ASSEMBLEA SEZIONALE DEI DELEGATI |
Giugno 1981 |
A seguito dell’avviso di convocazione diramato il 17 febbraio, l’Assemblea sezionale dei Delegati ha avuto luogo - in
seconda convocazione - l’1 marzo con inizio alle ore 9 presso la Sala Riunioni gentilmente messa a disposizione dalla
parrocchia di S. Pio X.
Erano presenti o rappresentati 128 Delegati (su 130) che hanno chiamato il prof. Desiderio Viezzer
a presiedere l’assemblea; a segretario della stessa è stato designato G. Battista Bozzoli, e quali scrutatori Felice Dardengo, Luigi Fabris,
e Renzo Dal Cin.
Il presidente dell’Assemblea ha ringraziato e salutato gli intervenuti, ed ha dato la parola al presidente della
Sezione, prof. Giacomo Vallomy, che dopo aver salutato i Delegati ha svolto la seguente sua relazione sull’attività
svolta nel 1980:
Signori Delegati, Alpini, intanto mi compiaccio per la nutrita partecipazione all’Assemblea.
Nell’assemblea dei Gruppi, tenuta il 20 febbraio, il vostro Presidente aveva premesso di essere molto succinto e di
parlare in forma molto sommaria della propria relazione per far sì che l’Assemblea potesse tramite discussioni,
interventi e critiche, svolgersi sempre in forma più democratica.
Nei miei appunti, che annoto con molta diligenza e dove registro le mie osservazioni, ho visto che c’è molto materiale,
trascurando il quale potrei suscitare dei risentimenti e dei malcontenti in quanto che i rappresentanti di ogni Gruppo,
che sono tante famiglie nella grande famiglia della Sezione, influiscono nella loro organizzazione, nella loro
personalità, influiscono sui Gruppi e desidererebbero essere messi in meritata evidenza. Perchè noi dobbiamo ritenere,
soprattutto, che l’importanza della Sezione è data della vitalità dei Gruppi.
Comunque inizio la mia relazione con un ringraziamento cordiale a tutti i Capigruppo che, con dedizione e spirito
veramente alpino, tengono in vita l’Associazione e ne esprimono la qualità della base, per usare un termine che è di
moda. Noi non siamo né base né vertice: noi siamo gli Alpini.
Quindi l’anima della Sezione, l’anima dell’Assemblea Nazionale deve farsi risalire alla generosità dei Capigruppo; per
questo, appunto, rivolgo il mio ringraziamento e l’espressione della mia gratitudine a Loro tutti.
E poiché siamo in tema di ringraziamenti è giusto che mi rivolga a tutti i membri del Consiglio che in questo periodo
hanno operato e hanno contribuito al buon andamento della Sezione. In modo particolare ringrazio quei consiglieri che
hanno terminato il loro mandato e lasciano, per l'avvicendamento il posto ad altri che saranno eletti.
Fra i collaboratori più belli, direi più fedeli e più diligenti, evidentemente, bisogna menzionare subito Bozzoli e
Bellotto. Battista e Steno sono le anime dell’amministrazione e dell’Assemblea dirigente, e permettete che nella mie
relazione non manchi di sottolineare la loro attività e il loro senso di dedizione al bene della nostra Sezione. Poi,
Brunello per il nostro giornale «Fiamme Verdi». Grazie per la diligenza e l’amore che porti alla registrazione dei
fatti, che talvolta vengono un po’ a stento, bisogna dirlo. «Fiamme Verdi» ha continuato ad essere interessante, in
quanto tutti riescono ad avere la buona volontà di mandare le notizie.
Comunque, «Fiamme Verdi» per conto nostro è un mezzo di comunicazione molto efficace. Costa parecchio, ma io penso che
sia bene continuarne la pubblicazione, perchè ci serve come mezzo di conoscenza; ed io pregherei il consigliere
Brunello, dato che ha rapporti spesso, di porgere il nostro ringraziamento al prof. Altarui per l’aiuto che ci presta
nella redazione del giornale. Al fedelissimo nostro alfiere Olindo che sempre porta alto il nostro vessillo, valoroso
reduce della campagna di Russia, un ringraziamento particolare.
