Messa), Concini, Dal Fabbro, Baldizzone, Ridolfi, Ebene,
Marasco, e Sugana; la M.O. grand’uff. Bruno Pastorino vice presidente nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro (il
quale ha tenuto il discorso ufficiale), la M.O. cav. Livio Morello, i congiunti delle Medaglie d’oro gen. Tommaso Salsa,
e di Alessandro e Luigino Tandura, i consiglieri nazionale dell’A.N.A. geom. Lino Chies e cav. uff. Bruno Zanetti, i
rappresentanti delle brigate «Cadore» e «Julia», molti ufficiali superiori dell’Esercito e dell’Aeronautica, presidenti
di numerosissime associazioni ed altri enti patriottici.
Erano presenti i presidenti delle Sezioni ANA della provincia e di altre vicine sezioni; in rappresentanza del nostro
presidente - impegnato in altra rilevante manifestazione in Cadore - è intervenuto il vice presidente enot. Luigino
Basso con molti consiglieri e la quasi totalità dei capigruppo.
Molte ed importanti le nuove opere inaugurate.
Nel piazzale - ora intitolato agli Alpini - è stato inaugurato l’imponente cippo donato dalla federazione provinciale di
Treviso del Nastro Azzurro, e sul quale è stata issata la Bandiera donata dall’Associazione «Penne Mozze» la cui vice
presidente Giuseppina Salsa Mazzoleni - figlia del Gen. M.O. Salsa - ha fatto da Madrina.
Si è poi proceduto allo scoprimento degli artistici cippi donati dalle Crocerossine trevigiane, dai superstiti del
battaglione «Uork Amba» (in una croce incastonata nel cippo è deposta terra consacrata proveniente dal Cimitero degli
Eroi di Cheren), e dai trevigiani dell’Unione Reduci di Russia; la stele di quest’ultimo cippo, sormontato dal
distintivo del fronte russo, reca nel retro la riproduzione del brano del bollettino di guerra n. 630 dell’8 febbraio
1943, nel quale il Comando Supremo Sovietico ha affermato che L’UNICO CORPO CHE PUO’ RITENERSI IMBATTUTO IN TERRA DI
RUSSIA E’ IL CORPO DI ARMATA ALPINO ITALIANO.
Per la limitatezza dello spazio non ci dilunghiamo a descrivere i molteplici aspetti della manifestazione (basti
ricordare la consegna al Gen. Div. Guido Concini del «Segno di Riconoscenza» conferitogli per la rilevante
collaborazione data a vantaggio del Bosco), e ricordiamo che tra le 155 nuove stele collocate quest’anno, sono diciotto
quelle che sono state intitolate a nostri Caduti: Guerra 1915-’18: De Luca Bortolo da Conegliano, caduto a Lavaredo il
30-8-1915. Campagna d’Abissinia 1935-’36: Cancian Agostino da Susegana, caduto sull’Amba Uork il 27-2- 1936. Guerra
1940-’45: Lovatello Umberto da Codognè, disperso in Russia il 21-1-1943; Tonon Albino da Conegliano, caduto in Albania
il 20-4-1941, e Zanin Isidoro pure di Conegliano e disperso in Russia il 31-1-1943; Sanson Antonio da Gaiarine, caduto
sul fronte greco-albanese il 10-11-1940; Nardi Antonio da Pieve di Soligo, decorato di medaglia di bronzo, caduto in
Russia il 23-1-1943; Rosolen Gelindo Antonio da S. Pietro di Feletto, deceduto in prigionia in Francia il 17-8-1944;
Cettolin Vittorio Stefano da S. Vendemiano disperso in Russia il 21-1- 1943; Mescolotto Giuseppe da S. Vendemiano
disperso in Russia il 31-1-1943; Modolo Tiziano da S. Vendemiano, deceduto in prigionia in Croazia il 16-5-1943; Zussa
Augusto da S. Vendemiano, disperso in Russia il 31-1- 1943; Marsura Angelo da Sernaglia della Battaglia, disperso in
Russia il 21-1-1943; Meneghello Giovanni da Sernaglia, caduto in Russia il 23-1-1943; Pederiva Giovanni da Sernaglia,
disperso in Russia il 21-1-1943; Sfoggia Virginio da Sernaglia, caduto in
Russia il 19-1-1943; Signorotto Olivo da Sernaglia, disperso in Russia il 21-1-1943.
