Gli auguri del Presidente |
Dicembre 1980 |
Cari Alpini,
all’approssimarsi delle feste natalizie e dell’inizio di un nuovo anno, rivolgo con tutti voi un pensiero
affettuosamente memore ai soci Alpini che nel 1980 ci hanno lasciati, insieme ad una parola di cristiana solidarietà ai
soci ed alle loro famiglie colpiti da recenti lutti.
A tutti i nostri Gruppi, tessuto vitale della Sezione, desidero indirizzare un messaggio sereno, nonostante le incertezze
del presente e le apprensioni per il futuro che turbano la vita non solo del nostro Paese, ma di tutte le Nazioni.
Se ci volgiamo indietro a riguardare i fatti, le vicende, le situazioni di questo anno 1980 che sta per chiudersi, troviamo pochi motivi che
ci consentano di essere ottimisti: abbiamo assistito ogni giorno a soprusi, violenze, assassini, truffe.
Noi abbiamo sempre affermato e dimostrato che l’A.N.A. è apolitica, che le lotte di partito non devono funestare la
nostra pacifica associazione, ma questo non ci esime certamente dall’essere buoni cittadini, dal prendere parte attiva
alla vita del nostro Paese, dall’essere presenti là dove occorre la nostra opera. E cosa dobbiamo fare allora? Quello
che abbiamo sempre fatto: ma ora più che mai dobbiamo prendere come motto, come parola d’ordine per gli anni a venire,
la consegna che il Presidente della Repubblica onorevole Pertini ha recentemente dato agli studenti dell’Università di
Urbino: COMBATTERE LA VIGLIACCHERIA E LA CORRUZIONE.
Ogni Sezione A.N.A. deve essere un caposaldo contro gli assalti dei vigliacchi che colpiscono alle spalle cittadini che
hanno il torto di compiere il proprio dovere, di non cedere alle intimidazioni: magistrati, giornalisti, sindacalisti,
imprenditori, docenti, uomini dell’ordine. Non lasciamoci sommergere dalla marea di corruzione che minaccia di
insudiciare ogni settore della nostra società: i nostri gagliardetti, il nostro cappello alpino, siano sempre emblema di vero amor patrio
di rispetto delle leggi, di sentimento del dovere e dell'onore.
Tutte queste cose non sono retorica, cari Alpini: sono virtù antiche e collaudate che i nostri Padri ci hanno consegnato
nelle generazioni affinché noi le tramandiamo ai nostri figli, sono virtù che i nostri "veci" ci hanno insegnato
affinché noi ne diamo esempio ai nostri "boce".
ricordiamocelo! E gli auguri alpini del vostro presidente portino fortuna a voi ed alle vostre famiglie.
Giacomo Vallomy
Conegliano, Natale 1980
Capodanno 1981