C’é una interessante questione per quanto riguarda l’attività della Banda e della divisa, e questo va a tutto merito di
Carlet. Gliene siamo grati e ringraziando lui ringraziamo, per la buona volontà, anche tutti i suonatori.
Nelle cerimonie e nelle solennità della nostra Sezione, penso che avete notato che il Presidente, di statura media, meno
che media piuttosto piccolo, è affiancato da due meravigliosi corazzieri: i vicepresidenti Lino Chies e Luigino Basso.
Li ringrazio in modo particolare per il sostegno che hanno dato al buon andamento della Sezione e talvolta costituendosi
nelle mansioni del Presidente. D’altra parte che cosa ci stanno a fare questi vice presidenti se qualche volta non mi
sostituiscono nelle assenze o nelle manchevolezze del Presidente? Io vi ringrazio sentitamente e riconosco di fronte
alla Assemblea che il merito del buon andamento della Sezione è opera loro e pertanto esprimo la nostra gratitudine.
Così, a proposito di cortei, è bene che ci ricordiamo che noi siamo stati notati per una certa serietà, anche
accompagnata da una certa disinvoltura; è bene evidentemente che questo stile sia mantenuto.
Mi scuso se ho dimenticato altri collaboratori. Ma chi non conosce l’attività di Piero De Zan come «maestro di casa»,
«ministro delle provvigioni» e «ministro delle pubbliche relazioni», e che noi ringraziamo?!
Abbiamo qui presente il nostro Gaetano (Giacomo) Soravia e ricordo ai presenti che quest’anno gli abbiamo fatto gli
auguri per i suoi 50 anni di matrimonio. Tu hai voluto bagnarli questi 50 anni con una generosa bicchierata. Rinnoviamo
gli auguri, direi non di altri 50 anni, perchè sarebbe troppo penoso, ma di altri 25.
E per ultimo ringrazio in modo particolare Mario, che sempre con tanta buona volontà, con molto tatto e anche con molta
pazienza ci dà da bere.., materialmente, non in modo figurativo.., grazie Mario.
Allora, io passo in rassegna alcuni fatti che più di ogni altro hanno caratterizzato la vita della nostra Sezione. Non
posso lasciar sotto silenzio la manifestazione svoltasi nella sede del Liceo Scientifico per iniziativa del Gruppo
Città; iniziativa altamente patriottica con nobilissimo scopo per aver offerta la bandiera tricolore all’istituto di
Conegliano. Ed è stata anche la stampa che ha approvato questa iniziativa, che rientra nell’attività di carattere
patriottico e spirituale che noi svolgiamo.
Volevo dire che il Capogruppo Tullio, quest’anno è stato addolorato da un grave lutto che lo ha colpito, noi lo abbiamo
seguito in questa dolorosa vicenda. E non voglio rinnovare il suo dolore parlando di questo, ma era per dire il mio
compiacimento che nonostante questa sciagura egli ha coraggiosamente continuato nella sua attività di Capo-gruppo, di
animatore del Gruppo Città, e questo io l’ho notato in modo particolare.
Il 27 aprile a Santa Lucia: inaugurazione della sede intitolata alla memoria del comm. Arturo Ancillotto, e festeggiato
nello stesso tempo il 22° anniversario della fondazione del Gruppo.
Il 22 giugno, alla bella manifestazione del Gruppo di Colfosco, che ha organizzato il 25° della nascita dedicando un bel
viale agli Alpini caduti. La Messa è stata celebrata su un colle, dove giganteggiava il Cristo dell’Isonzo, da cui si
spaziava il Montello e il sacro Piave.
Domenica 9 novembre altra manifestazione di carattere sezionale. Il 25° di fondazione del Gruppo di S. Maria - S.
Michele è stato celebrato con partecipazione notevole dei Gruppi e larghe rappresentanze di altre Sezioni.