Per la realizzazione di tali stele, la Sezione ha erogato un contributo al quale si sono aggiunti gli interventi di
alcuni gruppi. In particolare, quello di S. Vendemiano ha interpellato anche i congiunti dei propri Caduti, rendendo
possibile la realizzazione di sette stele: oltre a quelle ricordate (Cettolin, Mescolotto, Modolo, e Zussa che ebbero i
natali a S. Vendemiano), anche quelle dei seguenti compaesani nati in Vicini comuni:
Lovatello Umberto nato a Codognè, Sanson Antonio nato a Gaiarine, e Salvador Guerrino nato a Vittorio Veneto e già
residente a S. Vendemiano, risultato disperso a Popowka il 21 gennaio 1943. Le accennate stele di De Luca Bortolo caduto
a Lavaredo nella guerra 1915-’18 (la località di decesso è stata accertata solo recentemente) è stata offerta dal Gruppo
di Ogliano. La stele intitolata a Zanin Isidoro da Conegliano è stata donata dalla sorella Zanin Bruna in Sartor; quella
che ricorda Nardi Antonio da Pieve di Soligo è stata offerta dal fratello Pietro. La stele a ricordo di Tonon Albino da
Conegliano è stata offerta dal Gruppo-città, e quella intitolata a Rosolen Gelindo di S. Pietro di Feletto è stata
donata dal fratello Giacomo.
Ammirevoli anche i Gruppi di Sernaglia, Falzè, e Fontigo che hanno provveduto a fare eseguire le prima elencate stele di
A. Marsura, G. Meneghello, G. Pederiva, U. Sfoggia e O. Signorotto.
A mezzo nostro il Comitato per il Bosco delle Penne Mozze rinnova il proprio ringraziamento alla Sezione, ai Gruppi e ai
congiunti dei Caduti, che con tanta generosità hanno contribuito alla realizzazione delle stele; e un ringraziamento
viene ripetuto ai soci che si sono recati al Bosco per dare il proprio valido aiuto per le molte opere occorrenti.
Esempi - gli uni e gli altri - che per il 1980 si spera di vedere imitati anche da altri gruppi della Sezione, ai quali
si raccomanda in particolare di dare notizia di questa iniziativa - unica in Italia - ai familiari dei compaesani alpini
caduti.
Per onorare i nostri Caduti: aderisci all’Associazione “Penne Mozze
Anche tu sei convinto del dovere che abbiamo di onorare tutti i nostri Caduti. Comincia intanto ad onorarne uno,
scegliendo - se non hai un congiunto o parente alpino caduto - una delle tante «penne mozze» della nostra Sezione. Il
suo nome (e possibilmente anche la fotografia) figurerà sulla tua tessera di adesione all’Associazione «Penne Mozze» la
quale comprende i familiari degli alpini caduti (soci effettivi), ma anche (quali soci aggregati) chiunque altro - come
te intenda spiritualmente «adottare» una penna mozza da onorare particolarmente.
Ricordare ed onorare come?
Come sicuramente onori e ricordi i tuoi defunti; e cioè nei vari modi che sentimento suggerisce e che sicuramente
confortano le anime dei familiari scomparsi.
L’Associazione «Penne Mozze» (AsPeM) non è limitata ai Caduti della provincia di Trevi so. Chiunque può onorare un
proprio commilitone o amico anche se nato in altre province, purché sia appartenuto alle truppe alpine e sia caduto in
guerra o per cause di servizio; tra questi sono compresi i bocia deceduti nel terremoto in Friuli.
Per informazioni, rivolgersi a Renato Brunello.