Particolarmente caratterizzate queste cerimonie, a Colfosco e S. Maria di Feletto, dalla partecipazione di non alpini
nella funzione religiosa, nei canti liturgici, nei canti patriottici; ma non canti sguaiati, canti di una delicatezza
commovente. Ricorderò sempre questo, e ricorderò in modo particolare la nobilissima omelia di don Tonon: aveva un
contenuto di grande comprensione, basta ricordare la pagina che ha letto sui dolori di chi è stato testimone e attore
della ritirata di Russia.
Veniamo all’Adunata Nazionale. Il 3 e 4 maggio Genova ha vissuto giornate veramente meravigliose per opera degli Alpini.
Ero, con grande rincrescimento, ancora menomato da postumi di ospedale e pertanto ho dovuto essere assente in quella
circostanza; mi son dovuto accontentare di guardare con grande malinconia alla televisione la meravigliosa Adunata. Il
vice Basso, che allora dirigeva in testa il nostro corteo, perchè l’altro vicepresidente essendo Consigliere Nazionale,
era impegnato quale alfiere del Labaro Nazionale, mi ha riferito che la partecipazione di forse 600 o più nostri alpini
a Genova è stata veramente straordinaria, soprattutto per l’impegno.
Permettetemi che vi legga un trafiletto: «L’Adunata e lo sfilamento degli Alpini a Genova è ricca di significati.
Genova, da troppi anni regno incontrastato delle brigate rosse, teatro dei più efferati delitti della vigliaccheria, è
stata in quel giorno conquistata dagli Alpini. Le bandiere rosse per due giorni cedono il posto alla bandiere
tricolori...». Ed a conferma di queste mie impressioni potrei ripetervi dei ritagli per dimostrarvi quale eco l’Adunata
di Genova ha avuto in Italia. Leggo un articolo sul «Genovese», una breve comunicazione: «...Desidero esprimere il più
sentito, profondo ringraziamento a tutte le Penne Nere convenute a Genova in occasione della loro Adunata Nazionale.
C’era tanto, tanto bisogno, in questi anni di terrorismo, di un po’ di schiettezza, di pulizia morale, di onestà e
perchè no, di allegria». E’ stato uno spettacolo commovente, finalmente parole e frasi sane, quali Dio, Patria e
Famiglia, e di molti tricolori e non di bandiere di parte o di fazione. «Mi rammarico soltanto che il Capo dello Stato
non abbia sentito la necessità di avere il dovere di inviare un telegramma, come invece ha fatto molto opportunamente
l’apprezzatissimo sostituto di Papa Giovanni Paolo II».
Bisogna che noi ci documentiamo sulla nostra adunata, che assume sempre più un carattere, un significato, direi, non
solo morale e patriottico, ma avviene in climi, come quelli che viviamo, in cui partecipare a quella Adunata vuol dire
avere nel cuore certi sentimenti; vuol dire che quei sacrifici che si fanno per partecipare e quelle Adunate, non sono
sacrifici solo rivolti per fare una scampagnata, ma c’è qualcosa di più profondo.
Tornando a noi, Vi ringrazio per gli inviti di partecipazione alle vostre feste di Gruppo, alcune le ho onorate, altre
no. Mi scuso di avere molte volte, non per cattiva volontà, deluso altri gentilissimi inviti; non sono in grado di
spaccarmi in più parti.
Suggerirei nel futuro, quando avrete un Presidente più giovane, di fare in modo che le cerimonie avvengano al mattino,
con la Messa, come a Pieve, a Falzè, a Solighetto; e poi dopo ci sta bene anche il brulè, ci sta bene anche la
pastasciutta. Ma alla sera radunarsi solo ed esclusivamente per la «magnata», non è sempre decoroso.
Avete visto l’effetto che ha fatto, e son contento di riportarlo, la rinnovata vita del Gruppo di Gaiarine? La rinascita
del Gruppo Gaiarine è stata celebrata con una magnifica Messa, a cui sono stati invitati anche rappresentanti di altre
Sezioni. Qui sì, allora, ci voleva la conclusione al Ristorante Koala, però la cerimonia è avvenuta in modo spirituale.
So che non è facile accontentare tutti, anche con la buona volontà, e credo giusto che tutti intervengano, io non sono
indenne da questo. Desidererei che tramite le discussioni che avvengono in Assemblea, queste venissero palesi e non
dietro le spalle. So che le deficienze che noi vediamo in tante cose possono essere tante, però ho la consapevolezza che
la nostra è una bella Sezione. Direi che è un pochino di amor proprio questo, ma, indipendente da merito o demerito di
chi vi parla, la Sezione di Conegliano, penso, possa essere, e lo diranno gli altri, considerata come una sezione
efficiente. Questo è merito vostro, è merito dei Gruppi, è merito di chi dà tutta la loro attività. Comunque
l’intervento vostro e le votazioni, in merito al mio dire, diranno se le mie impressioni hanno consenso o meno.
Chiudo col dirvi, riferendomi appunto al tempo che viviamo, che appartenere all’Associazione Nazionale Alpini non è
appartenere a qualsiasi altro club o società; oggi portare il cappello alpino non è solo un onore, è un impegno morale.
E pertanto non dobbiamo mai dimenticare che abbiamo, e nell’Adunata o in altre circostanze, dinnanzi a noi, gli italiani
buoni; abbiamo lutti che ci guardano e da noi attendono l’esempio di fedeltà agli alti ideali che costituiscono la
nostra ragione di vita. Cerchiamo di non deluderli!
Per l’applaudita relazione, il presidente dell’Assemblea ha ringraziato a nome di tutti il prof. Vallomy, e ha dato la
parola al segretario e al tesoriere per l’esposizione dei dati del bilancio consuntivo dell’anno 1980 e del preventivo
1981, e al rappresentante dei revisori dei conti per la relazione di competenza, e infine al presidente del comitato di
redazione di Fiamme Verdi per la relazione sul giornale sezionale.
Dopo i dettagliati resoconti, il prof. Viezzer ha aperto la discussione, iniziata con l’intervento di Zanella che si è
compiaciuto con la redazione di Fiamme Verdi osservando però che è opportuno che tutti i Gruppi abbiano disponibile nel
giornale un proprio spazio, evitando che per certi Gruppi si presentino articoli ampi e con titoli su due o tre colonne,
e conseguentemente non rimanga spazio sufficiente per gli altri.
Ha risposto Brunello ammettendo la validità dell’osservazione, mettendo però in evidenza che, oltre alla opportunità di
dare buona evidenza alle più importanti manifestazioni dei Gruppi qualora assumano importanza sezionale, è altrettanto
vero che da parecchi Gruppi le notizie spesso non vengono o contengono considerazioni di carattere generale che è
necessario condensare o tagliare. Ha infine ribadito che la collaborazione è libera e attesa per tutti i Gruppi.
Citron, capogruppo di S. Vendemiano, riferendosi alla preventivata erogazione a vantaggio del Bosco delle Penne Mozze,
ha chiesto perchè non vi sia ancora stata collocata la stele a ricordo della M.O. Pietro Maset.
Ha risposto Chies per precisare che Pietro Maset. valorosissimo ufficiale coneglianese, è caduto combattendo non con
reparti alpini, ma quale comandante di una brigata dei Corpo Volontari della Libertà, e pertanto anche nella Storia
delle Truppe Alpine il suo sacrificio e valore - e quello di altre quattro medaglie d’oro della provincia - viene
ricordato nell'apposto capitolo delle decorazioni concesse per azioni compiute in servizio in altre Armi o Corpi. Per
lo stesso motivo non vengono poste al Bosco le stele di centinaia di alpini della provincia che, dopo l’8 settembre
1943, hanno aderito alla Resistenza e che sono caduti combattendo in reparti partigiani. Il nostro vessillo sezionale si
fregia della medaglia d’oro di Pietro Maset, e non c’è dubbio che onoriamo Maset come ogni altra nostra Medaglia d’oro,
ed è per questo che, al Bosco delle Penne Mozze gli verrà presto dedicato un sentiero.
Altro intervento è stato quello di Carlet che ha fatto notare l’assenza, nel preventivo, della spesa per l’acquisto dei
pantaloni per i componenti la fanfara. Bozzoli ha spiegato che alla Sezione non è pervenuto alcun preventivo in merito
ai pantaloni, per cui non era possibile inserirlo nel bilancio che d’altronde già prevede il pareggio.
A tale proposito De Zan ha osservato che una riserva dovrebbe venire prevista nel bilancio, come si è rivelato evidente
per le spese di riparazione della sede; da ciò la necessità di trovare i mezzi per non andare in deficit.
Viezzer ha fatto presente che uno degli argomenti da trattare è
quello della quota sociale, per cui ha rinviato la discussione al momento della specifica trattazione.
Citron ha poi chiesto nuovamente la parola per ricordare che nelle riunioni del Consiglio sezionale si era esaminata
l’eventualità di organizzare una gita sezionale per dare la possibilità a tutti i soci di visitare una caserma alpina.
Chies ha ribadito che l’iniziativa è senz’altro buona, ed ha riferito di avere avuto frequenti contatti con comandanti
alpini, i quali si sono espressi favorevolmente; ha però precisato che è necessario dare assicurazione su quanti
giungeranno per tale visita, per cui la cosa è possibile ma occorre organizzarla bene.
Grosso è intervenuto per chiedere a chi compete il
ripristino delle lettere quasi del tutto scomparse delle diciture dedicatorie dei basamenti della Gradinata degli Alpini.
Il presidente Vallomy è così intervenuto: Rispondo prima a Citron. Per la gita non si può organizzare senza un “boro” in
tasca. Noi sappiamo che molti Gruppi stanno bene, specie quello di San Vendemiano, ma alla Sezione ... non dà niente.
La Sezione non può trovare i soldi organizzando chioschi ed altro.
Scusate se ritorno alla relazione ma prima avevo dimenticato, e mi scusi il Capo gruppo, la bella iniziativa attuata dal
Gruppo di Collalbrigo che il 7 dicembre ha donato una magnifica bandiera alle scuole di quella laboriosa frazione.
Per quanto riguarda la giusta osservazione del delegato Grosso, preciso che al Comune io ho fatto presente che è
indecoroso constatare le condizioni di quei basamenti; tutto questo ho fatto presente all’Amministrazione Comunale, e
prego il
redattore di «Fiamme Verdi» di fare un bel articolo sul nostro giornale e di mandarne una copia a tutti i Consiglieri
comunali.
In merito alla Gradinata è intervenuto anche Carlet, segnalando ce il Consiglio comunale ha già messo in bilancio la
relativa spesa per la sistemazione dell’opera.
Ha poi nuovamente parlato Carlet che, riferendosi alla gita sollecitata da Citron, esprime l’opinione che la Sezione non
debba sborsare soldi in quanto è da assicurare anche in merito a ciò la collaborazione dei Gruppi.
Il presidente dell’Assemblea suggerisce che l’argomento debba venire studiato in una prossima riunione del Consiglio
direttivo e, per il successivo argomento all’ordine del giorno, ha data la parola al tesoriere Renato Brunello il quale,
seguito con aggiuntive considerazioni dal vice presidente Basso, ha proposto di deliberare un aumento di L. 500 alla
quota sociale.
Dal Cin ha proposto, in luogo dell’aumento della quota individuale, uno stanziamento - in percentuale da definire - delle
disponibilità di cassa di ogni Gruppo.
Poiché le necessità di cassa della Sezione sono urgenti, De Zan ha proposto di provvedere subito, come prestito, ad
anticipazione delle erogazioni da stabilire, e si offre di versare una somma abbastanza consistente che, se venisse
anticipata nella stessa misura da altri tre alpini o Gruppi, sarebbe sufficiente a fornire alla Sezione gli occorrenti
mezzi finanziari più urgenti.
Viezzer ha fatto giustamente osservare che la percentuale da trasferire dalla cassa dei Gruppi a quella della Sezione
sarebbe equamente determinabile se ogni Gruppo ottemperasse alla disposizione statutaria di presentare i propri
bilanci, mentre invece non presentano,
in taluni casi, nemmeno il verbale delle proprie assemblee. E’ quindi passato alle votazioni che vengono espresse per
alzata di mano ad approvazione della relazione morale del presidente, dei bilanci consuntivo e preventivo, e quella
riguardante il giornale «Fiamme Verdi».
Per la quota sociale, su proposta del prof. Viezzer, è stato approvato (Pansolin chiedeva che la maggior quota fosse
solo «una tantum») l’aumento di L. 300 (da L. 700 a L. 1.000) della parte di quota che sarà a disposizione della
Sezione, e indipendentemente dagli aumenti che venissero deliberati, in sede nazionale, dai Delegati dell’Associazione.
Sono seguite le operazioni di voto e di scrutinio delle schede, e dopo l’annuncio dei risultati - qui di seguito
riassunti - il prof. Viezzer ha dichiarato conclusa l’assemblea.
Il 15 marzo si è riunito il Consiglio, e il presidente prof. Vallomy ha ringraziato i consiglieri cessati per mancata
rieleggibilità come da regolamento sezionale comm. Alfredo Battistella, Renato Brunello, cav. Olindo Battistuzzi,
Giovanni Carlet, cav. Vittorio Padovan e Danilo Rusalen e il dimissionario Leonardo Meneghin, esprimendo loro tutta la
gratitudine dei soci e del Consiglio per la preziosa e feconda collaborazione data a vantaggio della Sezione; ha poi
dato il benvenuto ai nuovi eletti, ringraziando già da ora per il contributo che vorranno dare per le ulteriori fortune
della Sezione stessa.
Sono stati in parte confermati gli incarichi prima ricoperti e che comunque qui riassumiamo:
CONSIGLIO DIRETTIVO:
Presidente: Cav. Uff. Prof. Giacomo Vallomy
Vice Presidenti: Geom. Lino Chies, e Enot. Luigino Basso
Segretari: G. Battista Bozzoli, e Steno Bellotto
Tesoriere: Renato Brunello
Consiglieri: Battista Bozzoli, Antonio Cais, Domenico Cusin, Antonio Dal Pos, Enot. Pietro De Zan, Lionello Frare, Paolo
Gai, Fabrizio Gava, Gilberto Loschi, Elio Granzotto, Mario Maset, Francesco Salvador, Cav. Uff. Prof. Desiderio
Viezzer, Cav. Ernesto Visentin Giuliano Zanin.
REVISORI DEI CONTI: Comm. Alfredo Battistella, Giovanni Carlet e Cav. Vittorio Padovan.
GIUNTA DI SCRUTINIO: Cav. Olindo Battistuzzi, G.P. Bazzacco e S. Pivetta.
DELEGATI ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE:
Prof. Giacomo Vallomy, Cav. Ernesto Visentin, Paolo Gai, G. Battista Bozzoli, Cav. Igino Citron e F. Gava.
GIORNALE «FIAMME VERDI»:
Direttore responsabile: Prof. Mario Altarui.
Comitato di redazione: Renato Brunello presidente, G. Battista Bozzoli e Steno Bellotto membri.
CORRISPONDENTI DE «L’ALPINO»: Cav. Uff. Prof. Desiderio Viezzer e Prof. Raimondo Piaia.
PROBIVIRI: Prof. Raimondo Piaia, D. Rusalen e F. Bortolotto.
ALFIERE DEL VESSILLO SEZIONALE: Cav. Olindo Battistuzzi, decorato di Medaglia d’Argento nella Campagna di Russia.
ADDETTO ALLA SEDE SEZIONALE: Comm. Giovanni Daccò.
ADDETTO ALLA TAVERNA: Mario De Marchi
ADDETTO ALLA CHIESETTA DELLA MADONNA DELLA NEVE: Angelo Dal Bò
RESPONSABILE PER LA BANDA MUSICALE:Giovanni Carlet
RAPPORTI UFFICIALI. Enot. Pietro De Zan
Ai componenti dei rinnovati organi sezionali auguriamo buon lavoro.